Leo e il dramma dell'essere un baby-sitter

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"Grazie mille, Leo. Sta attento ai bambini, specialmente Zoe, ha il carattere di suo padre" gli disse Annabeth mentre prendeva la sua borsa. "Ovviamente Annie, farò passare il miglior pomeriggio di sempre a Luke e Zoe" esclamò eccitato une Leo Valdez di trent'anni, sistemandosi la sempre presente cintura degli attrezzi. Annabeth gli lanciò un'occhiataccia "Leo! Non ho intenzione di tornare a casa dal mio appuntamento con Percy e trovare una casa in fiamme e allagata!"

Leo deglutì e ripensò alla prima volta che l'aveva incontrata, a distanza di tanti anni Annabeth continuava a essere la persona più spaventosa che avesse mai incontrato, per lui i riccioli biondi lunghi e curati non significava stupidità e l'aveva imparato proprio da lei.

In quel momento li raggiunse Percy tenendo la mano a sua figlia e dietro Luke con un libro in mano. Guardandoli Leo li ricordò come gli adolescenti che si addormentavano involontariamente nelle stalle, con Annabeth che continuava a sgridare Percy... be' non era assolutamente cambiato niente, Percy e Annabeth se possibile si amavano ancora di più, si baciavano ancora in pubblico suscitando in lui sintomi da diabete e discuteva ancora su come il figlio di Poseidone non dovesse affogare i pancake nello sciroppo blu.

Ovviamente era cambiato qualcosa: Annabeth si chiamava Jackson, avevano entrambi dei buoni e fruttuosi lavori e due bambini adorabili, Luke Charles Jackson di otto anni e Zoe Bianca Jackson di sette anni.

"Ehi Leo! Buona fortuna con loro, Zoe è un misto di iperattività ed entusiasmo, quindi è come me e te" scherzò Percy passandosi una mano tra i capelli neri che continuavano a essere spettinati, effettivamente Percy non sembrava essere invecchiato molto.

Leo sorrise sprezzante "Ho sconfitto la madre terra e sono resuscitato dalla morta, riuscirò a gestire due bambini" Annabeth si accigliò "Leo... ti assicuro che tu non hai avuto a che fare con un Percy dodicenne e sono sicuro che Calipso si sia armata di santa pazienza per sposarti e stare con te a vita... ricordati che sono discendenti di Poseidone e Atena"

Percy sorrise sognante come se non potesse credere di avere figli ed essere felicemente libero dai problemi anche se continuava ad allenarsi con la legione romana. Anche se secondo Leo amava essere trattato come una superstar e ovviamente battere continuamente Jason a duello.

"Tranquilla Percabeth. Zio Leo ha tutto sotto controllo!" sorrise lui sprezzante, i due si accigliarono al suono di Percabeth e Leo ridacchiò "Idioti, è il nome della vostra ship. L'ha inventato Grover nel momento in cui Annabeth ha detto che Percy sbava nel sonno" Annabeth ridacchiò ricordando quel dettaglio e in quel momento decise di intervenire la piccola Zoe "Veramente papà non ha mai smesso di sbavare" puntualizzò osservando divertita i suoi genitori con gli occhi verde mare, identici a quelli di Percy, che sfrecciavano in preda dell'ADHD.

Percy la guardò sbalordito e per poco non cadde all'indietro "Zoe?? Mi fissi quando dormo???" chiese spaventato e Zoe arrossì mentre Luke ridacchiava e Leo non potè non costatare ancora una volta come fosse la copia esatta di Percy, Annabeth doveva esserne proprio felice.

"Sai papà, ti fissa sempre. Sei il suo idolo!" scherzò lui e Zoe arrossì violentemente e tese una mano. Immediatamente l'acqua schizzò fuori dal lavandino e prima che potesse reagire la gettò contro Luke.

Percy sembrava sbalordito e Annabeth alzò gli occhi al cielo come se stesse pregando sua madre.

"Dove hai imparato a farlo?" chiese Leo incredulo e Zoe alzò le spalle "Papà lo fa sempre con la mamma" rispose e Percy ridacchiò beccandosi una gomitata da sua moglie.

"Sciocchina. Ho i tuoi stessi poteri, non mi puoi bagnare" intervenne Luke ed effettivamente Leo non vide tracce d'acqua. Luke poggiò una mano a terra e il terreno tremò leggermente mentre Zoe sbuffava "Uffa, Luke, non sei divertente!"

Percabeth one shotWhere stories live. Discover now