Capitolo 1

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Mi chiamo Audrey Rods e vivo in Fremont, California. Frequento il Claremont McKenna College, sono una cheerleader e nel complesso mi trovo davvero bene. Ho tanti amici e i professori sono...diciamo non male.

Il professore di storia dell'arte continua a parlare senza nemmeno una sosta e io ho bisogno di sporgermi sul quaderno del mio migliore amico per riuscire a prendere appunti.
Menomale che salto l'ora di matematica per gli allenamenti.

-Nash leva il gomito- sussurro, spostando al mio amico il gomito dal quaderno e iniziando a scrivere quello che c'è scritto.

-Bene ragazzi, continuo la prossima volta. Intanto per la prossima settimana studiate tutti gli appunti che avete preso-

-E chi non ha preso appunti?- ride un altro dei miei migliori amici, facendo poi ridere tutta la classe.

-Signorino Espinosa, la risposta è più che semplice: si becca una bella F in pagella- è così che si ammutoliscono gli studenti.

-Arrivederci ragazzi- il professore esce dalla classe e io mi alzo velocemente.

-Voi avete gli allenamenti di rugby no?- dico ai miei due amici, che, al contrario di me, rimangono seduti a guardarmi dal basso verso l'alto.

-Si, ma sono dopo l'ora di matematica-

-Poveri sfigatelli- do un bacio sulla fronte a Nash mentre faccio lo zaino e uno sulla guancia a Matthew (l'Espinosa di prima), per poi correre fuori dall'aula.
Mi catapulto fuori dall'istituto, al campetto da baseball, dove si tengono gli allenamenti delle cheerleader nel caldo e afoso mese di giugno.

-In ritardo, come sempre- la capo-cheerleader della mia squadra, Linn, mi viene incontro con le braccia incrociate al petto e un'espressione alquanto incazzata. E quando mai?
Faccio di tutto per non sembrare affannata dopo la corsa che ho fatto per arrivare in tempo – o per lo meno, per provare ad arrivare in tempo.

-Il professore ci ha trattenuti- sospiro.

-Una volta pensavi fossero più tardi, un'altra sei inciampata mentre correvi qui, adesso il professore vi trattiene, ma una volta che non succede niente non c'è?-

-Forse no- faccio una smorfia, andando verso la mia unica amica della squadra e togliendomi la tuta che avevo sopra il completo.

-Bene allora, ora che siamo tutte possiamo cominciare-

Nash's Pov

Audrey corre fuori dall'aula, dopo aver salutato me e Matthew.

-Tanto arriva di nuovo in ritardo- ride Matthew, continuando a guardare la porta da dove è appena uscita Audrey.

-Come se fosse colpa sua, povera- ridacchio, tirando fuori dallo zaino il libro di matematica.

-Nash...-

-Matt-

-Ma se saltiamo la lezione di matematica e ci avvantaggiamo per gli allenamenti?-

-Lo sai che non possiamo Matt-

-Tanto qui dentro ci vogliono tutti bene e ci copriranno, se scompariamo prima che arrivi il professore magari pensa che non c'eravamo nemmeno-

-Sul registro non ci sono segnate le nostre assenze-

-Dio come sei pignolo Nash- si alza e va verso la cattedra, mimando a uno dei nostri compagni di mettersi alla porta per controllare se arriva qualcuno. Tanto quel vecchio barbuto ci mette sempre anni ad arrivare.
Un pregio di Matthew è saper imitare alla perfezione tutte le calligrafie delle persone...e ho già capito cosa ha in mente.
Lo vedo scarabocchiare qualcosa per poi posare la penna e correre a fare lo zaino. E' fatta.

-Matt sei un genio-

-Puoi dirlo forte amico- finiamo di fare lo zaino per poi uscire di corsa prima che il professore arrivi.
Usciamo dall'istituto e in lontananza vediamo una piramide umana e due ragazze all'estremità che buttano in aria una terza ragazza. Audrey.

-Dio se cade-

-Sbadata com'è secondo me non ci riesce ad atterrare perfettamente su di loro- Audrey fa una capriola in aria, per poi atterrare perfettamente sulle due ragazze. Peccato che le due la lasciano cadere.

-Che bastarde-

-Andiamo- trascino Matthew fino al campetto di allenamento e vediamo Audrey che si massaggia la schiena.

-È la quarta volta che mi fate cadere!- urla e si alza, continuando a massaggiarsi la schiena.

-E' vero ragazze, è difficile ammetterlo ma ha ragione la Rods. A cosa pensate? Perchè siete così distratte?- dice Linn e vediamo Audrey farle la linguaccia da dietro.
Si gira e ci saluta con la mano.
Viene verso di noi, tenendo sempre la mano sulla schiena e facendo qualche smorfia di dolore di tanto in tanto.

-Stai bene?- ridacchia Matthew, accarezzandole la spalla.

-Ti sembra che stia bene? Quelle troie mi hanno fatto cadere ben quattro volte di schiena. Però quella bastarda di Linn mica si decide a prendere dei tappetini e metterli per terra. Piuttosto voi, che ci fate qui? Non dovreste essere in classe?- chiede, girandosi ogni tanto per vedere se Linn sta continuando a sgridare le due ragazze distratte.

-Siamo usciti, non avevamo voglia di restare ad ascoltare quel vecchio bacucco parlare. Matthew ha imitato la calligrafia del professor Black e ha scritto sul registro che eravamo assenti- spiego, ridendo subito dopo e facendo ridere anche Audrey.

-Che genio mostruoso- batte il cinque a Matthew.

-Possiamo rimanere a guardarti?- chiede Matthew, usando la sua arma segreta per convincere Audrey: gli occhi dolci.
Non sono degli occhi dolci qualsiasi, i suoi. Quando Matthew fa gli occhi dolci è come se si ingrandissero, tipo quelli del Gatto con gli Stivali in "Shrek".

-Oh e va bene, però zitti, se cado non dite niente, dato che so come siete fatti- ci avvisa. Si beh, io e Matthew siamo i suoi migliori amici. Se cade ridiamo, come lei fa con noi (insomma è una cosa che ti viene naturale), ma comunque ci preoccupiamo, soprattutto se lei non ride della sua stessa caduta.
Ci andiamo a sedere nell'erba e l'allenamento ricomincia.

𝐓𝐑𝐎𝐔𝐁𝐋𝐄𝐌𝐀𝐊𝐄𝐑 ⋆ Cameron Dallas [1]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora