22-Natale

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Era venerdí.

L'inizio delle tanto attese vacanze di natale.

Quel giorno con tutte le luci colorate per strada, la musica natalizia trasmessa su ogni radio, regali e tanti dolci gustosi.

Uno di quei giorni in cui mi rendo spesso conto che sono sola.

Le persone preferiscono stare tra di loro, con gli amici, i parenti, a mangiare e ridere.

Io sono quella persona che a natale rimane a casa, bevendo cioccolata calda, a leggere libri.

Sapevo che se fossi uscita dalla mia piccola tana, mi avrebbe investito l'aria natalizia, e di conseguenza un brivido di rammarico, sapendo che non avevo nessuno con cui vedere le luci colorate fuori da casa.

Era mattina ed io ero parecchio rintontita.

Sapendo che non avrei dovuto svegliarmi prestissimo come al solito, rimasi a pensare tutta la sera e quindi il sonno si fece da parte.

Rimasi per un po' nel letto, con gli occhi socchiusi per abituarli alla luce che penetrava dalla finestra.

Riuscí ad aprirli e mi stiracchiai per bene, poi vidi l'ora.

Erano le 11.43.

Non era poi cosí presto effettivamente. Dovevo iniziare i compiti per le vacanze e stranamente sapevo che mi sarei divertita nel farli.

Dovevo scrivere una 'storia' che avrei dovuto recitare, per riepilogare lo spettacolo per la giornata della memoria.

Poi avrei dovuto pensare ad un modo artistico per rendere Medea, in uno spettacolo teatrale, una persona disumana, com'era diventata.

Avrei avuto da fare.

Mi vestii per andare a prendere da mangiare, e poi l'avrei portato a Manu.

Ascoltai un po' di musica finchè non si fece l'1.30.

lost lightWhere stories live. Discover now