Twentyone: Nightmare

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Stavo a casa mia e studiavo per il giorno dopo, come sempre, quando improvvisamente mi ricordai di dover avvertire Harry che sarei andata al parco per riposarmi un po'. Scesi le scale velocemente e cercai Harry sia in sala che in cucina, ma non c'era. Controllai se ci fossero le sue cose; il suo giubbotto c'era e le chiavi della macchina pure, allora dove poteva essere?

In quel momento sentii una voce che cantava dal piano di sotto nella stanza dove una volta entrai e trovai tutti i disegni di Harry, stava cantando in un modo malinconico e triste. Non riuscivo bene a capire le parole, sentivo solo dei lamenti con un pianoforte che li accompagnava.

Il pianoforte però suonava note uniche, note gravi, le stesse note a ripetizione.

Decisi così di scendere, incuriosita dal motivo di quelle note. Mentre scendevo le scale, notai che più mi avvicinavo alla stanza e più quelle note iniziavano a cambiare, ad essere più felici. Quando arrivai alla porta, poggiai la mano su quella maniglia fredda e lentamente iniziai a spingere verso il basso fino ad aprire la porta.

Quando l'aprii, la musica divenne una sinfonia che conoscevo: river flows in You di Yruma, una delle mie sinfonie preferite.

Ma chi stava suonando allora? Chi mi conosceva così bene?

Mi feci coraggio ed entrai in quella stanza, chiudendo la porta dietro alle mie spalle. Davanti a me si trovava un pianoforte e seduto difronte ad esso, mi dava le spalle un uomo, che non riconobbi subito.

"Sofia, canta con me", quella voce mi fece capire immediatamente chi fosse.

"Papà?" Chiesi.

"Sofia, canta con me" disse ripetendo le stesse parole.

"Papà che dici, non si può cantare questa canzone, non ha le parole" dissi ricordando ciò che gli dicevo sempre da piccola.

"Sofia cosa ti dico sempre? Non servono le parole, basta la tua voce e la tua fantasia" disse. Non si era ancora rivolto verso di me.

"Papà sei davvero tu!" Sorrisi con le lacrime che stavano per abbandonare i miei occhi, corsi verso di lui e lo abbracciai forte.

"Oh papà! " dissi.

"Papà? Cosa dici Lily?" La voce cambiò e improvvisamente mi ritrovai ad abbracciare non più mio padre, bensì Liam mentre continuava a suonare.

"Cosa..Liam?" Dissi spaventata. Mi allontanai da lui e indietreggiai di qualche passo.

Improvvisamente Liam sparì, ma la musica continuava e i tasti continuavano ad essere premuti anche se lì, non c'era nessuno.

"Liam? Dove sei? Papà? " iniziai ad urlare girandomi intorno. Corsi verso la porta, ma essa non si apriva, era bloccata.

"Tesoro, sono qui, non avere paura" questa era la voce di mia madre. Mi girai lentamente e la vidi, in piedi davanti a me, più bella che mai.

"Mamma! Ma cosa sta succedendo? Aiutami mamma, ho tanta paura" dissi tra le lacrime che ormai non erano più di gioia.

"Tesoro, io non ti posso aiutare e lo sai, ma non devi avere paura perché tu ora hai lui" disse e in quel momento la musica si fermó.

Mia madre indicò il pianoforte ed io mi avvicinai ad esso, lentamente. Sentivo il mio cuore battere nell'assoluto silenzio che si era creato. Tutto accanto a me era scuro e l'unica cosa che illuminava il pianoforte era la luce fioca della luna che proveniva da una piccola finestra sopra di esso.

Appena arrivai davanti ad esso, mi girai verso mia madre a guardarla per capire che cosa intendesse. In quel momento iniziarono di nuovo quelle note gravi, uguali e tristi alle quali fu poi accompagnata la fine della sinfonia sia Yruma.

Princess ||Harry Styles #Wattys2016Where stories live. Discover now