Capitolo 10

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Appena entriamo, una grande folla di gente si mostra davanti a noi. La musica ancora non é tanto alta, ma sento che presto lo sarà. D'altra parte, deve arrivare ancora gente.

-Che facciamo?- chiede Carter e sarei tentata di chiedergli della magnifica sorpresa che doveva farmi da due giorni. Gli altri, nel frattempo, sono spariti e mi guardo un po' intorno prima di parlare.

-Ma la sorpresa di cui parlavi?-

-Non corriamo tanto, all'ultimo- sorride, accarezzandomi la guancia. Sorrido a mio volta, guardandolo negli occhi. Bene Audrey. Dimenticati di tutto. Stasera devi solo divertirti. Lo abbraccio, sentendomi tanto un orso abbraccia tutti. Alle spalle di Carter vedo Linn, seduta sulle gambe di Dallas, che sventolano bicchieri in aria. E solo ora mi rendo conto che l'abito di Linn é praticamente uguale al mio, tranne per il colore. La parte in basso, invece di essere bianca come la mia, é verde acqua e i fiorellini del corpetto sono dello stesso colore. Porca puttana. Se mi vede come minimo mi fa diventare pelata.

-Perché questo abbraccio improvviso?- mi chiede Carter e mi stacco, iniziando a guardarlo negli occhi.

-Non posso?-

-Sarebbe meglio questo- dice prima di avvicinarsi col suo viso al mio e baciarmi. Forza Audrey, non fare la bambina. Tanto é solo per stasera. Metto le mani sul suo viso e lo sento sorridere. Lui, invece, appoggia le mani sui miei fianchi abbassandosi un po', data la mia altezza rispetto alla sua.

-Non siamo nemmeno arrivati e già vi mangiate a vicenda?- la voce di qualcuno, un qualcuno di molto familiare, ci fa staccare subito. Accanto a questo qualcuno c'è la principessina, che mi guarda da capo a piedi alquanto...inorridita. Mi verrebbe da imitarla ma Carter penserebbe che sono scema.

-Qualche problema?- chiede Carter sorridendo.

-Tu hai il mio stesso vestito- finalmente, é riuscita a dire qualcosa.

-Me l'hai copiato!- fa per venirmi addosso, ma Dallas la prende per il gomito, tenendola ferma.

-Tieni la tua puttanella lontano da me stasera- e...no. Queste parole non sono uscite dalla bocca di Linn. Prendo la mano di Carter e lo tiro via. Sinceramente non so nemmeno dove l'ho preso il coraggio di dire quelle cose.

-Dove stiamo andando?- e che ne so. Faccio spallucce, vedendo poi da lontano Sasha.

-Io vado dalla mia amica, ci si vede dopo okay?-

-Va bene- sorride e corro da Sasha, che é seduta da sola ad un tavolo. Mi chiedo dove sia Jack.

-E Jack?- mi siedo accanto a lei, che me lo indica. É poco lontano da qui e sta parlando con uno biondino.

-Carter?-

-Gli ho detto che sarei andata da lui dopo- faccio spallucce e prendo il bicchiere dalle sue mani.

-Ma prego- ridacchio, prima di portare il bicchiere alla bocca. La sostanza che c'è dentro é frizzante, ma quando arriva in gola sembra acqua normale, solo che con dell'alcol.

-É buono, dove l'hai preso?- mi indica dei tavoli qui vicino e finisco il suo bicchiere prima di alzarmi e andare a prenderne un altro.

-Vedi di non ubriacarti troppo!- la sento urlare. Ovvio.

-La tipa ha deciso di darsi agli alcolici?- di nuovo lui. Ma é possibile? Mi perseguita?

-Torna dalla tua accompagnatrice prima che ti veda qui a parlare con me- dico sorseggiando la bevanda.

-E che problema c'è se voglio parlare anche con qualcun'altro?- non rispondo e faccio per andarmene, ma Dallas mi prende per il polso e mi fa quasi rovesciare tutto.

-Ti ho fatto qualcosa?-

-Mi stai sul culo da quando sei arrivato. Ora lasciami- fa subito come dico e ne rimango sorpresa.

-Cam-Cam, vieni! Stanno per mettere la musica!- vedo Linn chiamarlo da lontano e lui senza dire niente corre da lei. "Cam-Cam"? Veramente? Beh, mi tocca cercare Carter adesso. Lo trovo che sta parlando con Jack e il ragazzo biondo e vado verso di lui.

-Si, Cam é proprio un genio per questo- ridacchia il mio accompagnatore e vorrei tanto rimanere ad ascoltare perché Dallas é un genio, ma il ragazzo biondo mi ha visto.

-Oh, bellissima. Dimmi tutto- sorride Carter, venendo verso di me appena mi vede.

-Volevo dirti che...stanno per mettere la musica-

-Certo- si gira verso i suoi amici -io vado a ballare con la mia ragazza- la sua cosa? Spero intendesse accompagnatrice. Mi porta in mezzo alla pista di ballo e subito parte una canzone: Love me like you do, di Ellie Goulding. La gente comincia a muoversi. C'è chi la balla come andrebbe ballata, chi si muove leggermente tanto per far vedere che c'è e chi si scatena come un prigioniero. Okay, era pessima. Invece, io e Carter, siamo di quella categoria che la balla come andrebbe ballata. La mia mano appoggiata sulla sua spalla e l'altro mano nella sua, la sua altra mano sul mio fianco e ci muoviamo avanti e indietro. Giriamo, mi fa girare, tutto questo sorridendoci l'un l'altro.

-Sei una brava ballerina- sussurra al mio orecchio e io appoggio la testa sul suo petto.

-Sai, sono una cheerleader- ridacchio e lui annuisce con aria ovvia.

-La più bella cheerleader che abbia mai visto- mi alza la testa prendendomi per il mento e la canzone finisce. Un applauso generale risuona nell'ambiente e parte la musica "tunz tunz" che si sente nelle discoteche, quella che c'è praticamente di continuo.

***

-Audrey, ti tocca berne un altro- annuncia Shawn, uno dei ragazzi nuovi che ho conosciuto solo stasera. In poche parole, stiamo facendo una specie di gioco della bottiglia, solo che con delle domande a caso e chi sbaglia deve bere una certa quantità di shottini. E dato che quando inizi a bere sei sempre più rimbambito, non capisci nemmeno più le domande e le sbagli, per poi bere ancora. Ma chi me l'ha fatto fare di partecipare? Era un'idea di Dallas e io che faccio? Mi faccio influenzare da Carter. Il mio stomaco sta per cedere, non ce la faccio seriamente più. Comincio a vedere praticamente nero.

-Audrey...- qualcuno mi chiama, ma lo sento a tratti. Della serie, al diavolo il suggerimento del preside. Mi sento cadere per poi non capire seriamente più niente.

***

Mi sveglio a causa della gente che sussurra. Il fatto é...che i sussurri sembrano urla nelle mie orecchie. Apro gli occhi ma li richiudo praticamente subito a causa della luce forte.

-Dici che ha funzionato?- le voci iniziano a stabilizzarsi e io inizio a sentire normalmente.

-Si. Appena si sveglierà ti vedrà e le spiegherai la situazione- ma cosa sta succedendo?

-Vai ora, ci penso io- sento una porta sbattere e decido una volta per tutte di aprire gli occhi. Sono in una stanza, questo é poco ma sicuro. Sembra quasi una stanza di un dormitorio. Ed é mattina. Cavolo é già mattina. E cosa avrei fatto tutto il tempo alla festa?

-Buongiorno- sempre quella voce. Ma perché? Cerco di alzarmi per mettermi seduta, ma sento qualcosa allo stomaco che mi fa fermare subito.

-Devo vomitare- rispondo, e lui mi passa un secchio. Attrezzato. Ovviamente non mi esce niente. Forse perché noto qualcosa di strano. Indosso una maglietta enorme e le mie mutande. Nient'altro.

-Dove sono?- guardo Dallas negli occhi, ripassandogli il secchio.

-In camera mia- in camera sua. Ma scherziamo? Cosa ci faccio in camera sua? Manco fosse la camera di Carter, a meno ché non la condividano.

-E perché sono in camera tua? E cosa sto indossando?-

-Stai calma piccolina, o rischi di vomitare di nuovo per le troppe domane- certo -stai indossando una mia maglietta perché non potevi di certo dormire col vestito sporco di vomito. E poi sei in camera mia perché ieri hai perso sensi, Carter é svenuto per la paura e io ero l'unico in mezzo a quel gruppo che poteva fare qualcosa- spiega e mi sbatto le mani in faccia. Ma che storia é? Non me la racconta giusta...di nuovo.

𝐓𝐑𝐎𝐔𝐁𝐋𝐄𝐌𝐀𝐊𝐄𝐑 ⋆ Cameron Dallas [1]Where stories live. Discover now