35-massimino

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Come al solito, sveglia, scuola, rottura di scatole.

Mi svegliai assonnata e smarrita.

Non riuscivo nemmeno a trovare l'armadio, per quanto mi sentivo frastornata.

Rinvenii poco dopo e mi preparai. Prima di dirigermi alla atazione andai a vedere come stava Manu.

Avevo paura, dopo quel che era successo.

Entrai facendo meno rumore possibile e lo vidi dormire.

Era cosí dolce e candido che rimasi per un po' ad osservarlo, per poi uscire facendo il minor rumore possibile.

Arrivai alla stazione, per raggiungere la scuola, dove avrei dovuto passare 5 ore spossanti e noiose.

Prima di entrare in classe sentí tirarmi per il braccio.

Era Massimo che voleva parlarmi.

Si appoggiò al muro del corridoio e disse "quindi vieni alla festa di pasqua?".

Annuí un po' confusa.

Continuò dicendo "Penso tu sappia che a quella festa non sei la benvenuta. Lo sai che non capisco perchè cel'abbiano con te, ma non posso difenderti piú di tanto. La prima volta non è stato facile, ricordi? Ti chiedo solo di pensarci bene. Ecco tutto".

Annuí nello sconforto, poi dissi "Ci andrò con un ragazzo che è il doppio di te. Si avvicinerebbero lo stesso?"

"ti sfotterebbero, ma se è come dici penso non si avvicinino. Sono tutti dei codardi, lo sai.".

Annuí e gli dissi un "grazie" sussurrato.

Appena sull' uscio della porta mi disse quasi urlando

"ah, Cri quindi non cel'ha fatta. Poveretto!".

Lo guardai insospettita ed un po' infastidita, ma il tempo delle domande era finito, poichè la campanella era suonata e non eravamo piú in banco insieme.

lost lightWhere stories live. Discover now