24. Attrazione

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Dylan's Pov

Il silenzio tombale a tavola sembra non terminare mai. Avril, stasera, ha voluto andare a cena da delle sue amiche, così mi ritrovo solo, davanti a questo piatto di riso a spostare il cibo un po' qua e là, ma senza toccarlo.

Sento invece il mio adorato padre, di fronte a me, che ne mangia a valanghe, senza problemi.
Credo che in realtà anche mia sorella abbia percepito che qualcosa decisamente non va tra me e lui.
Forse dovrei mettere fine a questa situazione, potrei farlo per lei...

Ma ora che ci penso non credo cambierebbe qualcosa, si sa che non abbiamo mai avuto un grande rapporto padre-figlio. Alzo lo sguardo verso di lui e lo osservo con occhi impassibili, ma non sembra neanche accorgersi che lo sto fissando.

Non si accorge mai di un cazzo

Fingo un colpo di tosse e subito alza lo sguardo verso di me, le sue iridi cristalline incontrano le mie del medesimo azzurro acceso.
Mi guarda in attesa che dica qualcosa, ma improvvisamente di fronte alla sua espressione, mi si chiude la bocca all'istante.

Non riesco a parlare con lui, non ce la faccio. So perfettamente che qualsiasi cosa io dica, finirà sempre con lui, convinto di aver ragione. Ha sempre fatto così, l'importante è che lui sia d'accordo su qualcosa, ma non si cura affatto dell'opinione degli altri. Andando avanti col tempo, ho smesso direttamente di rivolgergli la parola, se non qualche volta per parlare di Avril e o di scuola. È inutile parlarci, è solo un bastardo egoista.

Continua a fissarmi prima di prendere parola e domandarmi:
« Allora... verrai domani giusto?»

Quale discorso poteva tirar fuori, se non uno inerente solo ed esclusivamente al suo lavoro? Beh ovvio... che figura ci farebbe l'importante Christian Davis, se venisse a quello stupido pranzo, senza il suo amato primogenito?

Come se non bastasse di sicuro, dà per scontato che un giorno prenderò le redini dell'azienda, per diventare così la sua esatta copia.

MAI

Ovviamente la risposta immediata con cui risponderei di sicuro in questo momento, sarebbe un semplice "no stronzo", ma non mi va affatto di lasciare Avril da sola. Si sentirebbe di sicuro fuori posto e a disagio, in mezzo a tutti quegli uomini d'affari che pensano solo a salvarsi il culo con dei bei bigliettoni verdi.

Non mi stupirei affatto se mio padre avesse già previsto che sarei venuto, solo per non lasciare sola mia sorella. Probabilmente glielo ha proposto anche a lei, proprio per spronare me a venire.

Ha una mente davvero contorta il bastardo

« Come se avessi scelta» rispondo con un filo di voce.
« Ti ho forse costretto, figliolo?»

Quanto odio quest'uomo

« Sai perfettamente il vero motivo per cui vengo, non fare il finto tonto» affermo rabbioso.
« Pensi sul serio che lascerei mia sorella di appena sette anni, da sola? Oh no caro, io in confronto a te ci penso a lei. E ovviamente avevi già previsto tutto, con quella mente contorta che ti ritrovi...
Perciò smettila di fare la figura dell'idiota, perché ti stai rendendo davvero ridicolo»

Appena termino la frase,lo vedo alzarsi di scatto e sbattere la mano sul tavolo, provocando un forte rumore che mi fa tremare il piatto. Alzo lo sguardo verso di lui, senza il minimo timore, e noto subito la sua espressione incupita e furiosa.

« Sono stanco di queste continue mancanze di rispetto ingrato che non sei altro!» esclama alzando esageratamente il tono di voce.

Di fronte a questa scenata, non posso fare a meno di farmi scappare un ghigno, che lui nota all'istante e di conseguenza si innervosisce ancora di più.
« Caro papà, sei il primo a trattarci di merda, non te ne sei mai reso conto? Sarai anche l'uomo d'affari più conosciuto qui a New York, ma non mi sembri poi così intelligente»

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⏰ Last updated: Jun 25, 2020 ⏰

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