XI.

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Il giorno dopo partirono tutti per andare al mare. Si erano alzati la mattina intorno alle cinque; avevano calcolato circa un paio d'ore d'auto per arrivare a destinazione e non avrebbero voluto perdere nemmeno un minuto delle loro vacanze. James, con addosso gli occhiali da sole, finse di dormire per tutta la durata del viaggio. Scorpius si era accorto che non stava dormendo davvero perché ogni tanto accarezzava Moody che, invece, dormiva beato sulle sue gambe. Non avevano parlato più dopo aver origliato il discorso dei loro genitori; ad un certo punto, quando Scorpius aveva smesso di piangere, James era tornato in camera sua e si era accasciato sul letto. Aveva saltato la cena fingendo un pesante mal di stomaco e si era alzato controvoglia per andare a Brighton. Scorpius aveva notato gli occhi rossi nascosti dietro al vetro scuro ma non disse nulla; dal canto proprio, non sapeva come comportarsi e si era limitato a poggiare la testa contro il finestrino e a guardare il panorama che le campagne inglesi avevano da offrire.

Ogni tanto il suo rospo gracchiava ma bastava una piccola carezza sulla testa per farlo zittire.

Draco e Harry chiacchieravano a bassa voce, per non risvegliare il malumore del giovane Potter, e ogni tanto si scambiavano qualche sguardo preoccupato.

Dell'alloggio si era occupato Harry che, avendo vissuto con dei babbani, aveva molta più dimestichezza nel trattare con loro. Aveva detto di aver preso una camera in un hotel "di lusso" per "famiglia". Forse intendeva una camera per i Malfoy e una per i Potter, nessuno lo aveva capito, come nessuno aveva compreso il concetto di "hotel di lusso", ma si fidavano dell'uomo ed erano certi che non sarebbero finiti in una bettola.

Arrivarono a Brighton alle nove del mattino e raggiunsero l'hotel di lusso pochi minuti dopo. Sbrigate alcune faccende burocratiche, i quattro raggiunsero il terzo piano. Le loro camere si trovarono lì e, così come aveva ipotizzato Scorpius, c'erano una camera per i Malfoy e una per i Potter. Entrambe le stanze affacciavano sul mare. Quando Scorpius vide il mare per la prima volta provò l'impellente voglia di buttarsi in acqua con tutti i vestiti e direttamente dal balcone della stanza.

I quattro si rincontrarono al piano terra, indossavano tutti un costume e una t-shirt. Draco, il più pallido dei quattro, era quello più a disagio. Lo sguardo di Scorpius scivolò su James: era così dannatamente bello, anche se nascosto dietro i suoi occhiali e con un telo rosa shocking sulle spalle. I capelli lunghi avevano superato perfino le spalle ma non si era curato di tagliarli e, comunque, a Scorpius piacevano pure così.

- Non pensi di dare nell'occhio con... quello? - chiese Draco indicando il telo rosa.

James sorrise malizioso. - Qui? A Brighton? -

- Che ha Brighton che non va? -

- Per dare nell'occhio qui dovrei solo volare su un Ippogrifo. E forse solo poche persone mi degnerebbero di uno sguardo. -

Le parole di James divennero immediatamente chiare quando arrivarono in spiaggia: i babbani di Brighton erano super stravaganti. Tra piume, glitter e coriandoli sparati in ogni angolo, era davvero difficile farsi notare.

Harry sembrava divertito quanto James, Draco era evidentemente a disagio e Scorpius era curioso di scoprire tutto sul come godersi il mare al meglio. I due Potter si tolsero rapidamente t-shirt e ciabatte, le gettarono con noncuranza sui ciottoli marroncini della spiaggia e si guardarono con aria di sfida. James aveva addirittura tolto gli occhiali per l'occasione.

- Chi arriva ultimo è un Bundibum, - disse James e corse rapido verso l'acqua seguito da Harry che provava a fermarlo o a braccarlo. Ci era quasi riuscito e non fu facile decretare il vincitore perché erano rotolati entrambi in acqua.

Stai lontano dai PotterWhere stories live. Discover now