Cap. III

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Durante il viaggio:

Jène guardava Whis dal basso con aria incuriosita ma lieta tuttavia d'aver trovato qualcuno che sembrava disposto a proteggerla.

Jène intervenne: " Perché fai questo per una sconosciuta?" Chiese a Whis.
L'angelo le guardò il volto sorridendole e la strinse più forte al suo petto.

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Al palazzo di Zeno...

"Padre!" Esordì Whis
"Oh Whis! Che sorpresa!" Disse il Daishinkan voltandosi.
"Padre ho bisogno di aiuto" disse guardando la creatura inerme che aveva al collo.
Il padre sorrise. Era leggermente preoccupato ma tuttavia piacevolmente sorpreso.

Si incamminarono nel corridoio del palazzo.
"Allora...come si chiama?" Chiese il Gran Sacerdote (GS).
"Si chiama Jène ed apparteneva al 17° universo ma anni addietro fu catturata da Brooly che la torturò e la tenne prigioniera in pessime condizioni, fino ad oggi..." disse Whis voltandosi verso la ragazza ora assonnata "...il giorno in cui l'ho trovata".
Il GS sorrise nuovamente al figlio
"Sembra mal ridotta, ma tuttavia le ferite non sono mortali" proseguì "adesso dovrò solo chiedere a sua maestà Zeno se acconsente a tenerla qui qualche giorno, tempo che si riprenda". Whis fece il cenno con la testa.

"Buongiorno maestà!" Disse col solito sorriso il Daishinkan.
"Whis-sama chiede di poter aiutare una sua conoscente e farla quindi rimanere da noi per qualche giorno, fintanto che non si riprenderà. Siete d'accordo Maestà?"
I due Zeno si guardarono
"Mmh...va bene, ma poi dovrà giocare un po' con noi"
"Grazie Zeno-sama!" Disse Whis rincuorato.

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"Vieni Whis, posala pure sul letto di questa stanza". Il figlio seguì il consiglio del GS e la pose delicatamente sul letto. Al che il Daishinkan fece allontanare Whis e, dopo aver messo una mano sul petto di Jène, recitò una formula che ripristinò subito la sua salute.
"Tra qualche giorno starà meglio, ma ora ha bisogno di riposare" concluse il GS. Continuò lui "Vieni Whis. Ora lasciala riposare, per te ho quest'altra stan..." "no padre" disse inchinandosi
"Rimarrò con lei" il Daishinkan, sorpreso da tale risposta ma tuttavia lieto per il rapporto che suo figlio aveva con quella donna, acconsentì.

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Il giorno dopo...
Il Gran Sacerdote aveva deciso di passare dalla camera degli ospiti per accertarsi che sia Jène che suo figlio stessero bene.

Aprì delicatamente la porta e si sporse con metà del volto dentro alla stanza, giusto per controllare la situazione.

Notò per prima cosa suo figlio: era seduto affianco a lei da ormai più di 29 ore e probabilmente non aveva più messo niente sotto i denti.
"Come sta?" Chiede il GS
"Sta ancora riposando. Quattro ore fa si è girata dall'altro lato"
Il padre gli sorrise ed entrò del tutto nella stanza.
"E tu come stai?" Disse al figlio mettendogli una mano sulla spalla
"Io sto bene grazie"
"Bene" disse reincamminandosi verso l'uscita "Adesso vado" ed il Daishinkan uscì dalla stanza per dirigersi verso il corridoio principale (o forse no...).

Whis:"come stai?" Disse l'angelo senza ricevere risposta
"Devi averne viste di cose brutte" proseguì lui fissando il volto rilassato ed ormai privo di lividi della ragazza.
Si mise lì, su un fianco del letto , ad osservarla e si avvicinò al volto. Facendo attenzione a non urtarla con l'aureola le baciò la fronte e si riconcentrò su tutte le cose che gli erano accadute in quegli ultimi giorni.
C'era un silenzio silente nella stanza.
Ora Whis poteva dirlo 'non sono più solo ormai, Lord Beerus. Si rigirò verso di lei e sorridendome affettuosamente disse ''Riposa mio angelo'' Appoggiò un braccio e la testa sullo scettro mentre con l'altro braccio le accarezzava il dorso della mano. Fuori stava iniziando ad imbrunire.

"Figlio mio, sono certo che il tuo angelo è al sicuro" pensò il Gran Sacerdote incamminandosi divertito verso il corridoio del palazzo.

Un angelo dagli occhi d'argentoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora