Thirteen: You are the darkness

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"Harry.." Sussurrai tenendo ancora gli occhi chiusi. Non riuscii ad aprirli sapendo che lui non fosse stato la, perché avevo bisogno dei suoi occhi verdi per stare bene.

"Sono qua Lily" una voce roca, calda e dolce mi costrinse ad aprire gli occhi vedendolo lì, stanco, con occhiaie che circondavano i suoi occhi verdi, capelli scompigliati e malconcio, che mi stringeva la mano e mi accarezzava la guancia.

La sua mano calda che accarezzava la mia guancia fredda. I suoi capelli scuri e ricci che erano sicuramente messi in condizione migliore dei miei, chiari e, oggi, lisci. I suoi occhi verdi, caldi e profondi, tranquilli, che guardavano intensamente i miei occhi azzurri, freddi e vuoti, paurosi.

Noi siamo completamente diversi eppure siamo uguali. Tutti e due abbiamo due personalità di cui una vogliamo tenere nascosta. E le nostre personalità sono diverse eppure sono uguali.

Avevo conosciuto una persona che, sono più che sicura, non fosse stato Harry. Quella persona era cattiva, picchiava, andava a letto con tutti, non aveva bisogno di nulla e di nessuno e nessuno aveva bisogno di lei. Viveva costantemente nella paura sia sua sia degli altri. Godeva nel veder soffrire il prossimo.

Quella persona era identica a Lily.

Harry invece era dolce, buono. Era fedele e aveva bisogno degli altri come gli altri avevano bisogno di lui. Viveva nella felicità, nella luce. Godeva nel vedere esser felice il prossimo.

Harry invece era come Sofia.

Eppure chi volevamo essere veramente?

Lui chi voleva essere, Harry o quel ragazzo dai ricci perfetti e dagli occhi neri?

Io chi volevo essere, Sofia o quella ragazza da capelli biondi e dagli occhi di ghiaccio?

"Grazie" sussurrai interrompendo i miei pensieri che sarebbero potuti continuare per sempre in quel silenzio che si era creato.

"Di cosa?" Chiese guardandomi mentre io continuavo a guardare dritto davanti a me.

"Di avermi salvata, di avermi aspettata e di essere qui anche ora" dissi girando poi la testa verso di lui, notando nella sua espressione della dolcezza.

Annuì solamente.

Prima che il silenzio si ricreasse, un medico entrò nella camera e salutò Harry con un gesto di mano che venne ricambiato anche dal ragazzo vicino a me.

"Bene. Lily, puoi andare, però voglio che tu oggi ti riposi e non fai nulla e domani puoi anche muoverti, l'importante è che fai attenzione alle braccia, va bene?-disse poi girandosi verso Harry- mi raccomando..." Sussurrò per poi uscire dalla camera.

"Lo conosci?" Chiesi vedendo entrare una infermiera che inizia a togliermi la flebo dal polso.

"Non direi". Mentì. Lo sapevo, me lo sentivo.

Certe persone credono che l'istinto di una donna sia come un sesto senso. La donna riesce sempre a capire le situazioni e se una persona mente oppure no. Io non ci avevo mai creduto, eppure in quel momento, sapevo che era così, sapevo che tra lui ed il dottore era successo qualcosa.

Lasciai stare non avendo le forze per iniziare un discorso del genere che sarebbe andato a finire in una lite.

Quando l'infermiera mi aiutò a scendere da letto, debolmente cercai di alzarmi in piedi.

"Signore, la può aiutare lei? Ho una emergenza in sala 5" disse con voce spaventata. Harry annuì solamente avvicinandosi a me e poggiando un braccio intorno alla mia vita.

Il suo tocco così duro e possente, mi fece rabbrividire. Cercai di contenermi poggiando poi una mano sulla sua spalla aggrappandomi ad essa quando l'infermiera mi lasciò per uscire dalla porta.

Princess ||Harry Styles #Wattys2016Where stories live. Discover now