forty-two

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Sono passati tre anni questo è il mio ultimo anno a Hogwarts, il settimo, le cose non stanno andando per il verso giusto, provavo un forte senso di odio e frustazione, non è stata una mia scelta sono stata obbligata. Non sono più la stessa Beverly.
Abbiamo superato con il massimo dei voti i G.U.F.O. diventando prefetti dell'ultima preside, Dolores Umbridge, il sottosegretario anziano del Ministero della Magia, amante dei gatti e del rosa, con una forte ostinazione verso le regole e la perfezione.
Purtroppo mi sono dovuta sottomettere al  volere di mio padre diventando così un mangiamorte, Silente è morto e Piton ora è al comando della scuola.
Questi pensieri tormentavano la mente e il mio cervello non riesce a non farmi rivivere quei cruciali momenti.

Stavo girando per i corridoi della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era abbastanza tardi e stavo tornando al dormitorio quando avvertì l'oscura presenza dei leccapiedi di mio padre, mi seguivano osservando ogni singolo movimento. Svoltai in un corridoio isolato e aspettati che i due entrassero
«cosa volte ancora?» puntai la bacchetta
«vostro padre vi cerca» disse tranquillo uno dei due
«non verrò con voi» risi leggermente
Iniziai a lanciare degli incantesimi contro di loro, quando improvvisamente sentii gli occhi diventare pesanti e delle braccia afferrarmi prima di cadere.
Mi risvegliai su qualcosa di duro e freddo, ovvero il pavimento di casa mia, riuscì a vedere normalmente e notai che tutti erano in cerchio attorno a me
«oh figliola ti sei svegliata finalmente, come ti senti?» parlò mio padre
«alla grande soprattutto ora che ci sei tu» cercai di alzarmi ma delle catene me lo impedivano
«te l'ho detto, con o contro la tua volontà diventerai come me, un pezzo della tua anima è dentro di me» si iniziò ad avvicinare
Urlavo di allontanarsi da me tirando calci e cercando di spezzare le catene invano, il cuore mi batteva all'impazzata e il respiro non era regolare, si avvicinava sempre di più e posò la bacchetta sul mio braccio sinistro, dopo una leggera pressione delle piccole linee nere apparirono iniziando a formare il marchio nero, il dolore era atroce stringevo i denti e chiudevo gli occhi mentre quel mostro faceva sempre più pressione, un senso di libertà mi fece uscire un sospiro di sollievo dalle mie labbra quando la punta della bacchetta si allontanò dalla pelle guardai disgustata e disonorata il braccio ancora sospeso in aria
«ora sono come te»

Salivo le scale della Torre di Astronomia lentamente e con la testa bassa, i pensieri mi stavano mangiando il cervello che tra poco sarebbe esploso, i miei piedi camminavano da soli e neanche mi accorsi che ero arrivata, sentivo delle voci così mi avvicinai cautamente e il vecchio che era affacciato al balcone si voltò quando sentì la mia presenza
«oh Beverly sei tu, sapevo saresti venuta, posso esserti d'aiuto in qualche modo? cosa ti porta qui in una bella serata primaverile?» chiede gentilmente
«non inizi con questi suoi discorsi, lei non può fare niente» gli puntai la bacchetta e lo vidi agitarsi per un istante
«chi altro c'è l'ho sentita parlare» scrutai attentamente il luogo tenendo sempre la bacchetta sull'uomo
«oh parlo spesso da solo ad alta voce lo trovo straordinariamente utile, ti sei posta delle domande Beverly? Beverly tu non sei un assassina» continua
«cosa ne sa lei di me? mi hanno distrutto, mi hanno sconvolto la vita, non sa di cosa sono capace potrei sconvolgerla sono capace di tutto» dico a testa alta prendendomi in giro da sola guardando le mani tremare e il cuore che batteva a mille
«non vi siete impegnati abbastanza, sostituire dell'idromele con il veleno e farmi recapitare una collana maledetta, perdonami ma credo che questi tentativi sono così deboli» mi guarda dispiaciuto 
«beh infetti Draco e Blaise non ci hanno messo abbastanza impegno per portare a termine il compito, per questo ha scelto me per l'atto finale, lui si fida di me, sono sua figlia» ammetto con la voce tremante
«ti faciliterò la cosa» inizia
«expelliarmus» urlo facendogli cadere la bacchetta dalle meni
«devo portare a termine il mio lavoro» sussurro quasi con le lacrime agli occhi
«non sei sola, ci sono altri come?» domanda curioso non appena udimmo dei passi
«l'armadio svanitore nella stanza delle necessità l'ho riparato»
«fammi indovinare, c'è né uno identico un gemello»
«da magie sinistre formano un passaggio»
«Beverly anni fa conobbi un ragazzo che fece tutte le scelte sbagliate, ti prego lascia che ti aiuti» si avvicina
«ho già fatto tutte le scelte sbagliate, non capisce? non voglio il suo aiuto, io lo devo fare devo ucciderla o lui ucciderà me e sono sua figlia» iniziai a singhiozzare tenendolo lontano
Sentimmo dei passi e alle mie spalle comparvero Bellatrix e Fenrir un lupo mannaro, puntai di nuovo gli occhi sul preside 
«bene guardate chi abbiamo qui, buon lavoro piccola Riddle» mi sussurra la pazza toccandomi le spalle
«buonasera Bellatrix penso sia l'ora delle presentazioni no?» alza un sopracciglio
«vorrei tanto Albus ma credo che siamo tutti pieni di impegni, fallo» punto la bacchetta
«non ha fegato lo finisco io a modo mio» dice il lupo
«fatti da parte cane» sbraito
«il signore oscuro è stato chiaro deve farlo sua figlia, questo è il tuo momento, fallo, coraggio Beverly, ora» urla la pazza con gli occhi quasi fuori dalle orbite
«sta zitta» urlo ancora più forte
«Beverly, ti prego» mi supplica l'uomo
«mi dispiace» mimo con le labbra mentre le lacrime continuano a scendermi lungo il viso
«avada kedavra» scaglio l'incantesimo contro il vecchio un fascio di luce verde e azzurro mi fece portare le mani agli occhi e poi lo vidi cadere oltre l'estremità del balcone

Dark love | draco malfoyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora