Capitolo 34

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Non c'è niente di più bello dello shopping del sabato mattina insieme alle mie amiche, tutte hanno 3 o 4 buste di compere, mentre io sono l'unica a non aver acquistato ancora niente per colpa della mia indecisione su tutto, ho passato l'ultima mezz'ora indecisa fra un jeans classico e uno nero, ma alla fine li ho abbandonati entrambi sullo scaffale e sono uscita dal negozio senza niente come mio solito, << tesoro, devi assolutamente prendere qualcosa anche tu, vieni con me, ti porto in un posto che sicuramente ti convincerà>> mi prende per mano Paola e mi trascina da Bershka, <<Anna!!>> sento chiamarmi alle spalle appena entrata nel negozio e mi giro di scatto
<<Fede, ma che ci fai qui?>> sorrido a 32 denti mentre abbraccio mia cugina, << non ci sentiamo da un sacco di tempo, mi chiedevo proprio che fine avessi fatto...>> continua lei con aria provocatoria
<< ho avuto un periodo un po' incasinato, ma ora le cose vanno meglio, e tu? Potevi chiamarmi...>> la contrasto io, << sono felice che hai deciso finalmente di mettere la testa a posto>> mi prende in giro dandomi una pacca sulla spalla ed io mi limito a lanciargli un'occhiataccia, <<scusate se interrompo, ma qui la mia cliente deve fare acquisti>> mi prende per il braccio Paola, << pensavo che questo vestito rosa antico ti starebbe meravigliosamente!!>> continua facendomi vedere l'abito.
<<Come se dovessi andare ad una cerimonia >> mi metto a ridere e la mia amica si fa seria, <<secondo me, ti starebbe d'incanto>> si aggiunge alla conversazione Federica, <<ecco vedi? questo lo prendiamo>> continua la mia amica posando l'abito sulla cassa, <<puoi metterlo domani, non so se il tuo ragazzo ti ha informato, ma è il compleanno di Andrea, mi farebbe piacere se venissi...>> continua mia cugina.
<< Non lo so, io e Cristian abbiamo litigato e...>> rispondo con aria triste prima che Paola mi interrompa << ci saremo sicuramente!>> resto in silenzio e aspetto che Federica si allontani per rimproverare la mora che come sempre prende decisioni per gli altri, <<io non voglio vederlo>> confesso con rabbia, <<non mi interessa, Andrea è anche tuo amico, non puoi comportarti così, non riuscirai ad evitarlo per sempre, lo capisci o no?>> mi sprona mentre prende altri capi e li posa anch'essi sulla cassa, <<va bene, verrò, ma smettila di prendere vestiti, altrimenti mi farai usare tutti i miei risparmi>> improvviso un sorriso e lei mi imita.

Alla fine oltre quell'abito esco dal negozio con tre buste piene di vestiti, sono soddisfatta di quello che ho preso e devo tutto al buon gusto della mia amica, vorrebbe fare la stilista come lavoro un giorno, penso che abbia un talento innato sia nell'abbinamento degli indumenti che nel disegnare, un giorno a scuola mi ha promesso che al mio matrimonio mi avrebbe disegnato lei l'abito da cerimonia, ne abbiamo parlato in modo scherzoso ma in realtà sarebbe bellissimo! Che strano, se devo immaginare quel giorno, ho già in mente lo sposo dei miei sogni, lo stesso ragazzo che sto evitando perchè mi ha fatto soffrire, sono così combattuta.

Domenica 20 Dicembre

Il profumo di vaniglia del 24 Luglio, quello che mi ricorda l'estate e che metto solo in quel periodo, lo stesso che ha sentito quel ragazzo seduto accanto a me su quella dannata panchina, lo stesso che indosso questa sera insieme al nuovo abito e al suo anello, l'unica cosa che manca è il sorriso che lui e solo lui riusciva a far salire sul mio viso, perdonare fa male, ma non farlo ancora di più.
Arrivo alla festa e faccio i miei auguri ad Andrea abbracciandolo e dandogli un piccolo pensiero acquistato ieri al centro commerciale con le mie amiche, poi cerco con lo sguardo e mi fermo appena trovo il suo, <<ciao>> Cristian improvvisa un sorriso vedendomi, <<ciao>> rispondo distogliendo la mia attenzione dal biondo, Marco si avvicina a noi e mi intrattengo a parlare con lui <<come stai principessa?>>, <<potrei stare meglio>> sospiro, << mi dispiace, c'è qualcosa che posso fare per te?>> mi accarezza il viso e mi scruta con i suoi occhi dolci, rivolgo la mia attenzione verso il pianoforte << qualcosa potresti fare... suonare!>> mi avvicino allo strumento e lui mi imita <<tutto per te>> pronuncia con spensieratezza per poi cominciare a suonare la sua musica così soave, mi fa sentire libera come un'aquila nel cielo, delle lacrime mi rigano il viso, qualcuno mi prende per mano, mi giro per capire chi è e vedo Cristian proprio accanto a me << vieni, ti devo parlare>>, lo assecondo e usciamo fuori in giardino, lì ad aspettarci c'è anche Emily, la mia espressione si incupisce nel vederla, una rabbia incontrollabile mi pervade, non l'ho mai sopportata e ora ancora di meno, <<allora, cominciamo dal principio, fra me e Cristian non c'è niente oltre che un amicizia, quel giorno quando ci hai visto baciare, non è stata una cosa voluta, lui si è rifiutato più volte ed io l'ho provocato, gli ho detto che ormai ti stavi creando un'altra vita, che ti eri dimenticata di lui e tante altre cose, però ti giuro che me ne sono pentita, pensavo di provare ancora qualcosa per lui, ma quando ci siamo baciati non ho sentito nulla, lui ama te e non è giusto che vi dobbiate lasciare per una cavolata simile>> espone Emily cercando di "chiarirmi le idee", io scoppio a ridere e loro mi guardano perplessi, << non mi importa, non sei tu a dovermi dire se devo o non devo tornare con Cristian e non mi interessa cosa e perché è successo, in questo momento voglio stare da sola e se davvero mi ama come dici tu, dovrebbe capirlo, senza cercare di forzare un perdono.>> rispondo con sicurezza per poi voltare le spalle e fare per andarmene.

<<Sei una stupida, non piangere se poi si stancherà di te>> continua la bionda con acidità ed io mi infurio ulteriormente, << vattene, prima che smetto di rispondere di me>> le urlo contro guardandola con disprezzo, <<cerco di aiutarti, tu cerca di capire questo ragazzo che fai sempre aspettare, neanche con me ha fatto cose simili, quanto avrei voluto che mi guardasse nello stesso modo con cui vede te, hai la fortuna di avere qualcuno che ti ama e lo lasci andare così? >>
<< secondo te non voglio perdonarlo? io lo amo con tutta me stessa, ma ho terribilmente paura>> confesso per poi girarmi verso il biondo << e tu, dovresti sapere perchè, mi avevi promesso che non mi avresti fatto stare male>> cerco di trattenere le lacrime che invece riempiono sia la mia voce che i miei occhi.

<< Anna!! allora sei qui>> mi chiama Marco restando fermo sul ciglio della porta, <<arrivo>> rispondo con un filo di voce per poi raggiungerlo.

SbagliatiWhere stories live. Discover now