28. Una tragedia nella tragedia

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Non vi rubo molto tempo, volevo dire giusto un paio di cose. Questo capitolo per me ha un certo significato, pur se non s'incentra direttamente sulla ship (chiamiamoli Gwerry, dai). Ho amato scriverlo e spero possiate amarlo pure voi, quando e se lo leggerete. Si fa un po' di chiarezza su alcuni dubbi che, credo, siano sorti.
(Si, vi ho messo un'altra gif perché sono cattiva 😈)

Buona lettura 💘

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HARRY

«Ho vinto!» Margaret scatta in piedi, alzando le braccia al cielo. Applaude contenta, tirando a sé la ricompensa della sua vittoria. Lei e Gwendaline sono semplicemente due gocce d'acqua, sia per lo scintillio che riserva nel suo sguardo vispo, sia per come ondeggia allegramente dall'emozione ogni volta che vince a briscola.

Zayn tiene su una smorfia fastidiosa, senza riuscire a mandare giù le innumerevoli sconfitte, mentre lei furbamente raccoglie tutte le carte, mischiando di nuovo il mazzo.

Quello che io so, però, è che Zayn, l'amarezza di perdere, non sarebbe in grado di mandarla nuovamente giù. È quindi compito mio sedare la competitività dei due, trovando un escamotage che sia abbastanza convincente per entrambi.

«Che ne dite di mangiare qualcosa?» Mi schiarisco la voce, facendo tamburellare le dita sulla superficie in granito.

«Io passo.» La ragazza scrolla le spalle, senza aggiungere altro.

«Non vuoi neanche uno spritz?» Mi lascio andare ad un sorriso furbo, consapevole del fatto che conoscere almeno un po' Gwen mi offre una grande marcia in più nel capire sua sorella. Ed infatti, appena noto il suo cambio d'umore, trovo conferma in quanto pensato.

«Di certo non guasterebbe.» Avanza a grandi passi verso la cucina, palesando il suo interesse per la mia proposta. «Batterò Zayn un altro giorno.»

Il diretto interessato si acciglia, evidentemente dispiaciuto. Forse sperava di poter vincere, almeno questa volta.

«Partita al monopoly?» Zayn abbozza un sorriso carico di tensione, ma ormai Margaret ha perso svago nell'umiliarlo da quando ho menzionato l'alcol.

Lei farfuglia qualcosa sottovoce, mentre io afferro il necessario per preparare tutto. Zayn poi ispeziona il ripostiglio dei detersivi e si mette in punta di piedi per afferrare un pandoro dalla sua collezione.

«Devo pur consolarmi in qualche modo.» Torna col capo chino, stringendo la scatola della Bauli al petto, come fosse il suo bene più prezioso.

«Non ne prepari uno anche per te?» L'altra Jones si acciglia per un attimo, incrociando le braccia al petto. In risposta arriccio le labbra, rivolgendole poco più di una smorfia.

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