capitolo19

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-E' insolito mangiare tutte queste cose per una colazione..-sbuffò versandosi dell'altro tè caldo nella tazza. In effetti, dopo aver preso il pacchetto completo, ci servirono svariati panini con marmellata e nutella, due bicchieri di aranciata, due briosches e una caraffa di caffè ed una di tè al limone.
-Avremmo dovuto sospettarlo che il pacchetto completo comprendeva porzioni quasi famigliari-addentai una fetta biscottata riscoperta di burro e marmellata alla pesca, osservando accanto a me le svariate famiglie provenienti da svariate parti dell'Europa. Avevano tutti gusti strani per la colazione; come i tedeschi e i loro panini al prosciutto e salame alle otto di mattina. Finì per prima lui la colazione, e mi avvisò che sarebbe andato a recuperare l'occorrente preparato dalla sottoscritta la sera prima per andare in piscina. Mentre io finivo di gustarmi le ultime cose, lo osservai allontanarsi fino a quando non raggiunse l'ascensore. 
Indossavo un abito leggero da spiaggia sopra il costume, ed avevo al mio fianco la mia borsa enorme con intrecci di vimini. Harry mi raggiunse all'entrata dopo due minuti e reggeva fra le mani la borsa di plastica trasparente.
-Non mi piace stare negli angoli, andiamo qui!-indicai un paio di sdraio con di fianco un ombrellone già aperto e tolsi da subito il copricostume, distendendomi con un paio di auricolari nelle orecchie. Il sole caldo a contatto con la mia pelle mi riscaldava a tal punto da farmi sconnettere dal mondo intero e ad aiutarmi c'era sempre Carry You Home. La miglior canzone mai stata scritta, a mia opinione. 
-Non hai caldo stando lì tutto il tempo?-sollevai gli occhiali da sole e strizzai gli occhi concentrandomi sulla figura contro la luce del sole di Harry. Scossi la testa ritornando alla musica e al mio classico e solito sonnellino.
-Dai ti prego Camille, andiamoci insieme in acqua-mi implorò facendo il labbruccio. Scossi la testa sorridendo e sospirai un okay, sollevandomi e stando attenta a nascondere bene il telefono e il portafoglio sotto la salvietta.
Mi prese la mano affermando che si sarebbe voluto lanciare, ma gli lasciai immediatamente la mano e scossi la testa ritenendo che fosse da pazzi. Fece spallucce e decise perciò di afferrarmi letteralmente il bacino, per poi tuffarsi nel bel mezzo della piscina priva da qualsiasi essere vivente, senza mollare mai la presa delle sue braccia intorno al mio esile corpo. Non appena fummo a fondo non osai aprire gli occhi; ho sempre avuto una paura smisurata degli occhi aperti sott'acqua. Quando raggiunsi la superficie mi strofinai il volto e schizzai ad Harry che rideva, mentre io lottavo per rimanere a galla. Fra tutte le varie zone delle piscine, lui decise proprio di tuffarsi dove l'acqua raggiungeva almeno tre metri. 
-Se muoio ora mi avrai sulla coscienza!-esclamai avvicinandomi al bordo con frenetiche bracciate. Lui rise e mi si avvicinò stringendomi fra le sue braccia, nuotando nella mia stessa direzione. Non appena fui sicura di essere in grado di sostenere il mio peso mi lasciò e, restando affrancati al bordo, raggiungemmo l'acqua più bassa dove ero sicura di toccare con le mie stesse gambe. 
Ricordo di essermi divertita parecchio quella mattina, nel tentativo di fuggire ogni volta che quello scemo scompariva sott'acqua ricomparendo poi all'improvviso o trascinandomi giù con lui. Mi stese anche al filo d'acqua sostenendomi con due mani sotto la schiena, anche se ogni tanto ne approfittava e faceva scivolare la mano sul fondo schiena ridendo. Mi fece chiudere gli occhi, per poi trascinarmi per tutta la piscina lentamente lasciandomi galeggiare. 
-Potresti addormentarti anche qui-sghignazzò in un sussurro.
-Lo so, lo stavo per fare-risposi con lo stesso tono, ed aprendo pian piano gli occhi. La prima cosa che vidi fu una luce illuminante, forte e rassicurante, che mi riscaldò il cuore in una frazione di secondo; il sorriso di Harry sembrava oscurare tutte le funzioni del sole e rapirgliele. E' decisamente lui il mio sole, pensai in quell'istante.
-Posso sollevarti?-
-In che senso?-
-Sulle mie spalle-
-Perché senti questo bisogno di sostenermi in aria in ogni dove?-domandai ridendo e tornando in posizione retta.
-Perché mi piace sentirti fra le mie braccia-rispose afferrandomi per i fianchi e sollevandomi con forza, fin quando non potei trovare una posizione comoda sulla sua schiena. Risi nel notare che la maggior parte della gente lì ci osservava, proprio come la notte di San Valentino. Vagava lentamente camminando da un lato della piscina all'altro e senza mai lasciarmi le mani. 
-Noi abbiamo un pallone?-domandò poi notando che i due ragazzi di fronte a noi ne possedevano uno. Scossi la testa e lui fece una smorfia.
-Chiedigli se puoi giocare con loro-
-Ora non trattarmi come fossi tuo fratello minore-esclamò notando il mio tono tipico materno nei suoi confronti. Risi scuotendo la testa. All'improvviso mi gettò all'indietro e caddi soffocando un urlo che stava per uscire dalla mia bocca. Mi ritrovai a lottare contro il peso dell'acqua, nel tentativo di ritornare a galla mentre il mio naso formicolava e il mio cuore doveva ancora rallentare i battiti. Avrei voluto ucciderlo in quel momento, ma non appena potei sentire, anche con le orecchie tappate dall'acqua, la sua risata sorrisi anch'io. Finsi un tono offeso uscendo dalla piscina e tornando sotto il mio ombrello mentre lui mi osservava allontanarmi dandomi della 'cattiva ragazza'.
Feci una linguaccia e mi accomodai di nuovo dopo aver controllato della presenza dei miei oggetti personali. Mi rimisi l'olio abrozzante attendendo che il sole facesse effetto sulla mia pelle chiara una volta ogni tanto, anche se mi pareva solamente di illudermi. Il tettuccio della sdraio mi copriva il volto rilassato e all'ombra. Ero totalmente entrata in uno stato di relax assoluto. Quando sollevai a malapena gli occhiali da sole sorrisi, notando Harry intento a giocare a palla con i due ragazzi. 

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