XII.

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Draco aveva reagito piuttosto bene alla notizia, o almeno così era parso a Harry. Quest'ultimo si sarebbe aspettato qualche scena da dramma adolescenziale, invece Malfoy era rimasto in silenzio e aveva annuito mestamente. Harry si chiese se non fosse una sofferenza troppo grande per poter essere urlata, qualcosa di cui vergognarsi a tal punto da volerla tenere per sé.

- Sta arrivando anche Scorpius, vero? -

Harry annuì. - Ovviamente non sa cosa... -

- Bene, - lo interruppe Draco. - Prima che lui arrivi, ho bisogno di parlarti. -

- Dimmi. -

- Il Guaritore Rye ha detto che la terapia sarà lunga e dolorosa, che non è certo che possa rallentare o cancellare questa malattia e che, se diventasse più grave, finirei in qualche comunità non ho capito dove. -

- Draco, non... cioè... vedrai che ce la faremo. Io sono con te, resterò con te e vedrai che riusciremo a cavarcela. -

Malfoy sorrise a malapena: era evidente che non la pensava come Harry. - Vorrei chiederti una cosa. -

- Cosa? -

- So che sono stato terribile quando ho detto a mio figlio di stare lontano dai Potter, ma... -

- Draco non... -

- Aspetta, fammi finire. Io vedevo te e i tuoi figli così felici... non avevo mai visto Scorpius ridere così tanto come quando eravamo al mare ieri mattina. Era così felice mentre imparava a nuotare o cantava canzoni stupide sul bagnasciuga... io non avrei mai pensato che queste cose potessero essere così importanti per un ragazzo, per farlo sentire così felice e sereno. Io non sono stato cresciuto con queste cose, lo sai, e non sapevo cosa fare. Tu non hai avuto genitori né esempi validi, eppure avevi le idee chiare sul fatto che i tuoi figli non avrebbero mai passato quello che era successo a te. -

- Beh, non è stato facile, ma... -

- Harry, - lo interruppe di nuovo Draco, sospirando. - Se mi dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa, vorrei che fossi tu a occuparti di Scorpius. -

Potter spalancò la bocca e gli occhi e per lo shock riuscì a restare in silenzio per più di trenta secondi.

- Ho bisogno che tu me lo prometta, Harry. Ho anche scritto questa cosa sul modulo del San Mungo ma, prima di firmarlo, volevo parlarne con te. Essere sicuro che, sai... -

- Ma... Scorpius mi odia! -

- No. Penso che sia innamorato di James, più che altro. -

- Innamorato di James? -

- Sì. Si sarà preso una cotta per lui... insomma, tuo figlio è molto simile a te, non mi sorprende che ne subisca il fascino. -

- Oh Merlino, io non me ne sono accorto... -

- E di cosa ti accorgi tu, Potter? - rise Draco. - Credo anche che si sentano in colpa. Un tempo mi sarei opposto con tutto me stesso, e non ti nascondo che sono preoccupato che la cosa possa distruggerli, ma ora non mi interessa quello che la gente abbia da pensare: i nostri figli hanno bisogno di sostegno, e possono sostenersi l'uno con l'altro. È molto bello. -

- Ma sì. Poi la gente avrebbe da ridire su qualsiasi cosa, - commentò Harry. Non era totalmente sereno sulla questione: aveva paura che se ci fosse stato del tenero tra i loro figli ci sarebbero state ripercussioni sul suo rapporto con Draco, ma al momento le priorità erano decisamente altre.

- E non voglio, no Potter, non fare quella faccia, non voglio che tu mi accudisca come se fossi una Puffola. Ho trascorso due anni dietro la malattia di Astoria e so quanta sofferenza possa portare nella vita di un uomo una situazione del genere. Non voglio che tu faccia dei sacrifici per me. -

Stai lontano dai PotterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora