1-ed è già mattina

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Mi svegliai con l'amaro in bocca, gli occhi rossi e gonfi.

gli occhi di chi non ha dormito per piangere. Mi svegliò la mia sveglia ed il cantare dei canarini nell'altra stanza.

Mi alzai lentamente, stanca com'ero. Presi dall'armadio una maglia a caso tra le 6 o 7 maglie che possedevo ed uno tra i miei 3 jeans.

Non mi interessava per niente apparire. Avrei voluto solamente andare a scuola senza farmi notare, tornare a casa e studiare fin quanto potevo, per poi riaddormentarmi.

Mi pettinai per non far vomitare qualcuno e mi lavai i denti. Tutte le mattine era così.

Mi sveglio, mi preparo, denti e parto. Uscì dalla mia camera già con le cuffie nelle orecchie, al massimo del volume.

Mi diressi verso la stazione, mentre il freddo si faceva sentire, ma lo ignoravo, continuando a camminare. La stazione, era davanti ai miei occhi ed entrandoci era caotica, piena di persone sicure, che sapevano quale treno prendere, dove volevano andare.

Ma io? Dove sarei voluta andare veramente? Io penso che c'è sempre una strada giusta, ma spesso ci danno le indicazioni sbagliate.

Cercavo sul tabellone l'orario ed il binario diretti verso ferrara, dove si ergeva la mia scuola. Una di quelle scuole dove puoi esprimere te stesso, ma ci sono troppe persone che ti coprono, per riuscire ad esprimerti veramente.

Avrei voluto solamente finire gli studi fino alla fine dell'università, trovarmi un lavoro e sopravvivere come fanno tutti.

Avevo solamente 16 anni, ma pensavo già a come avrei potuto buttare la mia vita e come essere al meglio serva di uno stato che quasi non esiste.

lost lightWhere stories live. Discover now