capitolo 3

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-Zia Fiore verrà alle quattro di pomeriggio-Paris aveva avvertito gli zii della mia attuale condizione per quanto riguarda la salute ed ora si stavano catapultando tutti verso casa mia per consolarmi e vedermi. Nonostante tutto questo io non ero affatto affranta perché la speranza era mia amica, e non credevo ancora alle parole dei medici. 

Non avevo la minima voglia di starmene delle ore circondata da parenti in lacrime che mi facevano le condoglianze oppure mi ripetevano che si sarebbe trovata una soluzione al più presto. Io volevo solo stare da sola, stare tranquilla e in santa pace.


-Per quanto tempo si fermeranno?- sospirai rivolta a mia sorella impegnata a leggere una rivista sul divano del soggiorno. Alzò lo sguardo, triste, e fece spallucce toranando a leggere. Mia sorella aveva ventisei anni ed era sempre stata una brava sorella con me; non litigavamo spesso e quando lo facevamo era per delle cavolate che il giorno dopo già non ricordavamo più. Mia madre mi diceva spesso che da bambine eravamo due furie e non ci sopportavamo, ma crescendo siamo diventate buone amiche.


A proposito di amiche, Paris si era concessa per conto suo, come sempre, di telefonare alla mia unica amica, Noemi, e dirle dell'accaduto. Mi diede molto fastidio. Non credo fosse suo diritto chiamare tutte le persone che a me stanno a cuore e riferirgli una cosa così delicata senza avvertirmi di nulla.


Non appena si alzò notai che era diretta verso camera mia e non avevo la minima idea del perché. Non lo seppi mai dato che non appena mise il piede all'interno diede fuori di matto alla vista del pacchetto di sigarette sul letto. Paris odia il fumo e se potesse farebbe smettere anche me, ma non può. Mi rimproverò dicendomi che sono stata un'idiota a non pensare che il fumo avrebbe soltanto daneggiato la mia salute e mi avrebbe diminuito le possibilità di trovare una scorciatoia.


Feci roteare gli occhi ignorando le sue parole; io non avrei rinunciato alle mie sigarette durante il mio, possibile, ultimo anno di vita. Non ci pensavo nemmeno morta.

Sabato 20 Gennaio.


Mia sorella si era finalmente arresa e mi aveva lasciato il mio spazio, ma questo solo dopo che le dissi che avevo bisogno di un po' di giorni da sola.

 
Vi aggiorno; i miei parenti sono stati il solito tormento di sbaciucchiamenti e abbracci, zia Fiore pianse per quasi tutto il tempo. In questi quattro giorni non ho messo piede fuori di casa e di conseguenza non ho parlato con nessuno oltre a Paris e..ah sì! Mancano 360 giorni alla mia presunta morte.


Mi sono letteralmente lasciata andare durante questa settimana; ho dato l'okay ai miei pensieri di invadermi la mente e non me ne sono pentita, perché oltre ai pensieri e i ricordi negativi hanno dato una bella rispolverata anche a tutte le mie gioie e le piccole soddisfazioni della mia vita; come l'incontro con Harry. Già, ho pensato spesso a lui e a tutte le cose che mi ha confessato per quanto riguarda la sua infanzia e le sue passioni. Mi sono ritrovara addirittura a chiedermi se lui avesse mai pensato a me in questi giorni, se avesse mai fermato tutto nella sua testa e si fosse chiesto'La rivedrò ancora?'. Sarebbe stato chiedere troppo? A me non sembra.


Poi, Giovedì, mentre me ne stavo per oltre ben trenta minuti nella vasca da bagno, mi venne un tremendo dubbio; come avrei potuto ritrovarlo? Ho avuto fortuna quel giorno, ma questo non significa che ogni giorno lo avrei visto lì al parcheggio sorridente ad aspettarmi!
Certo, valeva la pena provare, ma non avrei mai avuto il coraggio di alzarmi dal divano, uscire di casa e affrontare il freddo di Gennaio per trovarlo. 
Vaffanculo, Camille.
Certo che lo avrei avuto questo fottuto coraggio. Per parlare di nuovo con lui avrei ribaltato il mondo intero, e forse anche l'universo. Mi sono veramente accorta, durante quei lunghi giorni di puro ragionamento, di quanto io tenga ad Harry. 
Ridicolo, vero? Ci ho parlato due volte..beh, forse una e mezzo; eppure non so se tenere a lui, o al parlare con lui. E' davvero complicato, lo so.
Ma al diavolo tutto; io volevo rivederlo e lo avrei rivisto. Costi quel cazzo che costi.

365 giorni per dirti ti amo.Where stories live. Discover now