33• Lentiggini

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«Fa freddo.» Mi lamento mentre ci sediamo su una panchina di un parco. «Sarebbe stato molto meglio se fossimo rimasti-» Non faccio in tempo a finire la frase che lui mi avvolge le spalle con un braccio e mi avvicina a sé per riscaldarmi. «...a casa.» Concludo riprendendomi dal suo gesto improvviso.

«Solo tu puoi avere freddo d'estate.» Mi dice ridendo. «Meglio per me, così possiamo riscaldarci stando vicini.»

«Te ne approfitti sempre?» Chiedo accennando ad una risata.

«Mai sprecare un'occasione così perfetta.»

«Idiota.»

«Non lo trovo affatto carino da parte tua chiamarmi così.» Dice mettendo un falso broncio.

Roteo gli occhi al cielo ridendo per la sua espressione.

Subito dopo, cala il silenzio tra di noi. Nessuno sa cosa dire e comincio a trovare il tutto imbarazzante.

«Cavolo, non sei mai stata così silenziosa.»Commenta Logan spezzando il silenzio che si era creato.

Semplicemente non so di che parlare. Questa situazione non mi piace affatto.

In quel momento Logan mi alza il viso e fa incrociare i nostri occhi. È più serio che mai.
«Tutto bene?»

Inizialmente mi perdo nei suoi occhi blu, per poi scoppiare a ridere senza alcun motivo.

«E io che tentavo di essere serio...» Comincia a lamentarsi sospirando. «...ma almeno sei tornata allegra come sempre.» Conclude sorridendo.

In quel momento, data la vicinanza, noto ancora di più le sue lentiggini che ho quasi sempre ignorato dato che ero abituata a vederle sin da piccola.
«Si duplicano?» Chiedo cominciando ad accarezzargli una guancia.

«Per carità, spero di no!» Dice facendomi ridere ancora una volta. «Le odio, sembrano altri brufoli, ma sono permanenti e sono anche peggio.» Continua sospirando.

«A me piacciono.» Comincio a dire ritrovandomi a sorridere per la faccia sorpresa che ha assunto. «Ti rende speciale! Tipo i dalmata della carica dei 101!»

«Stai dicendo che sono un cane?» Chiede guardandomi male. Scuoto subito la testa. Il mio doveva essere un complimento... Amavo quei cagnolini. «Beh... se a te piacciono...» Sussurra, infine, voltandosi dall'altra parte.

Sorrido mentre rimaniamo seduti su quella panchina per qualche altro minuto, prima di tornare a casa.

*****

«Oggi non farò niente.» Annuncia Lucas in salotto, sdraiato sul divano.

«Non fai mai niente! E levati, voglio sedermi anche io sul divano!» Si lamenta Cecilia.

È così che mi sveglio. Con i gemelli che litigano dalla prima mattina.

Mi stropiccio gli occhi e allungo il braccio per prendere il mio cellulare, che immediatamente comincia a squillare.

Salto subito a sedere quando leggo che a chiamarmi è Peter. Sorrido immediatamente. Era da una vita che non lo sentivo.

Immediatamente rispondo.
«Pronto?» Chiedo cercando di assumere una voce normale e non quella impastata dal sonno.

NemiciWhere stories live. Discover now