221 29 1
                                    

///

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

///

Mark aveva paura.

E gli sguardi che Koeun e Lucas gli rivolgevano non facevano che peggiorare la situazione.

Mark aveva paura, perché era riuscito a far indossare a Donghyuck emozioni che non avevano mai sfiorato la sua pelle. Perché probabilmente i suoi amici adesso lo odiavano visto che la colpa era sua e di nessun'altro.
Perché aveva creduto che provare un'altra felicità sarebbe stata la cosa migliore, ma adesso quasta giaceva amara sulle sue labbra che si erano contratte in sorrisi acerbi.
Mark aveva paura di aver rovinato tutto, di aver preso più di quanto le sue mani potessero tenere; perché gli era sempre stato semplice allungare le braccia e trovare Donghyuck tra le sue dita, ma aveva deciso d'un tratto che non era abbastanza, che nonostante Donghyuck riempisse ogni piega della sua pelle lui voleva di più.

E aveva avuto di più, ma a quale prezzo?

Le sue emozioni erano turbini che vagavano liberi per la sua stanza, per il suo corpo; emozioni che aveva provato a chiudere nel suo armadio come scheletri in attesa di essere riportati alla luce. Il fantasma di Donghyuck girava ancora imperterrito tra le sue mura, le sue ossa giacevano ancora tra le sue coperte, sul suo cuscino, su di lui (tra di lui).
Aveva provato ad ignorare quella sensazione soffocante ogni qual volta si buttava a letto: dava la colpa alle troppe birre che gli annebbiavano la testa, alla musica che ancora gli comprimeva il petto nonostante lontano miglia dal locale in cui era stato.

Aveva tenuto impegnata la sua mente in un futile tentativo di soffocare quel che restava di Donghyuck, di premere il cuscino su quelle ossa e dormirci sopra facendo finta non ci fossero. Di nascondere la polvere lasciata dal turbine delle sue emozioni sotto il suo letto, sotto il tappeto, sotto i cassetti.
Ma era difficile nei momenti in cui lo poteva sentire ridere dall'altra parte della parete, quando la sua voce si univa a quella di Jeno o Jaemin ma riusciva comunque a distinguerla.

Era difficile quando si avvolgeva tra le coperte, quando muoveva il cuscino, e quelle ossa nascoste facevano capolino e toccavano la sua pelle, come a dire puoi correre ma non nasconderti. Come a ricordargli che Donghyuck non ha mai avuto un solo pezzo della sua vita, ma aveva toccato e acclamato ogni singola parte da quando si sono conosciuti; aveva riempito ogni spazio con risate e urla e scherzi e segreti e ricordi.

Cos'era Mark senza Donghyuck? Cosa rimaneva di lui?

Non appena aveva varcato la porta della sua stanza, furono Lucas e Koeun a riportarlo alla realtà.
-Mark- disse il suo amico mentre prendevano posto -Bro, cos'era quello?- chiese riferendosi alla gara di sguardi avvenuta pochi attimi prima.

-Non lo so- rispose lui stendendosi sul letto, attento a non disfare troppo il letto, attento a non fare uscire il fantasma di Donghyuck.

-Sapevo che non andavate d'accordo, ma wow- disse Koeun che era seduta sulla sedia della scrivania -Davvero, se gli sguardi potessero uccidere ora non saresti qui-.

if you are lonely (come be lonely with me) ; markhyuckWhere stories live. Discover now