Capitolo 41

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Mi sveglio a causa della suoneria del mio cellulare. Mi metto seduta e mi allungo sul comodino dalla parte del letto di Cameron. É Julia.

-Pronto?- rispondo a bassa voce, dato che Cameron sta ancora dormendo...forse.
Mi alzo e prendo una vestaglia dall'armadio.

-Hey Audrey, sono Julia- mi infilo la vestaglia ed esco dalla stanza, chiudendo la porta dietro di me.

-Hey Julia! Come va?- le chiedo, scendendo le scale per andare in cucina.

-Tutto bene, grazie a te. Ovviamente Sammy si é arrabbiato parecchio, era furioso. Poi non so che fine abbia fatto-

-Magari é partito per venire a cercarmi- ridacchio. Sarebbe capace di tutto.

-O magari é partito e basta-

-Si spera. E quindi ti senti con Nash?- prendo il latte dal frigorifero e controllo se é scaduto o é ancora buono.

-Si...é davvero simpatico e carino. Ma non capisco, perché te e Cameron ve ne siete andati?-

-Non te l'ha detto Nash?-

-No, non mi ha detto niente- verso il latte in una tazza e prendo un pacco di cereali dallo scaffale.

-Ecco, io e lui abbiamo litigato perché Cameron non gli piace, in un certo senso...e quindi me ne sono venuta qui a San Francisco con lui-

-Aspetta...quindi sei partita solo perché hai litigato con Nash?-

-No, anche perché qui ho un lavoro che credo continuerò fino a quando non ritornerò al college e poi per passare un po' di tempo con Cameron, dato che lui voleva e non ho potuto dirgli di no- spiego, prendendo poi una cucchiaiata di cereali.

-Ma quindi voi due ci eravate già andati a San Francisco prima-

-Si, é una storia lunga che poi ti racconterò- si mette a ridere.

-Va bene...allora...beh, niente. Quindi ci si vede tra un mese?-

-Si credo...ma te ci vieni al college? Al McKenna?-

-Non so, devo continuare gli studi in un college di Los Angeles-

-Sarà difficile stare 9 mesi senza Nash...- e dopo questo, ci mettiamo a parlare un po' del più e del meno e soprattutto delle nostre vite sentimentali. Mi sembra ovvio.
Attacco dopo esserci salutate e finisco la colazione.

-Buongiorno dolcezza- Cameron viene verso di me e mi da un bacio sul collo, abbracciandomi da dietro.

-Giorno-

-Come hai dormito?-

-Non ho dormito...- ridacchio e si mette a ridere. In realtà si, il tempo di dormire ce l'ho avuto. Che cosa brutta da pensare, almeno per me. Non sono il tipo che fa queste cose e soprattutto non sono il tipo a cui piacciono questo genere di cose. Ma beh, se ne hai la possibilità...non credo dispiaccia a nessuno.
Cameron si siede al tavolo e inizia a guardarmi.

-A che ti serve quella vestaglia?-

-Cameron...- poso il bicchiere nel lavandino e esco dalla cucina, seguita da lui.

-Non devi fare colazione te?- gli chiedo, girandomi improvvisamente verso di lui e facendolo bloccare di scatto prima che mi venga addosso.

-Preferisco guardare te, di gran lunga- sorride, facendo sorridere anche me.

-Dai Cameron, devo andare a lavoro- corro di sopra ed entro in camera per prendere dei jeans e una t-shirt bianca.
Entro in bagno e mi lavo velocemente per poi vestirmi, truccarmi e mettermi le scarpe.

𝐓𝐑𝐎𝐔𝐁𝐋𝐄𝐌𝐀𝐊𝐄𝐑 ⋆ Cameron Dallas [1]Onde histórias criam vida. Descubra agora