Capitolo 11

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L'odore del soffritto di cipolla riusciva a risollevare l'umore di Yoongi in ogni situazione. Persino osservare Jungkook mentre si destreggiava tra i fornelli era terapeutico, con il suo solito grembiule a pois gialli in tinta con le infradito e lo sguardo confuso quando non riusciva a capire se le carote erano cotte. Adesso che quella cucina super tecnologica non aveva più segreti potevano smettere di tirare avanti a ramen istantaneo. 

Subito dopo essere tornato dall'agenzia Yoongi aveva raccontato a Jungkook tutto per filo e per segno, aiutandolo a preparare il pranzo come poteva. D'altra parte non era lui ad avere la vena culinaria, nè tantomeno qualsiasi altra vena nella quale non scorresse sangue. 

<<Ti giuro, non so che cazzo fare.>> era la frase che ripeteva da quando avevano acceso i fornelli, totalmente in panico dopo l'ennesimo approccio di Jimin. Riusciva solo ad agitarsi e aveva sbagliato ad affettare le cipolle così tante volte che Jungkook ad un certo punto lo aveva pregato di andare a sedersi e non toccare più nulla. 

<<Questo è il momento in cui dovrei dirti "hyung, rilassati" ma fossi in te mi sarei già messo a ballare sul tavolo, quindi non saprei.>> commentò mentre spostava le cipolle con il mestolo.

Yoongi mugolò un lamento che si confuse con il rumore della cappa della cucina. <<Non mi aiuti così.>>

<<Per quanto Jimin sia stato un po' brusco, per non dire stronzo, sicuramente non è un cesso a pedali. Dimmi un po', ti piace vero?>> 

Eccola lì, la domanda diretta che, fatta ad alta voce, gli fece ingoiare aria a vuoto. 

<<Ma che- cioè no... cioè non so.>> iniziò ad agitare le mani preso dal panico ma si sforzò di fare un respiro profondo. <<Non è male, questo posso dirlo.>> 

Ricadde sulla sedia a sguardo basso, conscio di non essersi mai imbarazzato tanto nel fare degli apprezzamenti verso qualcuno. Capitava spesso che lui e Jungkook adocchiassero ragazze e ragazzi per strada e di certo i commenti non rimanevano sempre casti e puri.

<<Ce ne hai messo di tempo per ammetterlo!>> si esaltò Jungkook, sbattendo con forse un po' troppo entusiasmo il mestolo sulla padella. <<Quindi perché lo stai evitando?>>

Era così ovvio che non volesse vederlo? Probabilmente sì, anche se il suo migliore amico avrebbe saputo leggergli dentro in ogni caso. 

Con la gola secca e le mani nei capelli, Yoongi borbottò con un filo di voce <<Non riesco neanche a guardarlo negli occhi e quando mi sembra di essere tranquillo per un attimo ecco che BOOM, inizio a pensare alle figure di merda che ho fatto di fronte a lui e mi vorrei sotterrare. Non so cosa ci trovi in me, non... non riesco proprio a capire. Fa tutto il carino e cerca di baciarmi in continuazione, in pubblico poi!>>

<<Ah beh, se Jimin cercasse di baciarmi mica mi scanserei.>> osservò Jungkook con tutta la tranquillità del mondo, ricevendo subito un pugno sulla spalla. <<E nemmeno mi farei tutti 'sti problemi. Vivila e basta hyung, quando cazzo ti ricapita un'occasione così?>>

Yoongi non gli dette la soddisfazione di sentirsi dare ragione. Osservò l'olio friggere nella padella e intrecciò le dita per smorzare il nervosismo. <<Ho detto a Jimin che mi sarei trovato un lavoro per non essere un peso.>>

<<Continua a sembrarmi una roba da coppia che convive.>>

<<Sei insopportabile.>>

<<Eddai cazzo, scherzavo. Sentiamo, che avevi in mente?>>

Yoongi si sentì preso in contropiede, rendendosi conto di non aver pensato concretamente a cosa potesse fare. <<Cercherò... da qualche parte, credo.>>

Cocomero || YoonminΌπου ζουν οι ιστορίες. Ανακάλυψε τώρα