"Ma mi aveva detto che non sarei più potuta tornare in quella casa" gli ricordo, Sejin alza lo sguardo al cielo, "l'avevo detto" esclama, "e volevo che fosse così, ma i ragazzi sono arrivati a minacciarmi. O avessi lasciato che tu cucinassi per loro, come avevi promesso, o non sarebbero più partiti" dice con un sospiro, "sicuramente scherzavano" faccio io, almeno lo spero. A Sejin non è andata a genio l'idea che la coreografia di 'Black Swan' sia stata pensata da me e non avrebbe voluto che aiutassi il coreografo durante le prove ma quest'ultimo ha insistito: "la presenza di Mia è indispensabile, dopotutto è il suo balletto" ha sostenuto, così Sejin mi ha lasciato frequentare la sede in questi giorni e ha dovuto ammettere, a coreografia ultimata, che ne è venuto fuori proprio un ottimo lavoro; "i Bangtan non avranno bisogno del supporto del corpo di ballo per questo pezzo, la danza che la signorina Tedeschi ha pensato è già perfetta così, lasceremo che si esibiscano da soli sul palco durante l'esecuzione di questo brano" ha persino deciso, non mi sono mai sentita più soddisfatta di me stessa come in questo periodo, non avrei mai immaginato che in vita mia potessi arrivare a fare cose del genere, per questo più penso a come si evolvono i fatti, più sono convinta che un giorno mi sveglierò e realizzerò di trovarmi ancora in Italia e che tutto questo è stato solo un sogno. Spero solo di riaprire gli occhi il più tardi possibile, non ho ancora raggiunto il mio obiettivo principale. "Ma cosa hai fatto tu a quei ragazzi, li hai stregati?" commenta un pò infastidito Sejin durante il viaggio in macchina sino alla villa dei Bangtan, "ci tengono a salutarti. Sei entrata nelle loro grazie" dice. Adesso che anche il balletto di 'Black Swan' è pronto, ai Bangtan Boys non resta che registrare il video, caricarlo su youtube, fare lo stesso con quello della dance practice di questa nuova coreografia e annunciare finalmente le date dei concerti. Ormai faccio anch'io parte del corpo di ballo di questa band e presto toccherà a tutti quanti provare e provare l'intera scaletta da presentare ai live per poi ritrovarmi con i miei colleghi ballerini, lo staff e ovviamente i Bangtan in giro per il mondo. Non sta succedendo davvero. Non a me.

"Come si chiama ciò che stiamo mangiando?" chiede curioso Jungkook, tutti sembrano apprezzare; quando sono arrivata, li ho trovati tutti e sette in cucina con un mare di sacchetti di plastica sul tavolo, avevano fatto la spesa o avevano mandato qualcuno a farla, non so, però mi stavano aspettando, questo è chiaro: "abbiamo comprato tutta roba italiana" ha annunciato Hoseok, io ho sorriso e mi sono messa ad esaminare il contenuto delle buste. Sorrido anche adesso che Jungkook mi ha appena chiesto cosa stiamo mangiando esattamente, perchè ricordo bene un episodio che riguarda i Bangtan che ha a che vedere con la nostra cena; "carbonara" esclamo io, Jimin s'illumina, "aaah, lachimolala" dice, io comincio a ridere. Se solo lo avesse sentito Viola! E' stata lei, assieme a Sara, a mostrarmi un video in cui i Bangtan giocavano a dover capire la parola suggerita alle auricolari, Jimin aveva sentito "lachimolala" al posto di "carbonara", questo video è presto diventato virale e ha fatto impazzire il web in Italia. "Lasagne for the next time" esclama Jungkook, io annuisco, "facciamo che io vi guido e voi le preparate" propongo, ai ragazzi l'idea piace, la prossima volta lascerò cucinare loro e dovranno farlo tutti, non come questa sera in cui solo Jin si è offerto di darmi una mano! "Mia, ma tu hai un tatuaggio?" nota Hoseok, si è accorto della piccola nota musicale tatuata sul mio collo, appena sotto l'orecchio destro, "fa vedere" dice e si alza, fa il giro del tavolo e viene ad osservare il tattoo da vicino, "Hobi, non così vicino" lo richiama il manager, Hoseok si ritira e ritorna al suo posto, "è molto carino" commenta Jin, seduto di fianco a me, "grazie" faccio io, "in realtà ne possiedo altri due" confesso e mostro loro le scarpette da ballo disegnate sulla caviglia, "il terzo non posso farvelo vedere, è una rosa sul basso ventre, dove lo stelo copre la cicatrice dell'intervento all'appendice" racconto loro, "a me piacciono molto i tattoo" esclama Jungkook, "si, ma ne hai anche fin troppi" interviene Sejin, "ne vorrei fare altri" rivelo, ognuno dei miei tattoo rappresenta qualcosa di importante per me, la nota musicale simboleggia il mio amore per la musica e le scarpette quello per la danza, mentre sotto la rosa c'è scritto 'family' e lo feci perchè fino allo scorso anno, per me non c'era niente di più importante della mia famiglia. Vorrei un giorno imprimere sulla mia pelle il nome dei miei futuri figli e poi desidero tatuarmi la data della realizzazione del mio desiderio più grande. "Mi piacerebbe farne uno non appena il mio sogno diventerà realtà" confesso loro, abbassando lo sguardo, "qual'è il tuo sogno, Mia?" chiede Namjoon, io continuo a tenere la testa bassa, per loro che hanno girato il mondo potrà anche essere stupido ma io ci tengo davvero tanto, "vorrei poter andare in Giappone" esclamo, "ci andrai" dice Nam, io sollevo di botto gli occhi, "ci andrai, ci verrai con noi" ripete, "ma certo, durante il tour" continua Hoseok, già, non ci avevo pensato che una delle loro tappe sarebbe stata proprio il Giappone anche se andarci per lavoro, per un giorno o due appena, non è esattamente ciò che desidero, ma apprezzo il fatto che vorrebbero vedermi realizzata; sono davvero dei bravi ragazzi. "Beh, è arrivato il momento di sparecchiare" faccio io, "oh no, sta ferma, hai già preparato da mangiare, ci pensiamo noi" interviene Jin, "Joonie, Kookie, alzate le chiappette" esclama, io ridacchio e intanto sento lo sguardo di Hoseok su di me. Entrambi ci spostiamo sul divano, mentre Taehyung e Jimin vanno a finire di sistemare le ultime cose per la partenza, "quei due stanno sempre insieme?" commento io, "è così" ammette Hoseok con un sorriso, io mi ricordo di avere qualcosa da dirgli: "a proposito, volevo ringraziarti per, ecco, diciamo avermi fatta riflettere" confesso con un sospiro, "l'altra volta, quando mi hai parlato di come vivete male la lontananza dalle vostre famiglie, beh, ho capito che io invece non mi sto comportando bene con la mia" rivelo, "come mai? Non siete in buoni rapporti?" cerca di capire, io scuoto la testa, "i miei non stanno più insieme. Mio padre ha tradito mia madre ed io da quel momento ho smesso di considerarlo tale. Lui vorrebbe tanto riavere indietro sua figlia, ne ha già persa una" dico e deglutisco, perchè sento il nodo stringermi la gola e le lacrime pizzicarmi gli occhi, "che cosa vuol dire questo, Mia?" si preoccupa Hobi, "avevi una sorella? Adesso non c'è più?" intuisce, io faccio di si con la testa e intanto Namjoon si è avvicinato a noi e mi sta di fronte, io mi alzo in piedi, "hey, stava chiacchierando con me" sottolinea Hoseok, ne io ne Nam consideriamo la sua osservazione, semplicemente esplodo in mille singhiozzi e senza nemmeno pensarci mi getto al collo di Nam e le sue mani mi stringono la schiena; "mi dispiace Mia, comincio a capire come mai tu sia finita qui" sussurra al mio orecchio, "hai tagliato i ponti con tuo padre, hai perso qualcuno di importante, ti senti terribilmente sola e hai preferito fuggire lontano" bisbiglia, intanto Hoseok poggia una mano sulla mia spalla per consolarmi, "ma non lo sei" continua Nam, "ci siamo noi, ci sono io", "Joonie, sta rientrando Sejin" lo avverte Suga, il signor Sejin era uscito a gettare la spazzatura ma sta tornando dentro e Namjoon si scosta da me in fretta, io lascio addosso a lui il mio sguardo, il contatto fisico col suo corpo mi ha per un momento riempita dentro; è vero, è da un pò che penso di essere sola al mondo, nonostante abbia Viola, nonostante in Italia c'è chi mi vuole bene, però mi sento così, Namjoon ha colmato questa sensazione, ma so di avere sbagliato ad abbracciarlo in quel modo, se lo avesse visto Sejin lo avrebbe sgridato a causa mia, inoltre non devo commettere l'errore di credere di essere davvero importante per lui o per gli altri, mi conoscono da così poco e tra noi non potrà mai instaurarsi un vero legame di amicizia, è proibito. Mi asciugo gli occhi con i palmi delle mani, "è tutto okay?" chiede Hoseok, io annuisco ma sento ancora lo sguardo di qualcuno su di me, è quello di Suga che da quando li ho conosciuti, non fa che fissarmi in questo modo, mi lancia lunghe occhiate inespressive, nelle quali colgo spesso disappunto, non ne capisco il motivo. Suga scuote la testa e cerca di tagliare la corda, "aspetta" faccio io e lo seguo in un'altra stanza; e va bene se ha qualcosa contro di me, è meglio che se ne parli. "Suga, perchè sei arrabbiato con me? Ho fatto qualcosa di sbagliato?" domando, "Yoongi va più che bene" precisa, "va bene, Yoongi" faccio io, "non è che tu mi stia antipatica o chissà cosa, temo solo che tu possa portare molto scompiglio all'interno della band" esclama, io mi mordo il labbro inferiore: non ha tutti i torti, in effetti sembra quasi che mi sia intromessa nelle loro vite e nei loro progetti, mi sto comportando in maniera errata, tutto ciò che sto facendo è vietato sia a loro che a me ed è per questo che il manager comincia a non vedermi di buon occhio. "Mi rincresce" faccio io, "non voglio causare scandali con i mass-media", "non è ciò a cui mi riferisco. Lascia che di queste cose se ne preoccupi Sejin" dice, "non voglio problemi fra noi Bangtan", non ho capito esattamente di cosa stia parlando, "nessuno deve arrivare a litigare per colpa tua" conclude e sparisce all'interno della sua stanza. Per me è arrivato il momento di tornare in hotel, Sejin ha già fatto chiamare la macchina affinchè mi riaccompagni, perciò saluto i ragazzi: Yoongi si affaccia un momento dalla sua camera per fare un cenno col capo, lo stesso Jimin e Tae che però mi rivolgono un gran sorriso, "non dimenticare, lasagne" mi ricorda Jungkook, "ma certo" gli prometto, "ciao Mia, ci si vede presto" mi saluta Jin, Hoseok mi accompagna alla porta, "hey" dice, io mi volto e gli sorrido, lui fa lo stesso e con l'indice mi accarezza il viso, "Hoseok" tuona Sejin, ma Hobi lo ignora, "non staremo via molto, sono felice di esserti stato d'aiuto per quella faccenda e semmai avessi bisogno di piangere e sfogarti, chiamami" e mi porge un pezzo di carta, "no, fermo Sejin, è importante che ce l'abbia, qui lei è completamente sola, come farebbe in caso d'aiuto?" interviene Hobi prima che Sejin si metta a urlare e mi tolga dalle mani il bigliettino il suo numero di telefono appena datomi, "grazie di cuore, Hobi" esclamo, mi fa veramente tanto piacere che abbia preso a cuore la mia situazione, arrivando addirittura a sfidare il manager, ma non vorrei che questo causasse guai. Hobi mi abbraccia, "basta, basta così, andiamo" ringhia Sejin e apre la porta, i miei occhi corrono per un'istante dietro Hoseok, dove Namjoon mi fissa senza dire una parola, lo saluto con un gesto della mano e intanto, nonostante sappia di non doverlo fare, desidero davvero che questi sette ragazzi ritornino presto.

Ho il cuore in gola che perde un battito ad ogni squillo, non posso credere di averlo fatto davvero e una parte di me spera che non risponda, invece lo fa: "Mia" esclama mio padre, è evidentemente sorpreso di sentirmi, come biasimarlo, non compongo il suo numero da mesi ma è solo grazie ad Hoseok che ho capito quanto io sia stata stupida. La famiglia è la cosa più preziosa che esista al mondo, la mia si è disgregata, qualche componente ci ha lasciati, ma non è vero che non posso far nulla per riavere vicino quelli che mi rimangono; è già dura senza Sara, perchè allontanare dalla mia vita anche gli altri? Con mia madre non me la sento ancora di parlare, ma forse con mio padre le cose si possono sistemare. "Che è successo, tesoro? Stai bene?" domanda preoccupato e per la seconda volta in questa serata, le lacrime mi rigano le guance: "certo, certo" mento io, ma non è affatto così, mi restano solamente due giorni di permanenza in questo hotel, dopodichè sarò costretta a lasciarlo e non ho denaro a sufficienza per prolungare il pernottamento o per alloggiare in qualunque altro posto. I Bangtan domani mattina lasceranno Seul, staranno via per quasi una settimana per le riprese del video di "Black Swan", avranno abbastanza da fare e non sarò certo io a distrarli dal loro lavoro per chiedere una mano, è fuori discussione, non domanderei loro un aiuto nemmeno se rimanessero a Seul, ormai ho capito che la mia vicinanza non giova alla band, devo solamente svolgere la mia professione di ballerina alla Big Hit Entertainment e basta, non devo più permettermi certe confidenze, nonostante a loro non dispiaccia. Comunque non è per comunicare i miei problemi a mio padre che l'ho chiamato, è giusto che gli dicessi cosa penso: "non ti farò mai più la guerra" esclamo, "è per questo motivo che ti ho telefonato" lo avverto, "Mia, tesoro, non pensare nemmeno per un istante che io ce l'abbia mai avuta con te" dice lui, "credo ancora che tu abbia sbagliato e che non avresti mai dovuto fare quello che hai fatto, però può capitare, ti sei innamorato di un'altra persona e nonostante ciò, non hai mai abbandonato la mamma economicamente e hai sempre cercato di restare al mio fianco e a quello di Sara" dico e deglutisco, "Sara non c'è più, ma non voglio perdere anche te e la mamma, spero solo che un giorno lei mi perdoni" e mordo il cuscino così forte per evitare che senta i miei gemiti disperati. Carlo Tedeschi è una brava persona in fin dei conti ed io mi sento già molto meglio dopo questa conversazione, è come se avessi sfilato via dal mio cuore una delle grosse spine che lo facevano sanguinare, spero solo di liberarmi presto di tutte le altre; anche mio padre adesso è più tranquillo, sa che gli voglio bene, sa che lavoro come ballerina e che presto realizzerò il sogno di Sara ed il mio ed è felice, non conosce invece la mia attuale condizione di quasi senzatetto, ma non voglio che mi versi altro denaro, è da sola che devo cavarmela

 Carlo Tedeschi è una brava persona in fin dei conti ed io mi sento già molto meglio dopo questa conversazione, è come se avessi sfilato via dal mio cuore una delle grosse spine che lo facevano sanguinare, spero solo di liberarmi presto di tutte l...

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