Capitolo 20

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Sono riuscita a convincere i miei genitori, anche se loro pensano che sto andando da Ellie per studiare e invece sto camminando verso casa del biondo, sono sicura di quello che sto facendo, ho deciso che mi lascerò tutto alle spalle.

Appena arrivata mi fermo davanti casa di Marco che è poco avanti quella di Cristian, decido che prima mi devo accertare che il moro stia bene, così suono il campanello, ma ad aprirmi è Andrea che mi lancia un occhiataccia e poi si allontana dalla porta <<cosa vuoi? >> sembra proprio non approvare per niente la mia presenza, <<come sta Marco? >>chiedo con poca voce, <<bene, molto bene, è uscito, devi dirgli qualcos'altro?>>, <<no, scusa >>pronuncio per poi allontanarmi con la testa bassa e lui mi raggiunge <<dispiace anche a me, ho esagerato con te, Cristian mi ha detto che è stato lui a baciarti>>, <<se amare è una colpa, allora è sopratutto colpa mia >>affermo per poi girarmi e proseguire dritto, Andre non dice altro, rientra in casa e resta per le sue, nel frattempo arrivo a casa del biondo, ma ho cambiato idea, forse è ancora troppo presto, mi sono lasciata da poco, penso che sarebbe irrispettoso nei confronti di Marco, così faccio marcia indietro e nel mentre arriva il moro con la sua macchina, mi fa cenno con la mano di salire a bordo e io lo assecondo, raccolgo i capelli in una coda di cavallo e mi giro verso di lui <<sei venuta per Cristian?>>
<<non ho il coraggio, non posso farlo, io tengo a te>>
<<ma Anna, sono stato io a lasciarti, le cose fra noi non hanno funzionato, però non puoi farne un dramma, continua per la tua strada senza voltarti indietro, segui il tuo cuore >>mi accarezza il viso dolcemente e poi mi sorride, <<ti va di andare altrove? >>domando appoggiando la testa sullo schienale per rilassarmi.

Lui comincia a guidare senza una meta, poi si ferma in un parcheggio e mi smuove il braccio per farmi alzare "guarda" "c'è l'arcobaleno", scatto immediatamente e rimango incantata nel vederlo, era davvero da tanto che non vedevo quella marea di colori colorare il cielo.
<<Voglio restare tuo amico, ti voglio davvero bene Anna >>mi guarda il moro con gli occhi lucidi, <<sarai il mio migliore amico >>lo abbraccio.

Dopo un po rimasti ad osservare il cielo, Marco decide di portarmi nuovamente davanti casa di Cristian, mi ha invogliato ad aprire il cuore e mi ha consigliato che a volte le cose fanno meno paura quando le si affronta.

Sono le 21:07, ed io sono sola seduta su questi gradini fuori casa di Cristian, ferma qui, trattenuta dalla paura che come sempre prevale in me, non so nemmeno perchè sono venuta, un vento leggero mi fa volare i capelli mentre i miei occhi sono persi nel niente, dopo pochi minuti decido di arrendermi e andarmene, ma proprio mentre mi incammino per andare via la porta alle mie spalle si apre e il biondo mi chiama "Anna, che ci fai qui?"

Non riesco nemmeno a girarmi poichè so che poi mi tratterrei, quindi continuo a camminare ignorandolo, però lui non aspetta un attimo in più, mi raggiunge e guardandomi negli occhi mi ripete <<allora? perchè sei venuta?>>.
Rimango in silenzio per qualche istante prima di spiccicare parola, << sono venuta perché anch'io sono innamorata di te, ma non può funzionare fra noi, io ho paura di quello che sento, ho paura che tu, possa farmi del male. >> sposto lo sguardo verso il basso.
Cristian mi prende il viso e mi sussurra piano: <<non ti farei mai del male, con me non devi avere paura>>.
Il mio viso è proprio davanti al suo, quei pochi centimetri che ci separano vengono eliminati da un bacio, ci parliamo con lo sguardo, lui mi chiede di restare ed io rispondo che non vorrei andare altrove.

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