7. Festa(seconda parte)

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Aspettiamo i ragazzi con i drink su alcuni divanetti di pelle rossa affianco al bancone del bar. La discoteca è molto grande direi che quasi gigantesca ,ci saranno si e no due mila persone. Perciò per andare da una parte all'altra si fa molto fatica. Mi gira un po' la testa a causa dei drink precedenti,però non è così male mi sento più...leggera.
A quel punto scorgo Asher con in mano un drink color azzurro e me lo porge con il suo sorriso perfetto.
« Tieni bellezza» dice con il suo sguardo profondo e penetrante.
È davvero bello su questo non ho dubbi, e per ciò che ho visto sembra davvero simpatico e gentile.
«Grazie mille Asher » rispondo facendo gli occhi dolci.
«E di cosa? Hai bisogno di divertirti e sono qui apposta!» dice sfoderando uno sguardo seducente.
«Ragazzi forza venite a fare una partita di beer pong!» ci chiama Anne verso il tavolo pieno di ragazzi.
Finisco così per perdere e bere ancora di più tanto da barcollare quando cammino. Mentre afferro il bicchiere di birra che devo bere dopo aver perso come una demente, sento qualcuno che mi spinge facendomi rovesciare la birra su un'altra persona.
Venendo a contatto con la birra fredda la ragazza si gira verso di me e subito con sguardo acido mi squadra da capo a piedi prima di urlarmi contro. Riconosco subito la ragazza dagli occhi verdi e i capelli castani scuro. La famosa ragazza che stava avendo quasi un orgasmo nel bagno della scuola per opera del famoso idiota/coglione Dylan Davis.
« Ma che cazzo credi fare puttanella?!» mi urla contro guardandosi il vestito ormai bagnato e che puzza di birra.
« Ascoltami 'puttanella' lo dici a tua sorella» dico avvicinandomi minacciosamente a lei.
« Che sarà mai? Il vestito che hai addosso quasi non si vedeva a prescindere» affermo acida riferendomi al suo vestito rosso striminzito e facendo ridere le persone intorno a me.
La ragazza mi guarda furibonda proprio come se non si aspettasse per niente una risposta del genere. Evidentemente nessuno le aveva mai risposto in quel modo ma sinceramente non me ne frega niente. Io sono sempre stata così. Se mi infastidisci non mi faccio scrupoli a risponderti come si deve, non mi interessa se sei il 're' o la 'regina' della scuola.
« Andiamo Nicole, non vale la pena perdere tempo con questa perdente.» afferma la ragazza accanto a lei.
I capelli sono neri con un taglio a caschetto e la frangetta che le ricade sugli occhi azzurri ed esageratamente valorizzati dall'eccessivo trucco.
« Ivy non ti intromettere» afferma la 'principessa sul pisello' riferendosi alla sua amica, e continuando a guardarmi incazzata.
A un certo punto vedo spuntare un paio di occhi celesti che mi guardano con fare incuriosito come se volesse capire perché c'era un gruppo di persone riunite intorno a me e alla Barbie vivente con il vestito fradicio.
« Dylan! Ma quanto ci hai messo?» dice la Barbie stampandosi un lungo bacio sulle labbra e avvinghiandosi al suo petto muscoloso.
« Che importa? Ora sono qui, forza andiamo» dice, guardandomi anzi squadrandomi un ultima volta e sparendo tra la folla cingendo il braccio intorno alla vita sottile di quella gallina. Mi giro verso le mie amiche e noto subito Payton con sguardo triste che tiene gli occhi fissi verso due persone. Vedo subito la ragazza che era insieme a Nicole avvinghiata a un ragazzo. Capisco che il ragazzo è Thomas, il tipo da cui Payton secondo Anne, è presa molto.
«Ehi» dico alla mia amica facendole distogliere lo sguardo da quei due.
«Tutto ok?» chiedo preoccupata.
«S-si certo. Perché non dovrebbe» risponde accennando un sorriso forzato.
«Adesso tu vieni con me!» dico prendendo Payton dal braccio e portandola a fare un'altra partita di beer pong. Giocando insieme anche ad altri ragazzi le ritorna subito il sorriso in volto e subito mi sento meglio. Noto anche che la metà dei ragazzi la sta guardando come se volessero divorarla.
«Sei stata tosta» sento dire da una voce alle mie spalle.
Mi giro e vedo Asher avvicinarsi a me.
«Beh si, grazie lo so» rispondo vantandomi scherzosamente.
«Finalmente qualcuno glie ne ha cantate. Nicole a bisogno di essere zittita per bene qualche volta.»
Rido alle sue parole e dopo aver svuotato il mio ultimo drink prendo coraggio e lo trascino sulla pista da ballo.
Iniziamo a ballare con grande trasporto, inizio così a far ondeggiare i fianchi e il bacino a ritmo e Asher istintivamente mette le mani sui miei fianchi e inizia a seguire il movimento del mio corpo.
Di conseguenza allaccio le braccia al suo collo per avvicinarlo di più a me.
« Sei fantastica Beck...» mi sussurra all'orecchio strusciando le labbra morbide sul mio collo.
A quel punto inizia a baciarlo e pian piano si avvicina alle mie labbra.
Mettendomi una mano sulla guancia per accarezzarmi il viso, mi tira a sé e posa le labbra sulle mie.
All'inizio il bacio è molto lento e sensuale, poi si fa più passionale e veloce.
Sa di fumo e menta. Ed è incredibilmente bravo a baciare, chissà quante ragazze ha baciato prima di me, e chissà quante sono più brave della sottoscritta. Smetto di pensare e ricambio il bacio attirandolo di più verso di me.
Le sue mani scendono dal mio viso, scorrendo per tutta la schiena ed appoggiandosi sui fianchi. Continuo a baciarlo con passione accarezzandogli le spalle larghe e mordendogli lievemente il labbro inferiore.
Mi accorgo che scende sempre più giù verso la mia coscia, perciò cerco di allontanarmi leggermente, ma lui non sembra volersi fermare. È impazzito?
Con un braccio mi tiene ferma, stretta a lui, e con l'altra scende sempre più giù. Mille pensieri legati a quel maledetto giorno pervadono la mia mente. Cerco di divincolarmi dalla sua presa ma lui è troppo forte.
Mi sono fatta un'idea completamente sbagliata. Mi sono fidata...e questo è il risultato. Complimento Beck.
In un istante i nostri corpi si staccano, non di certo per decisione sua, me perché sento una voce profonda dietro di me e rivolta ad Asher.
«Mi spieghi che cazzo le stai facendo? Ma non vedi che non ti vuole baciare?» riconosco immediatamente quella voce: Dylan. Perché mai mi sta difendendo? Non mi odiava fino a due ore fa? Non se ne era andato con quella stronza?
Decido di smettere di farmi tutte queste domande e approfitto della distanza con Asher per staccarmi completamente da lui. Ma lui me lo impedisce, mi afferra per il polso e brutalmente mi riavvicina al suo fianco.
« Ma perché non ti fai mai i cazzi tuoi Davis?» chiede in tono di sfida.
« Forse perché la stavi praticamente obbligando a baciarti?» replica lui altrettanto incazzato.
Dylan sposta lo sguardo da Asher al mio polso talmente stretto tra le sue mani che mi provoca una smorfia di dolore.
«Lasciala» comanda Dylan avvertendolo.
«Sennò?» replica Asher avvicinandosi minacciosamente.
Senza dire una parola, Dylan sferra un pugno sul naso di Asher, facendolo cadere a terra. Il sangue incomincia a colargli dal labbro mentre la guancia inizia ad assumerne un colore violaceo. Intanto intorno a noi si è creato un grande cerchio. Tutte le persone intorno incuriosite si godono la scena.
«Dylan basta cazzo!» gli urlo prendendolo dal braccio e guardando Asher a terra piegato in due. Vedo tutto offuscato a causa dell'alcool ma in pochi secondi riesco a visualizzare la scena.
In quell'istante si avvicina a noi un bodyguard per controllare la situazione e Dylan notandolo smette di picchiare quel pervertito.
«È tutto okay tranquillo» dice al bodyguard dandogli un pacco sulla spalla come se si conoscessero.
Dopodiché mi afferra il braccio e mi porta fuori.
Respiro l'aria fresca della notte. Saranno al massimo le 2:30 del mattino.
Decido di sedermi su un muretto per il forte giramento di testa.
« Tutto okay?» chiede Dylan davanti a me.
«Come mai mi hai aiutata?» chiedo senza girarci troppo in tondo.
« Non puoi ringraziarmi e basta Rebeka?» domanda annoiato.
« Grazie...» risponde con un filo di voce, alla mia risposta sorride soddisfatto e compiaciuto.
« Lo avrei fatto per chiunque» dice con tono freddo.
Inizio ad avere i brividi lungo le braccia e subito cerco di coprirmele con le mani.
Notando quel gesto Dylan mi porge la sua felpa nera e subito senza esitare la indosso. È calda e mi sta molto larga perciò mi sento subito meglio.
«Ti ringrazio» dico, accennando un sorriso
«Siete qua! Vi abbiamo cercando ovunque!» ci voltiamo contemporaneamente e vediamo gli altri che ci stanno raggiungendo.
«Direi che è arrivato il momento di tornare a casa. Rossa te puoi venire in macchina con noi dato che Connor rimane a dormire a casa di Sophie, la sua ragazza.»
«Va bene» borbotto scendendo dal muretto ancora infreddolita.
Quando siamo tutti pronti ci avviamo verso la macchina per dirigerci a casa.
Durante al viaggio ripenso a ciò che è successo e che cosa pensava di voler fare Asher. Sono davvero una cogliona, pensavo veramente che fosse una persona a posto... Odio me stessa per essermi fidata di quel verme e non so veramente che cosa sarebbe potuto accadere o meglio "riaccadere"se Dylan non fosse intervenuto.
Arriviamo a casa di Payton e sono ancora un po' confusa e barcollante per l'alcool ingerito.
«Sorellina mi dispiace ma non sei l'unica a fare un pigiama party stasera" dice Isaac ironico.
«Dylan e Thomas restano a dormire, tanto mamma e papà non torneranno prima di domani» afferma accennando un sorriso.
Entriamo finalmente in casa e la prima cosa che faccio è dirigermi in bagno per sciacquarmi il viso e per riprendermi un po'.
Decidiamo così di metterci il pigiama e guardarci un film sul grande divano in pelle. Indosso così un canotta bordeaux e dei leggings neri, mi raccolgo i capelli rossi e scendo accompagnata da Anne e Payton.
I ragazzi sono già sul divano a scegliere il film discutendo su quale vedere, Thomas indossa una maglia verde con pantaloni della tuta blu scuro, Isaac una felpa rossa e pantaloni neri,mentre Dylan una felpa bianca con pantaloni grigi. Noto che Thomas continua a guardare il corpo di Payton, coperto da un pigiama un po' aderente ma che sembra abbastanza comodo.
Mmm... allora anche per lui Payton non gli è indifferente!
Isaac a Anne si siedono vicini, mentre Dylan dall'altra parte del divano non smette di fissarmi. Faccio finta di niente. Mi accorgo di non stare seguendo per niente il film, dopo questa serata non riesco a non pensare alle mani viscide di Asher che tentano di toccarmi. A quel pensiero rabbrividisco  e inizia a mancarmi il respiro.
« Vado un'attimo in bagno» dico agli altri dirigendomi verso le scale. Entro in bagno e chiudo la porta velocemente mentre inizio a sentire le lacrime infinite scorrermi sul viso.

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