28. Two are better than one

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Ashley Pov

La luna di miele sembra ormai un ricordo lontano quando mi alzo dal divano con una pancia di quasi nove mesi. Sono passati ormai tre mesi se non di più, e io la sto rimpiangendo ogni giorno sempre di più.

Il bambino scalcia sulla vescica costringendomi ogni venti minuti ad andare in bagno. Meno male che non sono l'unica ad essere in questa situazione, infatti Olivia sosta sul mio divano cercando di alleviare il dolore alla schiena.

Da ormai qualche mese abbiamo scoperto che il mio nipotino sarà un maschietto. Dovevate vedere Ryan in quel momento, ha perfino pianto. Mentre noi abbiamo scelto di non saperlo per il momento, aspettiamo il parto.

Athalia esce dalla cucina seguita da Alexa con un sacchetto di biscotti in mano. Ormai viviamo tutte insieme se vogliamo essere onesti. Ethan e Ryan sono sempre al lavoro e in caso le acque si rompano abbiamo qualcuno che può accompagnarci in ospedale.

"È deciso, dopo questo io non farò più figli." Ringhia Olivia alzandosi dal divano per raggiungere il telecomando della tv.
Nello stesso momento in cui i suoi piedi toccano terra le acque si rompono schizzando ovunque.

Rimaniamo allibite per i primi cinque secondi, come se fossimo diventate delle amebe, poi Danielle, l'unica persona calma e ragionevole, decide di iniziare ad urlare svegliando la piccola Lupe.

"Degli stracci! Si va in ospedale!" Tutte la fissiamo mentre sale di corsa le scale per andare chissà dove. "Oddio sta nascendo." Esclamo felice saltellando sul posto, per quanto possibile.

Sento uno splash proprio sotto di me. Oh no, ditemi che non è successo. "Ashley." Mi richiama Athalia cose se cercasse di farmi mantenere la calma.

"Si sono rotte le acque." Urlo cercando di farmi sentire da Danielle. Non sono pronta alle contrazioni.

"Ok, doppia razione di stracci." Esclama lei facendo dietrofront risalendo le scale.
Dopo lo shock iniziale riusciamo ad organizzarci.

Io e Olivia in auto con Alexa e Danielle mentre Athalia e la piccola Lupe ci raggiungeranno con un'altra macchina. Durante il tragitto in auto iniziano le contrazioni ad entrambe, e Dio (e Danielle e Alexa) solo sa quante bestemmie abbiamo tirato.

Quando arriviamo all'ospedale Danielle parcheggia dove di solito sostano le ambulanze, cosa che non mi sembra proprio legale, e scende dalla macchina iniziando a fare baccano per richiamare qualcuno.

"Le mie povere orecchie." Mormora Alexa prima di uscire dall'auto anche lei.
"È stato un piacere conoscerti." Olivia si appoggia alla mia spalla contorcendosi.

"Per sfortuna non morirai." La consolo scalciando cercando di trovare una posizione più comoda. "Tu si che sai come tirare su il morale alla gente." Annuisce lei convinta.

"Sto per superare il mio secondo parto, è un dato di fatto." Ringhio appoggiando una gamba sul sedile davanti (non so come ci sono riuscita) trovando un po' di sollievo.

"Ti stimo." Mormora prima di piegarsi fuori dall'auto per rimettere. Le batto due colpi sulla schiena, sconsolata, per dirle che io sono con lei.

"Eccoci." Urla Danielle seguita da due infermiere. Ci caricano su due carrozzine e finalmente entriamo in ospedale.
Veniamo messe in una stanza del reparto maternità in attesa che le contrazioni diventino più frequenti.

Para la Vida y Para SiempreWhere stories live. Discover now