29-non c'era?

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Presi il treno, speranzosa in una giornata calda e serena.

Arrivai alla mia stazione dopo poco, o almeno il tempo mi era sembrato cosí poco.

Prima di andare a casa passai per il negozietto dell'usato a prendere qualche libro e per comprare un regalino.

Quel giorno era il compleanno del mio angelo e volevo trovare per lui un bel regalo.

Volevo fosse qualcosa con la quale avere un legame.

Un qualcosa di significativo.

Mi avvicinai al bancone e salutai euforica il saggio, mentre scrutavo gli scaffali dietro di lui, alla ricerca del regalo perfetto.

"Guardo un po' in giro. Voglio fare un bel regalo a manu".

Annuí sfoggiando un sorriso leggero sotto i sui baffi bianchi.

C'erano tante cose su quello scaffale, ma vidi qualcosa di interessante.

Era un ciondolo a forma di stella. Lo presi in mano e notai dietro un incisione in piccolo 'diventeremo stelle'.

Era cosí bello.

Lo comprai e dopo aver messo nello zaino un libro preso in prestito, mi avviai a casa.

L'aria fresca mi spostava i capelli.

Era un vento leggero e piacevole.

Arrivai a casa e presi da mangiare, poi andai alla casetta.

Era tutto silenzioso e calmo.

Entrai dicendo "manu, ciao".

Non rispose. Entrai nella sua stanza, ma non lo vedevo.

Non c'era?

Notai un po' della sua testa sbucare da dietro al mobile.

Mi avvicinai fino a riuscire a vederlo. Era seduto per terra, bianco in viso, con una mano poggiata sul petto, con lo sguardo perso nel vuoto.

Mi avvicinai di fretta inginocchiandomi davanti a lui, per essere alla sua altezza.

Gli appoggiai una mano sulla guancia dicendo "che succede..?".

Indicò il letto e si aggrappò a me.

Lo tirai su a fatica e lo aiutai a stendersi nel letto.

Aprí tutte le finestre e mi stesi accanto a lui, lasciandogli comunque il suo spazio.

Respirava d'affanno, quasi come se non ci riuscisse ed era teso.

Continuavo ad accarezzargli la guancia, guardandolo negli occhi e sussurrando "ora ti passa. Tranquillo, ci sono io qui".

Intravidi un piccolo sorriso sul suo viso pallido.

Avevo paura.

Non sapevo cosa fare.

Potevo solo dirgli che andava tutto bene, nonostante non lo sapessi.

lost lightWhere stories live. Discover now