24-il gatto Gigio

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In quel momento il mio viso era in fiamme.

Era un complimento? Si, era un complimento.

Stavo morendo dall'imbarazzo e penso lui avesse notato il rossore sulle mie guance, dato che si irrigidí e borbottando "perchè l' ho detto?"

Si passó una mano fra i capelli, Prese fiato e disse "ehm...ecco..poi avevo un gatto..che si chiamava Gigio.

Cioè era di un ragazzo che conoscevo..ma lo curavo di piú io.."

Era imbarazzato ed impacciato dopo la sua affermazione.

Il gatto Gigio stimolò in me una piccola risata e dopo un sospiro ridacchiò anche lui.

Sentivo la mia indifferenza alle cose fare le valigie ed espatriare in nuova zelanda.

Sentivo che quel ghiaccio che avevo dentro si stava sciogliendo alla vista dei suoi meravigliosi occhi verdi.

Era cosí strana come situazione.

Irreale ed imbarazzante, ma mi piaceva.

Le giornate con lui erano piú veloci, piú leggere ed ormai sapevamo molto l'uno dell'altro, ma lui di me non sapeva una cosa, che un giorno avrei voluto dirgli.

Erano passati piú di tre mesi e stava iniziando ad arrivare il 'caldo'.

I fiori sbocciavano e sbocciava la mia allergia.

Che magnifiche giornate passai, a soffiarmi il naso e a prendere medicine.

Ben presto avrei visto per davvero la primavera.

lost lightWhere stories live. Discover now