4. Houston abbiamo un problema

Começar do início
                                    

Vorrei dire qualcosa ma sento le parole bloccarsi in gola, quando la suoneria del cellulare si propaga nella stanza.
E addio alla possibilità di parlare.

Non ascolto neanche la telefonata ma capisco che è uno degli avvocati, e che non ha particolare buone notizie.
"Devo andare." Lascia sul bancone la tazza e indossa la giacca elegante sopra la camicia.

Rimango basita per un secondo, ma non perdo tempo e obbietto: "Io non sono ancora pronta." Mi rivolge un'occhiata che non so definire mente si sistema i gemelli ai polsi.

"Sarà per un'altra volta." Dice come se stesse annullando un appuntamento all'ultimo minuto. Annuisco sconsolata, arrendendomi nel tentativo di finire il caffè.

E senza dire niente esce dalla villa con le chiavi dell'auto in una mano e un'espressione livida in volto.

Questa volta l'ho proprio combinata grossa.

Sospiro e decido di andare a vestirmi, per non pensare a questa situazione di merda.
Arriviamo, io e Santiago, all'hotel alle nove meno cinque e con un sorriso lo lascio alla babysitter che ho contattato, che si occupa dei figli dei dipendenti.

Passo tutto il giorno tra telefonate ai finanziatori e all'agenzia pubblicitaria.
Adesso vorrei proprio essere alle Hawaii.

Alle 4p.m. mi accorgo di un messaggio di Ethan che mi informa che è già tornato a casa per vedersi con Ryan e che poi, dopo cena andranno in uno dei club di proprietà dei Colombo.

E anche questa sera mi ritroverò da sola, con il gelato, davanti ad un film strappalacrime.

Decido di fare la stessa cosa e chiamo le ragazze per una cena tra donne.
Almeno mi deprimerò in compagnia.

Alle 5 stacco e esco dall'hotel, con Santiago per mano e la giacca elegante sotto mano.
"Ehi, tesoro. Stasera vengono le zie." Lo informo mentre gli aggancio la cintura di sicurezza.

"Giocheremo a Just Dance?" Domanda sorridente mentre gioca con il modellino di una Ferrari, che gli ha regalato Ester.

"Certo, e anche a Twister." Annuisco percependo qualcosa di strano nell'aria. Spero sia solo l'odore della benzina.

Esulta facendomi sorridere. In pochi minuti arriviamo a casa, ma l'auto di Ethan è già sparita. Probabilmente non avrebbe sopportato la mia presenza neanche per un secondo.

"Tesoro, vai di sopra a giocare, vedo fare delle chiamate." Gli lascio un bacio sulla guancia afferrando il mio cellulare.

"Ma poi giochiamo insieme?" Domanda con uno sguardo che mi fa sciogliere l'anima. Annuisco e poi scappa di sopra rischiando di investire una delle cameriere.

Sfrutto questi venti minuti che gli ho chiesto per stendermi sul divano e chiudere gli occhi, per cercare di scollegare la mente e riposarmi.

Sospiro sentendo il mio bambino chiamarmi, così mi alzo dal divano e lo raggiungo nella sua stanza. Sarà un lungo pomeriggio.

Verso le 8 arrivano le ragazze, armate di pizza, gelato e biscotti. Sorrido rallegrata dal profumino invitante della pizza, che non perdo tempo ad afferrare uno dei cartoni e a riempirmi il piatto.

"Quindi: novità?" Chiede ignara Athalia, accaparrandosi la poltrona, mentre io, Alexa e Olivia ci stringiamo sul divano, mentre Danielle e Santiago si distendono sull'altro.

"Martin mi ha chiesto una pausa, per schiarirsi le idee. Mi sembra solo una grande cazzata, per andare in cerca di..." Sbotta Danielle, ricordandosi in tempo dell'unico minore presente.

"In cerca di?" Chiede infatti Santiago mentre addenta una fetta di pizza.
"Di abbracci gratis." Sorride imbarazzata Elle nascondendo la faccia dietro un giornalino di gossip.

"Anche io do abbracci gratis." Puntualizza Tiago circondando, o almeno tenta di farlo, la sopracitata con le sue esili braccine.

"Ma sono io, o è cresciuto ancora?" Chiede Athalia asentando un biscotto leggermente bruciacchiato.

"L'hai visto due giorni fa. Non ha i poteri magici." Le ricordo fregando un'altra fetta di pizza dal cartone.

"Ma tornando all'argomento principale..." Alexa, con il suo fare pacifico, riporta l'ordine.
"Io e Adam andremo a convivere." Sorride entusiasta battendo le mani, come una bambina.

Sono fiera di lei e della magnifica donna che è diventata.

"Era ora, finalmente." Sorrido incrociando le gambe sul divano, cercando di dissimulare il disagio.

"Ashley?" Domanda Olly, rivolgendomi un'occhiata visibilmente preoccupata, probabilmente per il mio mutismo.

"Non ne parliamo." Sussurro sperando che Santiago non abbia sentito. Non vorrei mettergli strane idee in testa.

Verso le dieci siamo tutte stanchissime, dopo aver ballato tutte le canzoni di Just Dance e con i muscoli a pezzi per aver giocato a Twister.

La suoneria del mio cellulare suona, ma non ho neanche la forza per riuscire ad alzarmi dal pavimento.
"Ley, è Ryan." Ci pensa Thalia a mettermi in agitazione, leggendo il mittente della telefonata.

Le faccio segno di passarmi il cellulare e una volta accettata la chiamata, mi porto l'apparecchio all'orecchio.
"Cosa vuoi?" Borbotto gemendo di dolore.

Sono proprio fuori allenamento.

"Ash, non vorrei disturbarti ma credo dovresti venire al Sunrise. Ethan è ubriaco marcio e non riesco ad accompagnarlo a casa." Respira affannosamente, come se avesse appena fatto una maratona.

Huston abbiamo un problema.

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¡Hola, chicos!
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che abbiate lasciato tante stelline e tanti commenti.

Il prossimo capitolo verrà pubblicato martedì e lo sto già revisionando.

In questo capitolo abbiamo anche una visione un po' più estesa, riguardo le relazione degli altri personaggi, e ne sono entusiasta perché ho tantissime idee.

Bacioni,
Sara🌻

Para la Vida y Para SiempreOnde histórias criam vida. Descubra agora