Capitolo 3

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In men che non si dica, ti ritrovi sollevat* sulle gambe di Remus. Non sai esattamente come questo sia successo, ma vedendo lo sguardo colpevole negli occhi di Sirius hai una vaga idea di chi incolpare per tutto questo.
Il vero problema è che in realtà la cosa non ti dispiace: è dal primo anno che guardi con ammirazione Remus, e lo stimi molto per il suo comportamento maturo ed i suoi modi premurosi. In questi quattro anni, lui è passato da essere il tuo idolo ad essere la tua crush suprema, anche se sei consapevole di non avere nessuna speranza. In realtà, non sei nemmeno sicur* che lui sapesse della tua esistenza prima di questo momento: ti è capitato solo una volta di rivolgergli la parola, un pomeriggio al campo da quidditch, quando un come sempre poco aggraziato Peter ti era ruzzolato addosso facendoti cadere nel fango, e mentre Sirius e James ridevano come due cretini Remus era stato l'unico a controllare che stessi bene. Ma da quell'evento sono ormai passati quasi due anni, dal momento che è avvenuto a metà del secondo anno, e quindi sei ragionevolmente sicur* che lui non si ricordi affatto di te.
Tuttavia, in questo momento in cui la tua schiena è appoggiata dolcemente sul suo petto ed il suo odore ti inonda le narici di una dolce fragranza di caffè, cioccolato e dopobarba al muschio bianco ti senti quasi in diritto di sognare che tra voi ci sia qualcosa di più, e quando lui si muove impacciato sotto di te cercando di distanziarsi un pochino da Peter il tuo cuore perde un colpo e ti rimbomba nelle orecchie, impedendoti di sentire cosa lui ti stia dicendo. “Cosa scusa?” gli chiedi arrossendo. “Come ti chiami?” chiede di nuovo lui con un sorriso impacciato. “uh, mi chiamo T/n. Tu invece sei Remus.” dici. Al che ti rendi conto che probabilmente lui è ben consapevole di come si chiama, e sei solo tu a non saperlo più perché sei in braccio al ragazzo di cui sei innamorat* da quattro anni. “Lo so perché sei un prefetto” continui, cercando di rimediare alla gaffe. Bene, pensi, ora crederà che tu sia un* stalker.
In realtà, Remus non sembra avere questo sospetto, perché continua a farti domande su di te, chiedendoti quali siano le tue materie preferite, e raccontandoti molte cose di sé che tu già sai ma che fai sapientemente finta di non sapere. La prima ora di viaggio passa velocemente, tra chiacchiere e risate, e dopo un po’ ti sembra quasi di aver ripreso il controllo di almeno il 10% delle tue facoltà mentali, che non è male, contando che sei in braccio a lui. A quel punto, lui si scusa e ti dice di doversi alzare per andare a fare il giro degli scomparti e controllare che sia tutto a posto “Sai, lavori da prefetto” aggiunge. Senza rendertene conto, lo segui con lo sguardo mentre se ne va.

Nelle notti senza luna - Immagina Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora