Poli opposti - Jude Sharp

Capitolo 5

Alexandra

Lo fisso senza dire niente, le parole mi sono morte in gola, vorrei separarmi da quell'abbraccio ma è più forte di me, come una calamita. Rimaniamo così per un tempo indeterminato, fino a quando lui non vede che mi sono iniziata a calmare. Si allontana, e quasi mi manca quel calore, che mi faceva sentire protetta. Dico un flebile 'Grazie' a Jude, per poi girarmi verso i miei amici, ormai bagnati dalla testa ai piedi; in quel momento mi accorgo che siamo a qualche metro di distanza da casa mia, allora quasi urlando per via del rumore della pioggia dico, come se non fosse successo nulla 'Ragazzi venite a casa mia, non potete ritornare a casa così, la mia è qui dietro' 'Ma Alex, che diranno i tuoi genitori?' 'Non ti preoccupare Jo, non ci sono, sono partiti per lavoro ieri pomeriggio e torneranno la settimana prossima'.

Corriamo verso la mia dimora e, appena arrivati, mentre ci stiamo togliendo le scarpe, ordino: 'Su muovetevi, andate tutti in bagno, io nel mentre vado a cercare dei vestiti puliti' 'Signori sì signora' mi prende in giro Jude, ma cosa credevo? Sono una povera illusa, quel momento di "dolcezza" da parte sua è stato causato solo dal mio crollo emotivo, ma non accadrà più, o almeno, non davanti a loro 'Jude fai meno lo spiritoso' rispondo acida mentre mi tolgo il la felpa -ormai zuppa d'acqua- ma, mentre compio quell'azione, mi sento fin troppo osservata, allora alzo lo sguardo e noto che i tre mi stanno letteralmente fissando senza pudore 'Bhe che c'è ragazzi, perché mi fissate?' chiedo confusa 'Ehm... Bhe ecco...' 'Mark, calmati, pensa e poi parla' 'Alex... La tua camicia' risponde Jude al posto suo, indicandola, notando Mark abbastanza in difficoltà e Jordan che era rimasto fermo come un palo.

Abbasso lo sguardo e strabuzzo gli occhi: per via della pioggia la camicia era diventata totalmente trasparente e si vedeva il mio intimo.

Istintivamente mi copro con le mani e urlo 'Bhe? Che ci fate ancora qui? Muovete il culo e andate in bagno!' fanno come dicono ma non Jude, lui fa l'opposto e, avvicinandosi al mio orecchio, con una voce sexy -oddio ma che mi prende?- sussurra 'Non che io non ti abbia mai vista così' in tutta risposta, arrabbiata per la mancanza di rispetto, gli mollo uno schiaffo potente, per poi avvicinarmi sul suo viso e dire 'Ti piacerebbe avermi. Puoi solo baciarmi il culo Sharp'.

Senza fiatare se ne va in bagno, sbattendo la porta, e da dietro essa sento le risate degli altri due, probabilmente per la stampa delle cinque dita sul bel faccino dell'amico. Un po' mi dispiace, ma se l'è meritato.

Dopo aver recuperato l'occorrente per i ragazzi, vado di fronte alla porta del bagno e, per abitudine, essendo spesso da sola in casa, apro la porta senza bussare, cosa di cui mi pento nel giro di tre secondi: i ragazzi sono solo con i boxer, niente che non avessi già visto, ma loro sono miei amici (a parte Jude) e ciò mi metteva alquanto a disagio.

Io ero diventata un pomodoro e quei cretini ridevano per le espressioni che facevo 'Alex ti sta uscendo la bava dalla bocca' 'Ha parlato lo stoccafisso che mi fissava le tette' controbatto, facendo il medio a Jordan, dopo aver lanciato tutta la roba che avevo preso, per poi recarmi in cucina a preparare qualcosa da mettere sotto i denti.

**

'Mark...' interrompo il religioso silenzio creatosi durante la cena 'Dimmi Alex' 'Ho deciso... Di continuare a giocare. Quello che è successo oggi rimarrà tra di noi, più avanti magari ve ne potrei parlare; dovete sapere solo che c'entrava il calcio, per questo... Avevo smesso' terminato il "discorso" Mark inizia a saltare per tutta la stanza gioioso, facendo perfino cadere a terra il bicchiere, che si è rotto in mille pezzi. 'Mark basta' dico io tra le risate mentre mi abbraccia felice 'Complimenti Al' 'Grazie Jo' per una volta ero davvero felice. Guardo Jude, che non ha ancora proferito parola al riguardo, e si è solo limitato a continuare a mangiare; penso che, dietro a questo suo atteggiamento, si celi qualcosa di più grande, è da un po' che si comporta in modo strano, ma alla fine non sono affari miei. Sentendosi osservato alza lo sguardo, che dietro le spesse lenti si incrocia con il mio, ma subito lo distolgo, arrossendo. Non so perché ma mi fa sempre uno strano effetto.

Jude

'Vedremo se sarai così brava come dici allora' lei mi guarda... Quello sguardo... Quello che mi ha stregato fin da subito 'Certamente Jude, tanto sarai te a perdere' 'Vedremo ragazzina' mi risponde con una linguaccia e qualche insulto 'Comunque, secondo me non dovrebbe entrare in squadra' 'E perché sentiamo' la difende il pistacchio 'Non ne sarebbe all'altezza' lei mi guarda tra il deluso e l'arrabbiato 'Non ti permetto di mancarmi di rispetto, ne ho abbastanza di te, tre settimane fa in spogliatoio e poi prima. Se volevi altre cinque dita sul viso bastava dirlo' si alza e mi tira un altro schiaffo, più forte del precedente -cazzo se fa male- io mi limito a guardarla e ad andarmene senza salutare 'Me ne vado a casa.'

Mi tocco la guancia dolente, questo è niente in confronto a quello che c'è dentro di me, una battaglia tra i miei ormoni e la mia testa. Quando l'ho avuta tra le mie braccia, era così piccola e vulnerabile; mi farà uscire di senno, lo so. Ho paura di quello che potrei provare. Io, Jude Sharp, innamorato? Forse, ma l'unica cosa che posso fare per smettere di bramare il suo profumo, le sue labbra sulle mie o il suo corpo perfettamente proporzionato, con le curve al posto giusto -come quando l'ho vista in spogliatoio, la mia mente in quel momento era tutto, fuorchè lucida, facendo pensieri ben poco casti- è una: odiarla, e far si che anche lei mi odi, in modo tale da dimenticarla.

Spazio Autrice

Capitolo abbastanza lungo, ma devo dire che mi è piaciuto.
Fatemi sapere che ne pensate.
Cosa succederà d'ora in poi?
Vi è piaciuto il punto di vista di Jude?
Se vi va lasciate un commento e una stellina!