capitolo 9

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CHIEDO DUE FOTTUTI SECONDI DI ATTENZIONE, PER FUCKING FAVORE :)

NONOSTANTE IO DESCRIVA QUESTE SCENE IN MODO QUASI COMICO E "TENERO", VI AVVISO CHE SI PARLERA' DI SESSO.
NON SARA' AL MASSIMO DELL'ESPLICITO PERCHE' NON SONO IL TIPO DI PERSONA CHE 'GLIEL'HO PRESO E L'HO MESSO IN BOCCA'CEH....................NO.

Non appena chiusi la porta di casa alle mie spalle gli rivolsi uno dei miei sorrisi migliori mentre entrambi sfilavamo il cappotto. Notai che i suoi abiti ora erano differenti e non appena gli chiesi il perché ne rimasi illuminata.


-Non saprei..sono stanco di fare il tizio libero e sfigato-a quell'affermazione sghignazzai-Mi sono venduto ad una specie di casa che ospita gente..come me. Sai, sono persone gentili..non mi incatenano ad una sedia tutti i giorni per tutto il giorno-sorrise.

Provai subito gioia a quell'affermazione e d'istinto cinsi le braccia attorno al suo busto. Ricambio lasciandosi cadere sul divano alle nostre spalle ridendo, nel frattempo io chiusi gli occhi e mi accucciai a lui mentre mi accarezzava i capelli parlando con quella sua voce adorabile e sexy allo stesso tempo. Parlava di tante cose, come è suo solito fare.

Discuteva riguardo al fatto che sentiva i cambiamenti che stava subendo la sua vita in quei giorni, al fatto che in quella casa piena di ragazzi con vite difficili aveva trovato un ragazzo di nome Evan che sie era già fatto amico. Gli aveva detto che era in quel posto da due anni e mezzo e si era fatto una serie di strategie per trovare tutti i nascondigli e le scappatoie quando superano il coprifuoco.

Ognuno aveva un coprifuoco differente; Harry poteva uscire di casa alle nove di mattina e rientrare alle dieci di sera. 'Mi sento una ragazzina dell'Ottocento in collegio' aveva commentato sarcasticamente facendomi scoppiare a ridere.

-Io la trovo una cosa carina..-avevo sprofondato il volto nel suo maglione ascoltando il suo petto vibrare mentre sghignazzava. 
-Io mi sento uno sfigato-sospirò.

Non appena incontrai di nuovo i suoi occhi lo rimproverai ricordandogli che non esistono gli sfigati, perché ognuno vive la sua vita come vuole. Non esistono nemmeno le mode, perché seguire la moda significa scegliere la via che la maggior parte della gente sceglie, ma questo non vuol dire che tu non abbia preso la via sbagliata.

La via sbagliata non esiste, è solo una via diversa. 
Mi aveva sorriso per l'ennesima volta e mi aveva incitato a salire sulle sue gambe. Chiesi il motivo, e come risposta ebbi solo delle spallucce ed uno sguardo indifferente. Feci come mi chiese e osservai i suoi occhi scrutarmi nel totale silenzio della casa; ero a disagio e lo ammetto, ma lui sembrava per la prima volta quello con la situazione in mano e non volevo rovinargli il momento così lasciai che le sue mani mi scostarono i capelli lunghi e lisci dal viso, mi accarezzassero le guance e mi presero il volto mentre le sue labbra s'imprimevano ancora una volta dolcemente sulle mie.

-Evan dice che è il trucco giusto, ma a me sembra solo scomodo-interruppi il bacio ridendo per una buona manciata di minuti, e lui fece lo stesso. Mi coprii il volto con le mani continuando a sghignazzare, poi mi decisi finalmente a guardarlo di nuovo in faccia e cercare di trovare un briciolo di serietà. Non era un fatto proprio così divertente, ma la convinzione con cui ha iniziato questo gioco e la semplicità con cui l'ha finito pronunciando quella frase è stato uno spasso. 
-Perché sarebbe scomodo?-sghignazzai restando nella posizione. Lui fece spallucce.
-Tanto per cominciare il mio femore è stato distrutto per colpa del tuo ginocchio e poi non ti fa male la schiena in questa posizione curva?-continuai a ridere mentre lui, serio, continuava a muoversi per trovare una posizione confortevole. 
-Certo che uno come te non lo si trova tutti i giorni-mi aveva sorriso dolcemente ribadendo che la cosa era reciproca. Poi si era finalmente accomodato sdraiandosi sul fianco e tenendomi accanto a lui.

365 giorni per dirti ti amo.Where stories live. Discover now