Capitolo 23

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Entriamo in macchina, direzione casa di Cameron. Sto morendo di fame e intanto ho paura per quello che potrebbe succedere. Insomma, mi ama!

-Mangiamo la pizza?- gli chiedo e subito dopo si mette a ridere.

-Mangiamo quello che vuoi piccola- ridacchia, appoggiandomi una mano sulla coscia. Piccola. Non é la prima volta che mi chiama così, ma adesso, non so il perché, qualcosa all'interno lo sento. Sarà la fame.
Arriviamo a casa sua e solo adesso mi ricordo che dentro ci sono anche gli altri ragazzi.
Entriamo in casa e un casino di roba per terra quasi mi spaventa. Ci sono lattine di birra, cartoni di pizza, buste di caramelle. Ma dove sono finita, in una casa o in un porcile?

-Ragazzi, c'è Audrey!- urla Cameron e l'attimo dopo si vedono tutti i ragazzi solo in boxer che vengono verso di me mangiando e bevendo. Maiali.

-Audrey! Che ci fai qui?- mi chiede Shawn.

-Mi ha portata Cameron-

-Oh- inizia a guardare tutti i ragazzi e sorridere.

-Hai fame?- mi chiede Jacob e annuisco.
Loro mi fanno segno di seguirli e guardo Cameron, che mi incita ad andare. Si insomma Audrey, non ti mordono. Sono tuoi amici. Credo.

-Tra un po' vi raggiungo- dice e annuisco, per poi guardarlo uscire di casa. Chissà cosa deve fare.
Faccio spallucce e vado in quella che deve essere una cucina. Fa schifo, ci sono resti di cibo dappertutto. Ma come vivono?

-Tieni Audrey- Carter mi passa un cartone di pizza e io la appoggio sul tavolo.

-Questa casa fa schifo ragazzi- si girano tutti verso di me, guardandomi con aria interrogativa.

-Come si fa a vivere in un porcile del genere?- indico la cucina intorno a noi.

-Dici che dobbiamo pulire?- ma dai?

-Si, Taylor. Dovete pulire. Non si può vivere in uno schifo del genere. Cioè, anche per il vostro bene- incrocio le braccia e si guardano tutti tra di loro.

-Non mangerete finché non avrete pulito almeno la cucina- tolgo i cartoni di pizza a tutti, appoggiandoli sul mio e creando una torre.

-No, questo é sfruttamento- Gilinsky si siede per terra, a gambe e braccia incrociate e mettendo il broncio.

-Vi tolgo anche le birre- Jack si alza e, alzando le mani, esce fuori dalla cucina seguito dagli altri, che farfugliano qualcosa come "oddio le birre no" "va bene tutto quello che vuoi". Mi sento potente. Inizio a mangiare tranquillamente la mia pizza, sapendo che tanto le birre le ho io e finché non finiscono di pulire non potranno dire niente.

Cameron's Pov

Esco di casa, dirigendomi di nuovo in macchina. Prima, mentre io ed Audrey eravamo sotto il gazebo, ho ricevuto una chiamata da Linn. Non che mi importi ancora, però sono curioso di sapere cosa vuole.
Arrivo cinque minuti dopo davanti alla sua grande villa. Parcheggio di fronte al cancello ed esco, vedendola seduta sull'erba mentre fa qualcosa col cellulare.

-Linn!- la chiamo, attirando la sua attenzione. Un sorrisetto appare sul suo volto appena mi vede.

-Finalmente!- si alza per venire ad aprirmi, e non appena lo fa, mi salta addosso quasi strozzandomi.

-Hey, calma le acque- la metto giù e lei avvolge le sue braccia intorno al mio collo.

-Mi sei mancato così tanto- si fionda sulle mie labbra, senza nemmeno darmi il tempo di rispondere.

-Linn, che hai? Perché mi hai fatto venire qui?-

-Perché avevo bisogno di te- dice con aria ovvia. Seriamente?

-Che stavi facendo quando ti ho chiamato?- domanda, accarezzandomi il petto.

-Stavo con Audrey- la sua mano si leva subito e il suo sguardo si posa sui miei occhi.

-Che cosa? Audrey? Audrey Rods?-

-Si-

-Scherzi- inizia a ridere, avventandosi di nuovo su di me. Sembra una pazza, non la sopporto.

-Basta Linn. Se c'è qualcosa di importante che devi dirmi dimmelo, sennò me ne vado che sto perdendo solo tempo-

-Però intanto sei venuto da me anche se non ti ho detto niente lasciando sola la Rods- sorride, credo stia parlando tra sé e sé. Basta.
La metto giù, voltandole le spalle e ritornando in macchina.

-Aspetta Cameron dai, ho bisogno di te!- urla, mettendosi a sedere sul cofano.

-Io parto, ti conviene scendere- la informo, ma non si muove da lì. L'ha voluto lei.
Metto in moto il veicolo e il rumore fa subito scendere la ragazza.

-Vedrai che quella troia morirà- urla mentre parto. Ma morirai tu semmai.
Arrivo a casa e già da fuori si sente uno strano silenzio.
Apro la porta con la mia copia delle chiavi e vedo tutto pulito, non come prima quando ho accompagnato Audrey. Ma che cazzo...
Entro in cucina, vedendo i ragazzi mangiare e parlare tranquillamente con Audrey. Cosa gli ha fatto?

-Che succede qui?- domando, interrompendo la loro conversazione.

-Gli ho ordinato di pulire un po' questa casa a patto che poi gli avrei ridato le birre- dice semplicemente Audrey, facendo spallucce e sorridendo.
Mi metto a ridere, guardando le facce sconvolte dei miei amici.

-Che brava- vado verso di lei, girando lo sgabello girevole su cui é seduta in modo che sia voltata verso di me.
Le alzo il mento, lasciandole poi un bacio all'angolo della bocca.

-Perché hai le labbra così rosse Cam?- rosse? Com'è possibile.

-In che senso rosse?- mi passo il dito sul labbro superiore e quando lo riguardo, un qualcosa di rosso copre il polpastrello. Il rossetto di Linn.

-É rossetto?- chiede Audrey, sussurrando. Mi prende il dito tra le mani, portandoselo vicino al naso e annusandolo.

-É rossetto- conferma, lasciandomi il dito e iniziando a guardarmi. L'attimo dopo scende dallo sgabello e mi supera, uscendo dalla cucina. Porca puttana.

Audrey's Pov

Rossetto. Rossetto sulle labbra di Cameron. Rossetto che prima di uscire non aveva. Quel brutto puttaniere di merda.
Scendo dallo sgabello, superando Cameron e uscendo velocemente dalla cucina.
Apro la porta ma una mano mi ferma, prendendomi per il polso.

-Aspetta un secondo Aud...-

-Aspetta un cazzo, vaffanculo- scanso la mano ed esco di casa. Inizio a correre, di certo adesso non andrò a casa.
Quel bastardo, prima mi dice che mi ama, mi porta a casa sua, mi bacia e poi quando torna ha impronte di rossetto sulle labbra. Mi piglia in giro, si.
Continuo a correre, non sento nemmeno la fatica. Sono troppo arrabbiata.
Mi fermo solo dopo qualche minuto, al parco. Ormai é quasi buio e ho anche paura a stare da sola qui, ma non importa.
Mi siedo su una panchina e prendo in mano il telefono. Cinque chiamate perse da Cameron. Però il coraggio di seguirmi non ce l'hai?
Non capisco, cosa sto sbagliando? Credevo di averlo cambiato almeno un po', me l'aveva anche detto prima, sotto il gazebo, che ero riuscita a cambiarlo. Ma evidentemente no, non cambierà mai e resterà non solo un puttaniere orribile, ma anche un bugiardo.
Sono le 8 e oltre a fare buio inizia a fare anche freddo. Decido di tornare a casa, tanto non risolvo niente stando qui a pensare.
Esco dal parco e all'improvviso sento afferrarmi il polso. Con una mossa veloce, vado a sbattere con la schiena contro il petto di qualcuno e qualcosa di bagnato si appoggia bruscamente sul mio viso, portandomi a non capire più niente.

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ZAN ZAN ZAAAN.
Heilà! Come va?
Linn è tornata, più troia di prima.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Chi credete che sia la persona che ha aggredito Audrey? Un semplice maniaco o qualcun'altro?
Non dimenticate di votare e commentare!
Alla prossima :)
-Grè

𝐓𝐑𝐎𝐔𝐁𝐋𝐄𝐌𝐀𝐊𝐄𝐑 ⋆ Cameron Dallas [1]Where stories live. Discover now