7. Tavernello e Antidepressivi

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GWENDALINE

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GWENDALINE

Gioco con il cibo nel piatto, sentendo lo stomaco girare per la nausea. Sono tutti silenziosi e questo sabato sera mi fa già schifo.

Un normale sabato sera sarebbe cominciato con l'aperitivo alcolico e, durante il resto della serata, ci sarebbe stato sempre e comunque alcol. Sarei rientrata domenica mattina, verso le sei, ritrovandomi Harry sorridente, ben riposato, in piedi dopo la sua corsa mattutina, che si preparava uno smoothie alla frutta prima di fare workout.

Noi tre non abbiamo mai passato un sabato sera insieme, né tantomeno abbiamo condiviso un pasto seduti a tavola alla stessa ora. Spesso vado a dormire fuori; e in passato era molto ricorrente che campeggiassi a casa del mio ex ragazzo.

Zayn mi racconta di cosa ha fatto tutta la giornata, come se non fossi stata qui con lui da stamattina, ed io fisso un punto nel vuoto, meditando su quale medicinale potrei prendere per la mia testa che gira come una trottola. Poi mi chiedo se sia più chic inghiottire gli antidepressivi con il tavernello o l'ultima bottiglia della scorta di Chardonnay. E io lo so che potrebbe portare a degli effetti collaterali, ma almeno mi farebbe finire sulla barella di un pronto soccorso, che è sempre uscire da questa casa.

Harry mi scuote la coscia e io torno a guardare loro due, battendo un paio di volte le ciglia per rimettere a fuoco i loro volti sbiaditi.

«Tranquilla Gwendaline, lo sappiamo che hai ricominciato con gli anti depressivi.» Dice Zayn, masticando le sue carote mentre colora un omino stilizzato, abbozzato da lui stesso. Harry sgrana gli occhi, rimproverandolo con lo sguardo. Io in risposta inarco un sopracciglio, facendo cadere la forchetta sui bordi del piatto in ceramica.

«Per tirarti su di morale più tardi arriva DJ fornello.» Annuisce, agitando le mani in aria. «Lo so, lo so, è difficile da credere che si esibisca proprio in questa cucina, ma è così.» Ammicca nella mia direzione, mentre io comincio a credere che quella strana qui in mezzo sia io.

«Ho dei contatti e l'ho convinto a fare un concerto a casa nostra.» Zayn applaude entusiasta. «Ci avresti mai creduto che una simile leggenda si esibisce qui da noi?» Mi giro verso Tarzan, che fa correre il suo sguardo ovunque pur di evitare i miei occhi.

«Hey, Harry, ho mangiato tutto quello che c'era nel piatto. Dov'è il mio premio? Mi avevi promesso un Kinder Cereali.» Zayn sorride, e a me viene spontaneo fare lo stesso, vedendo la gioia straripare nei suoi occhi. Così, mi alzo, abbracciandolo goffamente per la punta di imbarazzo che cerco di reprimere; e lui ricambia la presa, rivolgendosi ad a Harry, che nel frattempo tiene gli occhi sbarrati.

«Sono gli anti depressivi o-» chiede sottovoce, ignaro che io lo senta perfettamente. «Zayn!» lo richiama Harry, posando i piatti sporchi nel lavello e afferrando il dolce confezionato dalla dispensa.

«Uh! Kinder Cereali!» Afferra la barretta tra le mani, mentre io torno al mio posto. Zayn apre Tik Tok e scorre la sua home, soffermandosi su una copia malfatta di Denis Dosio che rovescia il contenuto di una bottiglia d'acqua sulla sua maglietta semitrasparente, col chiaro intento di mettere in risalto i suoi addominali. Riesco a leggere la descrizione del video, che recita «Passeresti la quarantena con me, Baby?» Sono, poi, allegate emoji con il viso arrossato e la lingua di fuori.

«Oddio, come sono sexy.» Zayn poggia il mento sul suo palmo aperto, con aria sognante «Cosa darei per fidanzarmi con uno di questi ragazzi.»

«Meglio che me ne vada.» Mi alzo immediatamente, cercando di stirare invano alcune pieghe della mia maglia; sentendo poi lo sguardo di Harry bruciarmi addosso, ché è palese che i suoi occhi siano puntati su di me in questo momento. «Gwen?» Chiede dopo attimi di esitazione. «Si?» rispondo con un fil di voce, aspettandomi che lui dica qualcosa. Tuttavia si ammutolisce e tiene il capo chino, arricciando le labbra. Lascia cadere il discorso con un alzata di spalle e io torno verso camera mia.

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