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Articolo del 2014.09.15

Incidente a Seul: due morti e tre feriti gravi

La sera del 14 settembre si è verificato a Insa-Dong, Seul, un grave incidente stradale. Tra le vittime l'autista dell'auto che ha colpito sulla fiancata sinistra l'auto del sindaco di Incheon, Han Doyun, e la moglie di quest'ultimo, deceduta poche ore dopo in ospedale. Sono rimasti feriti il sindaco e il figlio insieme alla moglie dell'altro autista.

Smisi di leggere e scorsi con il mouse, guardando le foto riportate sotto. Si vedevano chiaramente due macchine, una sembrava essere stata sbattuta fuori dalla strada dall'altra, per poi andare a sbattere contro una panchina in pietra.

Sbarrai gli occhi e osservai meglio tutte le foto, riconducendo quella strada a quella che si poteva vedere sporgendosi dal mio balcone.

Uscì dal quel sito e cercai sulla barra di ricerca il nome del sindaco di Incheon, Han Doyun.
Tra i primi risultati trovai altre notizie sull'incidente, poi un link diverso.

A distanza di sette mesi dall'incidente che ha causato il decesso della moglie del sindaco della nostra città, Han Doyun, è deceduto ieri, 18 aprile 2015, anche il giovane figlio, di soli quindici anni, anche lui coinvolto nell'incidente e restato in coma tutto questo tempo. Il sindaco ha annunciato la triste notizia accompagnata dalle sue dimissioni.

Sospirai sentendo il cuore alleggerito. Jisung non era di certo morto, quindi l'incidente non parlava di lui.

-mi hai fatto prendere un colpo, non ho trovato nulla successo qua due anni fa, almeno non che ti coinvolga- mi sedetti accanto al ragazzo che annuì fingendo di non essere interessato, ma il suo sguardo curioso lo contraddiva.
-come stai?- gli chiesi poi.
Non ero arrabbiato con lui, ma l'Università mi ha tenuto occupato per giorni, impedendomi di tornare da lui.
-bene- annuì ed entrambi rimasimo in silenzio.

-mi dispiace- mi girai sorpreso verso di lui.
-ti dispiace? Per cosa?-
-perché tu ti stai impegnando per aiutarmi, nonostante non mi conosca, e io invece di ringraziarti e apprezzare ciò che fai ti faccio arrabbiare- lo guardai male.
-non mi fai arrabbiare, mi fai preoccupare... e si anche arrabbiare perché non ti prendi cura di te stesso e del tuo futuro, ma non ero arrabbiato, solo occupato- sospirai.
-quindi... cos'hai deciso?- continuai.
-sono passati solo quattro giorni!-
-solo? Non ci vuole così tanto a prendere una decisione del genere!-
-beh ok, in effetti ho già deciso- sospirò. Gli feci segno di continuare.
-forse te ne pentirai, e magari anche io...- deglutì giocando nervosamente con le sue mani.
-cosa?- gli feci ancora cenno di continuare, mentre in me cresceva un peso sempre maggiore, causato dall'ansia.

Se avesse rifiutato non sarei riuscito davvero a restare suo amico, sarebbe stato come suicidarsi, solo più lentamente, ma non sarei nemmeno riuscito a dimenticarlo o ignorarlo, mi sarebbe rimasto sempre un senso di colpa che mi avrebbe impedito di continuare la mia vita come avevo sempre fatto. Forse ero troppo tragico, ma vedevo le cose così.
-io...- deglutì rumorosamente mentre la sua voce cominciò a tremare insieme alle sue mani.
-tu? Parla Jisung, mi sta per venire un infarto- ed era vero. Il mio cuore batteva come se stessi correndo da ore e ore senza mai fermarmi.
-io... mi... mi riconfermi quello che avevi detto?- lo fulminai con lo sguardo.
-cazzo parla-
-si! Vorrei... fare... quella... cosa- sorrisi ampliamente e lo strinsi a me sentendo una sensazione di euforia persuadermi.

Vorrei specificare che in Corea si conta un anno in più di età, quindi nel 2014 Jisung compiva 15 anni a settembre. La storia è ambientata nel 2016, quando ne doveva ancora compiere 17.

𝙃𝙤𝙢𝙚𝙡𝙚𝙨𝙨 // 𝙈𝙞𝙣𝙨𝙪𝙣𝙜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora