Capitolo 10

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"Remember when we met?
Yeah, I know I was mean
Stones shirt, black boots and black jeans
And you were such a mess
I thought it was sweet
But that night still haunts my dreams"- Chasing Ghost, Against The Current

CAPITOLO 10

«Non posso farlo.»

Strinse forte i pugni cercando di mantenere la calma. Justin restava femo immobile, seduto sulla poltrona ormai usurata dal tempo. Teneva conto dei secondi che passavano, del ticchettio dell'orologio, stringendo tra le dita la stoffa di una coperta rossa. «Non te lo stiamo chiedendo. È un ordine. Devi tornare a casa.» Il ragazzo era impassibile, le braccia incrociate contro il petto, la decisione e sicurezza che tanto lo caratterizzavano.

«Jace, adesso è questa casa mia. Siamo arrivati da pochissimo, non puoi pretendere che già me ne vada.» iniziava ad alterarsi, e Jace lo sapeva bene. Sapeva anche quanto fosse suscettibile ed irritabile, ma non pareva farci molto caso. Era noto per la sua rigidità, con chiunque. Tempo a dietro aveva avuto una relazione, molto turbata, con una bellissima ragazza, Arianne. Era più piccola eppure lui era così innamorato, l'aveva presentata a tutti, cosa che mai aveva fatto, poi però le cose erano inziate a peggiorare.

Si era chiuso in se stesso, nessuno sapeva il motivo, persino la ragazza piano piano sparì, diventando solo un lontano ricordo, un grande quesito al quale non sarebbe mai stata data una risposta. «Non vuoi andartene per il posto o per lei?» Il ragazzo abbassò gli occhi torturandosi le dita di una mano. Colpito ed affondato. «Entrambe»

«Non credi nell'amore a prima vista?» ironizzò il ragazzo cecando in ogni modo di smorzare la situazione, sapeva di doverlo fare, ma non voleva pensarci. «Non credo proprio nell'amore. Vorresti dirmi di essere innamorato di quella ragazza?» Jace incrociò le braccia al petto, aspettando una risposta che già conosceva. «No, affatto. Non puoi amare una persona in così poco. Ha un significato anche per me, sai un cuore ce l'ho pure io.»

L'amico sorrise, esattamente come si aspettava. «Come immaginavo.» era ormai certo che quella conversazione non sarebbe andata oltre, conosceva la sua decisione finale, lo conosceva come le sue tasche. Fece per andarsene, quando Justin lo fece voltare con un sorriso triste, realmente dispiaciuto per il suo amico.

«L'avrei amata. Avessi avuto tempo, l'avrei amata con tutto me stesso. » Ancora un piccolo sorrisetto.  «Ne sono certo, ma il tempo è il peggiore degli infami, lo sai benissimo.»

Chissà se mai avrebbe trovato un'altra come lei.

***

Ogni momento ha la propria importanza, la propria utilitá, indipendentemente da quanto possa fare bene o male.

Alcuni però, si vorrebbe solo poterli eliminare dalla mente. Si farebbe qualunque cosa per poter smettere di pensare. La mente diventa la peggiore delle nemiche, inizia ad esserci una lotta contro se stessi.

Quando i giorni passarono, insieme ai minuti e alle speranze sussurrate al vento, capii forse per la prima volta cosa si provasse a sentire quel peso opprimente sotto le costole. Quando i giorni passarono, insieme alle telefonate non ricevute ed i messaggi salvati nelle bozze, capii che Justin mi aveva lasciata sola.

Avevo sempre criticato le ragazze che per colpa del proprio fidanzato si chiudevano in casa rimanendo sole con loro stesse. Eppure non volevo fare nient altro. Solo aspettare. Continuare a sperare in un qualcosa, anche piccolissima, ma che mi desse la sicurezza di non averlo perso.

All Dangerous || Justin Bieber [in revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora