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Mark ricordava il litigio, come avrebbe potuto non farlo.
Le parole che si erano scambiati lo perseguitavano ancora la notte, quando stava steso sul suo letto e fissava il muro dietro il quale doveva trovarsi Donghyuck.

Molte volte si era fermato dal battere contro quella parete ed urlare al suo migliore amico che gli mancava, più erano le volte in cui si era bloccato dietro la tenda dove poteva vedere Donghyuck affacciato al balcone vicino al suo. Ma ogni volta in cui sentiva il profondo desiderio di fare l'una o l'altra cosa, le parole di quella sera lo colpivano con una forza tale da farlo inciampare, tremare, da fargli stringere i capelli tra le sue dita, quasi a ricordargli che era colpa sua, solo colpa sua, che Donghyuck stava meglio senza di lui.

Ma lui non stava bene senza di Donghyuck.

Non poteva stare bene senza di Donghyuck.

Sin dal primo momento in cui quel bambino dalla pelle dorata gli aveva rivolto la parola, aveva capito che non se ne sarebbe liberato tanto facilmente e, non appena divennero amici, non riuscì neanche ad immaginarselo un futuro in cui Donghyuck non fosse al suo fianco.

Eppure in quel momento stava vivendo proprio quel futuro che aveva tanto temuto, per stupide parole che non voleva scappassero dalle sue labbra ma che sono comunque riuscite a fare breccia e a ferire il suo migliore amico.

Ora, seduto sul suo letto, non poteva non notare come a sua stanza fosse impregnata di Donghyuck. Come qualunque cosa gli ricordasse il suo migliore amico e nessun altro, perché nessun altro era mai entrato lì dentro.
Da dove si trovava poteva vedere la felpa che Donghyuck usava come pigiama ogni volta che si fermava a dormire da lui, piegata ai piedi del letto dove l'aveva lasciata l'ultima volta; poteva vedere il leoncino e l'orsetto che gli aveva regalato per il compleanno dicendo che "amazon ha detto di non comprarli separatamente", e poteva vedere i colori che usava per disegnare mentre Mark studiava.

Poteva vedere Hyuck seduto sulla sua sedia, piedi sulla scrivania, mentre racconta a Mark della sua giornata.

Poteva vederlo al suo fianco, sorridergli, mentre gli passava le mani tra i capelli per calmarlo.

E poteva vederlo davanti la porta, sguardo spento, mentre gli urlava di andarsene a fanculo e se ne usciva lasciando Mark da solo. Solo come era ora.
E perso come non era mai stato.

Ricordava il litigio, ma non ricordava come fosse iniziato. Gli episodi si susseguivano confusi nella sua mente, facendogli venire mal di testa ogni volta che provava a pensarci. Ma Mark voleva ricordare! Perché voleva risolvere, perché voleva Donghyuck tra le sue braccia, perché magari il suo migliore amico ora era felice ma Mark voleva essere egoista un'ultima volta e pensare alla propria felicità.
E lui non poteva essere felice senza Donghyuck.

if you are lonely (come be lonely with me) ; markhyuckWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu