VIII.

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Harry non era stato in grado di arrabbiarsi con suo figlio. La professoressa McGonagall era stata un vero esempio di rettitudine morale per lui e sapeva che, se aveva stabilito di mettere in punizione James e Scorpius, c'era un valido motivo per la sua decisione. Draco avrebbe voluto spedire immediatamente una Strillettera al figlio ma Harry aveva cercato di dissuaderlo in tutti i modi.

- Gli avevo chiesto una cosa, una sola, - urlò in preda ad una crisi. Draco stava riordinando i vestiti poggiandoli nell'armadio con scatti nervosi. - Gli avevo detto "stai alla larga dai Potter", e lui cosa fa? - chiese retoricamente e diede un pugno ad un cuscino con la pretesa di rimetterlo in sesto. - Non solo viola le regole di Hogwarts ma anche l'unica che gli avevo imposto io! E non dovrei mandargli una Strillettera? -

Potter lo fissò attraverso gli occhiali appannati e mise su un'espressione perplessa.

- Cioè, fammi capire, hai detto a tuo figlio di stare lontano dalla mia famiglia? -

Malfoy lo guardò e, come se fosse la cosa più ovvia del mondo, annuì. - Certo! -

Harry era incredulo. - Davvero? -

- Per i capelli di Morgana, Potter, sì, sì, è vero. -

- E perché gli hai dato questa stupida regola? -

- Perché i Potter sono la rovina della mia famiglia, - gridò rabbioso Malfoy e, solo quando si voltò verso l'altro, capì di essere stato troppo aggressivo.

- La rovina della tua famiglia? -

- Hai mandato i miei genitori ad Azkaban, - gli ricordò Draco. Perché voleva vincere quello stupido battibecco? Harry lo aveva accolto in casa sua come un randagio quando il Ministero gli aveva sequestrato il Manor, cosa che né i suoi amici né la sua famiglia avevano fatto. Anzi, non gli avevano nemmeno scritto.

- I tuoi genitori erano Mangiamorte! -

- Beh... -

- Anche i tuoi zii erano Mangiamorte e hanno ucciso Sirius, il mio padrino! -

- Non vuol dire... -

- Erano al servizio di Voldemort, che ha ucciso i miei genitori! -

- E con... -

- TU ERI UN MANGIAMORTE! -

I due si guardarono in cagnesco e rimasero in silenzio per un po'. Sapevano entrambi di aver esagerato e Draco, nonostante fosse spaventato dal poter essere cacciato da casa, non mutò la sua espressione crucciata.

Harry era furibondo. Come poteva aver detto a Scorpius di stare lontano dai Potter? Dopo i discorsi e gli articoli sui giornali sulla pace nel Mondo Magico e sul guardare avanti nonostante i pregiudizi... era stato l'unico a crederci per davvero? E poi, come poteva averlo baciato dopo le raccomandazioni che aveva fatto a suo figlio?

Merlino, avrebbe voluto picchiarlo.

Poi, proprio mentre la rabbia cresceva, si ricordò dell'unica arma che aveva sempre funzionato contro Malfoy anche a scuola: l'indifferenza.

Allora decise di dargli le spalle e allontanarsi.

- Dove vai? - chiese Draco furente, ma l'altro non rispose e proseguì il suo cammino verso l'ingresso dopo aver indossato le scarpe.

- Harry, dove vai? - ripeté.

Potter continuò a non rispondere. Indossò il mantello, gli lanciò uno sguardo di sfida e si smaterializzò lasciandolo solo nell'appartamento.

- Fanculo, Potter. -

Harry non tornò.

Erano passate più di quattro ore da quando era svanito e non era più riapparso. All'inizio Draco non ci aveva dato peso, era troppo infuriato per mettersi a pensare a quell'idiota di Harry.

Stai lontano dai PotterWhere stories live. Discover now