Capitolo 24

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"Sentirsi fuori posto è il primo passo verso la felicità" 

Yoongi doveva averlo letto in un post motivazionale mentre scorreva su Instagram alle tre di notte, o forse in qualche banner pubblicitario in attesa che la pagina del sito streaming che cercava caricasse. Non ci è dato sapere quale. 

In ogni caso, si era ripromesso di non finire mai per credere alle frasi che facevano effetto solo a chi aveva superato gli "anta" da un pezzo e scorreva su Facebook condividendo gattini e post no-vax. Di base, chiunque avesse scritto quella stronzata non si era mai ritrovato nei suoi panni.

I panni più fuori posto tra tutti. 

Il suo sguardo si spostò dal suo ragazzo allo sconosciuto come in uno scambio di tennis, con l'espressione di chi si ritrova in mezzo a una discussione che non lo riguarda e osserva la palla sfrecciare da una parte all'altra del campo, aspettando che qualcuno sbagli. Aveva imparato quanto il tempo si dilatasse in attesa di una reazione da parte di Jimin e vederlo immobile gli metteva una strana ansia addosso.  

L'idol socchiuse gli occhi, tirò le labbra in un sorriso di cortesia e si inchinò impercettibilmente con le mani lungo il corpo, improvvisando un saluto formale. Yoongi osservò le pieghe della giacca tendersi al gesto. <<Non mi aspettavo di vederti qui. E' passato un po' di tempo, direi>> sembrava tranquillo. 

Forse non serviva pensare al perché ci avesse messo tanto per rispondere. Yoongi non voleva essere paranoico. Avere Jungkook intorno per la maggior parte del tempo bastava e avanzava, onestamente. 

Quando girò la testa e trovò gli occhi dell'estraneo puntati nei suoi, però, perse gran parte dei buoni propositi. Tutta quella sicurezza lo costrinse a spostare lo sguardo per terra, il più lontano possibile dai tratti magnetici che volevano mangiarselo vivo.  

L'estraneo parlava con Jimin ma era chiaro dove fossero puntati i riflettori. 

Si sentiva un geco in una teca. 

Studiato, schedato con un'espressione talmente calda e mielosa da fare quasi inquietudine. La cosa peggiore è che sentiva di riconoscerla. Quegli occhi gli bruciavano addosso con la stessa intensità che aveva conosciuto tempo prima. Ci fu bisogno di una mano di Jimin sulla sua schiena per farlo piombare coi piedi per terra, forse anche troppo bruscamente. 

<<Il tempo passa più lento quando sì è pieni di impegni. E' la vita che ci siamo scelti, immagino>> 

Jimin storse il naso a quell'osservazione di circostanza e respirò piano. Solo Yoongi se ne accorse, sentendo un brivido di solletico non appena la mano sulla sua schiena scivolò impercettibilmente.  <<Forse hai ragione.>> distolse lo sguardo e fece un sospiro sollevato <<Noi adesso andiamo però. Come hai detto tu, sono impegnato>>.

Stava cercando di tagliare la conversazione? Cosa diavolo stava succedendo? Yoongi si guardò attorno.  Lo sguardo fermo di Jimin non si addiceva certo a tutta quella fretta di andare via.

Jimin non concesse a nessuno il lusso di controbattere. Salutò con un altro cenno formale ma gentile,  quasi meccanico, spingendo sulla schiena di Yoongi per costringerlo a scollare i piedi dal pavimento. 

Appena gli diedero le spalle, l'estraneo rise con uno sbuffo <<Meno male che non sei cambiato, mi sarei preoccupato, Jimin >> l'idol si fermò e gli sembrò, anzi giurò di riuscire a vedere il sorriso dell'altro stendersi ancora di più da guancia a guancia, tirando la pelle perfetta e le guance lucide. <<Sono venuto a cercarti di proposito, passavo di qua per uno shooting e ho pensato che saresti stato a lavoro come sempre. In effetti è bello vedere che sei rimasto lo stesso. Sono serio, è l'unica cosa che mi rassicura>>.

Cocomero || Yoonminحيث تعيش القصص. اكتشف الآن