Capitolo II

22 1 0
                                    


«Posso fingere un attacco improvviso di...non so, dissenteria?»

Una mano si adagiò con fermezza sul suo braccio e ancor prima che lo obbligasse a voltarsi, Axel riconobbe la presenza della sua agente a un passo da lui.

«Preferirei che fingessi di tenere alla tua immagine pubblica, almeno per un paio d'ore» gli intimò Loraine. Indossava un elegante tailleur color panna che metteva in risalto i suoi capelli argentati e la sua espressione signorile oscurata da un velo di fastidio.

«Vuoi dire alla tua immagine pubblica?» domandò Axel sollevando un sopracciglio.

«Precisamente» confermò la donna «Perciò niente battutine da liceale, niente citazioni di sitcom datate e...»

«Friends è sempre attuale, Loraine» la interruppe rischiando di strozzarsi con il chewing-gum che stava cercando di nasconderle.

«...e fai sparire quel chewing-gum, per l'amore del cielo» concluse. I suoi occhi nocciola lo squadrarono minacciosi e come sempre Axel ebbe la fugace visione di una madre esasperata per il comportamento del figlio.

«Hai trenta secondi, dopodiché salirai su quel palco e ti comporterai da adulto. Intesi?»

Girò i tacchi senza aspettare risposta e Axel la seguì con lo sguardo fin quando non sparì dietro gli scaffali dedicati ai classici del genere fumettistico. Tra un volume e l'altro intravide i giornalisti in attesa del suo arrivo, con Thompson e McNeill della New Douglas in prima fila con lo sguardo soddisfatto di chi già sapeva in che modo ribaltare la buona riuscita di quella conferenza.

Qualcosa fece scattare il pulsante di emergenza nascosto nell'anticamera della sua testa e all'improvviso fu come essere torturato da due persone diverse nello stesso momento: una che gli tappava il naso e un'altra che gli riempiva la bocca con cucchiai di sabbia.

Cercò di regolare la respirazione, ma l'applauso che si scatenò nella sala gli ricordò che era il momento di entrare in scena.

*

L'ossigeno riprese a circolargli nei polmoni un po' alla volta, anche se la sabbia che aveva in bocca adesso si era trasformata in colla, impedendogli di rispondere con scioltezza alle domande del pubblico.

Loraine, seduta al suo fianco davanti a un grande tavolo rettangolare, gli allungò un bicchiere d'acqua che scolò come se non bevesse da anni, ma servì a poco e qualche giornalista decise di approfittarne.

Quando il microfono andò nelle mani di Robert Thompson, Axel serrò d'istinto la mascella.

«Signor Newell, non crede che questo volume contenga scene piuttosto esplicite per il suo pubblico? I ragazzini tendono ad immedesimarsi nei personaggi che amano e non sono sicuro che immedesimarsi in un pluriomicida sia una buona cosa. Qual è la sua opinione?»

«La mia opinione?» prese tempo Axel, versandosi un altro bicchiere d'acqua.

Il giornalista accavallò le gambe e lo squadrò con curiosità, pronto a cogliere ogni sfumatura della sua risposta.

«Uh, io non credo che i ragazzini siano così imbecilli» rispose alzando appena le spalle «A differenza forse di qualche adulto.»

Sentì Loraine sospirare al suo fianco, ma al momento era concentrato a mantenere regolare il suo respiro e a non cadere nella trappola del giornalista.

Quello sembrò soddisfatto della sua risposta, ma portò avanti la discussione.

«Sicuramente il pubblico giovanile apprezzerà questa sua dichiarazione, ma ciò non toglie che Dark Sirio abbia raddoppiato le sue scene di violenza esplicita, per non parlare della presenza di tematiche delicate quali droga, sesso, alcol...Potrebbero vietarlo ai minori di diciotto anni, ci ha mai pensato?»

Dark SirioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora