Dark love | draco malfoy

sixteen

Scesi al piano di sotto mentre mi pettinavo i capelli sciolti, indossavo una semplice tuta grigia, la felpa bianca di Dav e le converse del medesimo colore
«andiamo?» mi chiede aprendo la porta indossava anche lui una tuta grigia, delle vans e una felpa verde
Durante il tragitto a piedi nessuno dei due osa proferire parola, prendo una gomma da masticare per placare l'ansia e l'imbarazzo di questa situazione
«dammene una» dice prendendo il pacchetto e iniziando a masticare
«passeggiatina tra ex?» dice una voce alle nostre spalle, ci voltiamo e vedo il ragazzo della sera in discoteca, istintivamente mi faccio un po' più sotto al biondo guardandolo dal basso, lo vedo chiudere gli occhi in due fessure per poi spostarmi un po' più dietro
«che vuoi?» chiede
«io nulla, sai le condizioni» si avvicina a me e il biondo gli da uno spintone
«sai anche tu le condizioni, toccala e non ci sarà una buona fine sia per te sia per i tuoi amici e ora vattene via» dice sicuro di se per poi prendermi il polso e avviarci verso la pizzeria
«lo conosci?» guardo la sua mano avvolgere il mio polso
«no»
«e allora perché parlavate di condizioni?» continuo a guardarlo con la speranza di una risposta
«non sono affari tuoi» alzo le sopracciglia per la sua risposta rude
«quante ne prendo di queste?» chiedo al biondo osservando la bottiglietta in vetro verde
«quante credo bastino» dice prendendo la cioccolata dallo scaffale abbiamo
Arriviamo a casa e ci sediamo sul divano dove iniziamo a mangiare le nostre pizze, accendiamo la tv e lo guardo continuare a bere
«Draco basta bere» gli dico mentre sta per aprire l'ennesi bottiglia di birra
«mi dispiace» mi guarda con gli occhi un po' rossi per la poca lucidità e la troppa televisione
«per cosa?» mi giro
«per non essermi preso cura di te, sono stato uno stronzo non ti merito, non ti ho mai meritato» dice continuando a sorseggiare la bibita
«ora non sei abbastanza lucido vai a dormire parleremo meglio domani» annuisce mentre si alza, mi guarda e mi da un bacio sulla fronte
«notte serpe» sale al piano
Sento la porta chiudersi e sprofondo sul divano, non lo perdonerò per quello che ha fatto, tantomeno accettarlo, ha fatto la sua scelta.
Vengo svegliata dalla suoneria del cellulare, apro gli occhi e constato che sono le tre del mattino, noto delle chiamate perse da Dav e un suo messaggio che dice che si trova giù
«che ci fai qui?» gli dico mentre lo abbraccio
«la partita è finita, siamo andati a festeggiare ma poi mi sono ricordato che eri a casa e ora sono qui»
«potevi anche restare con gli altri» dico aprendo la porta di casa con le chiavi
«mi piace come ti sta la felpa» sorride mentre mi prende per i fianchi facendo scontrare i nostri petti
Alzo gli occhi e lo guardo, mi sposta una ciocca di capelli e la mette dietro l'orecchio
«sei bellissima B» guarda le mie labbra
Improvvisamente le sento unirsi gli metto le mani al collo lo spingo di più a me, mi piace ma non so se è quello che voglio