Andata. Pov Luke

1.8K 60 63
                                    

Annabeth. Riccioli biondi spettinati e incredibili occhi grigio tempesto. Intelligenza superiore a quella dei normali semidei. Annabeth.

Quel nome significava tutto per me. lei era l'unica che era sempre stata con me. l'unica che mi avesse mai amato. L'unica persona che ha continuato a credere in me.

Sto pensando solo a lei. Lei che mi ha sempre voluto. L'amavo, più di ogni altra cosa al mondo.

Nonostante le differenze d'età io l'amavo. Volevo averla accanto a me, ritornare ai vecchi tempi quando eravamo solo noi. Mi faceva male che lei non si unisse a me, sapeva quanto gli dei ci avevano tolto e quanto ci avessero fatto soffrire. Talia era morta per colpa loro.

Ma lei era troppo fedele a Chirone e continuava ostinata a rimanere alla mercè degli dei. Non sapeve che in ogni istante pregavo Crono di non ucciderla, di lasciarmi parlare con lei. Non avrei mai sopportato di vivere una vita senza di lei.

Sapevo che mi amava quando era più giovane. Era così palesemente ovvio ma mi faceva sentire un eroe, apprezzato. Solo quando me ne andai capii quanto tenessi a lei, stava crescendo e stava diventando sempre più bella.

Avrei voluto averla accanto a me, baciara, condividere le mie paure e i miei segreti sapendo che lei non mi avrebbe mai giudicato, sarebbe stata sempre con me.

Ma tutto si era infranto. Era arrivato lui.

Bussai alla porta dell'abitazione di Annabeth a San Francisco. Le nostre spie la sorvegliavano continuamente ma non attaccavano. Io impedivo. Volevo scappare con lei. Crono voleva farmi fare il bagno nello Stige per poi ospitarlo nel mio corpo e infine passare alla sua forma divina, disintegrandomi.

Un piano meraviglioso. Lui voleva che mi sacrificassi.

Sotto avevo paura, di quello che mi potesse fare ma non volevo tornare sotto gli dei per essere sfruttato e umiliato. Annabeth era la mia unica possibilità.

La portà si aprì e la vidi. Mi mancò il respiro. La mia Annie era cresciuta.

Era diventata una bellissima ragazza, alta, slanciata e le curve al punto giusto. Gli occhi erano di un grigio stupendo e intimidatorio, i capelli scendevano in riccioli biondi e sulla sommità era visibile una ciocca grigia. Il mio più grande sbaglio.

Quando mi vide i suoi occhi si riempirono di dolore e le sue mani volarono sul pugnale che le avevo donato tanto tempo fa. Sventolai la bandiera bianca ma lei non abbassò la guardia

"Luke" sibilò fra i denti e io la guardai disarmato "Annabeth, ti prego. Sono venuto in pace voglio solo parlare per qualche minuto" la supplicai.

Lei analizzò la situazione con i suoi incredibili occhi grigi e poi annuì lentamente "Va bene, Luke. Mi fido di te." Rispose e io sorrisi debolmente

"Annabeth, Crono vuole usarmi come trampolino di lancio per diventare più potente. Non posso farlo" sussurrai esausto e lei mi guardò con diffidenza. Non potevo biasimarla, l'ultima volta l'avevo tradita e aveva dovuto sostenere il peso del cielo.

"Luke..." lasciò la frase in sospeso e io mi sentii morire dentro "Annabeth, ti prego. Scappiamo insieme, sarà come ai vecchi tempi. Solo io e te" le proposi con voce flebile e la vidi irrigidirsi visibilmente.

Potevo vedere la sua rabbia iniziare a formarsi "Le cose sono cambiate dai vecchi tempi, Luke! Come faccio a fidarmi di te??? Mi ha imprigionato sotto il peso del cielo, mi hai fatto rapire!!!"

Sentii il mio cuore sbriciolarsi in frantumi e infine le ci diede il colpo di grazia "Inoltre non potrei abbandonare gli altri."

Sentii il mio viso indurirsi e le mie mani si serrarono. Era lui... sempre lui

"E' Jackson, vero? Non vuoi lasciarlo" digrignai e lei sussultò ma non potè evitare il leggero rossore che le colorava le guance. Il cielo in quel momento sembrò più scuro.

"C-cosa c'entra Percy?" chiese e io risi ma stavo morendo dentro

"Non negarlo Annabeth, sei innamorata di lui. Il ragazzo che ti ha salvato... il grande eroe!"

Non mi accorsi immediatamente dell'errore che avevo fatto fino a quando il viso di Annabeth non si indurì come roccia "Sai perché mi ha salvato? Mi ha salvato da te!"

Quell'affermazione mi turbò profondamente ma in quel momento riuscivo solo a pensare a come non l'avesse smentito

"Non l'hai neanche negato. Stai scegliendo lui a me! Mi sono preso cura di te quando eri piccola, ti sono stato sempre vicino e ora arriva Jackson..."

"E' COLPA TUA! TU CI HAI TRADITI! HAI AVVELENATO L'ALBERO DI TALIA, HAI TENTATO DI UCCIDERE IL MIO MIGLIORE AMICO! SONO CAMBIATE TROPPE COSE DAI "VECCHI TEMPI" LUKE!" mi urlò Annabeth con le lacrime agli occhi e io sussultai.

"Tanto vale che tu mi uccida ora." Sussurrai e lei mi guardò con dolore. "Vattene Luke. Non tornare più"

Dopo di che sbattè la porta ma potevo sentire i suoi singhiozzi risuonare nella stanza.

Non avrei mai voluto che finisse così.

Avevo perso Annabeth. Mi aveva lasciato per sempre. Aveva scelto Jackson a me, vedevo il modo in cui si guardavano e avrei voluto essere io il ragazzo per cui le brillavano gli occhi.

Quando mi immersi nello Stige vidi tutti i nostri ricordi, quando l'avevo trovata, come scherzavamo insieme. Quando aveva pianto sulla mia spalla.

Sentii una corda tirarmi per il fianco ed emersi dall'acqua "Luke. Ehi. Ti amo! Sei la mia famiglia" sentii una voce chiara e nitida. La vidi sulla riva con i suoi semplici jeans e una maglietta che per una volta non era quella del campo, al collo non portava più la sua collana di perle.

"Mi hai promesso una famiglia, Luke" mormorò sorridendo e io annuii tendendo la mano ma lei svanì.

Calde lacrime caddero dai miei occhi ma non mi preoccupai di asciugarle. Lei era stata la mia unica famiglia e ora Jackson l'aveva portata via da me. lo odiavo. Era l'eroe, un figlio dei Tre Grandi, il semidio più potente e soprattutto si era fatto strada nel cuore di Annabeth

Alla fine quando mi caddi sull'Olimpo, li guardai mentre venivano da me per soccorrermi. Annabeth mi guardava con dolore e affetto, le lacrime agli occhi ma sapevo che non ero io il ragazzo nel suo cuore

Osservai Jackson, stava guardando Annabeth come se fosse la cosa più bella al mondo, in quel momento compresi che tutto avrebbe potuto finire ma a lui sarebbe importato solo che lei stesse bene

Lui la amava. Poteva renderla felice dove io avevo fallito. Potevano costruire la famiglia che le avevo promesso. Mi voltai verso Annabeth e le chiesi se mi aveva mai amato.

Esitò. Probabilmente stava considerando il fatto che con noi ci fosse anche Percy ma poi scosse la testa. Mi amava solo come un fratello. Sospirai. Faceva male come una pugnalata ma sapevo che non era il suo destino. Aveva una vita meravigliosa da vivere con Percy finalmente avrebbe trovato amore.

Lasciai questo mondo sereno, sapendo di avere fatto la scelta giusta e soprattutto sapevo di averla lasciata in buone mani. Percy sarebbe caduto nel Tartaro per Annabeth e lei non aveva bisogno di altro.

Percabeth one shotWhere stories live. Discover now