"Che c'è?"

Chiese, reso nervoso dal modo in cui il Grifondoro aveva lasciato cadere tutte le sue provocazioni, rifugiandosi nei suoi pensieri.

"Anche tu eri fuori ieri notte."

Malfoy alzò le spalle, non capendo il motivo di quell'affermazione buttata lì in quel modo.

"Mi sembra ovvio"

"Come mai a Nocturne Alley? Insomma è un posto pericoloso quello, soprattutto di notte e soprattutto per..."

Il modo in cui Harry lasciò la frase in sospeso diede sui nervi al biondo, ma realizzò in fretta che forse a dargli fastidio era stato il sottinteso che avevano condiviso in quell'istante di silezio imbarazzato.

Per un ex-Mangiamorte. Già e quale posto non lo sarebbe allora?

Non espresse a voce alta quel pensiero, ma sapeva che il ragazzo aveva ragione.
Era ancora troppo presto per sperare nel perdono da parte della comunità magica.

"Non ad ubriacarmi, poco ma sicuro"

Riuscì a replicare, freddamente e spostando l'attenzione nuovamente sul suo interlocutore, che venne anch'egli colpito nel segno.

"Ehy, non scherzavo quando ti ho detto che non fosse un'abitudine"

Replicò il moro con un'occhiataccia.

"No, non scherzavi, mentivi è diverso"

Si affrettò a ricambiare l'occhiataccia e l'altro abbassò lo sguardo, lasciandolo cadere sulle nodose radici dell'albero, in mezzo alle quali spuntavano numerose chiazze d'erba verdissima.

A quel punto Draco si accorse di non essere più in grado di guardare Potter in faccia, poichè i folti ricci disordinati erano calati a coprirgli gli occhi.
Non potè non chiedersi come mai si ostinasse a tenerli così lunghi, ma non sembravano dargli fastidio e al Serpeverde non ne davano di certo, anzi si era sempre domandato come sarebbe stato passarci le dita attraverso.

Non seppe dove trovò il coraggio, nè come la curiosità fu un grado di vincere sull'insicurezza, ma non resistette oltre e allungò una mano, tirandogli indietro le ciocche ribelli che gli erano cadute sul viso.
Lo sentì rilassarsi all'improvviso sotto al suo tocco e si allarmò, rendendosi conto dell'idiozia che aveva combinato nel momento in cui il viso di Harry si lasciò tirare indietro insieme ai capelli, portando il moro ad appoggiare il capo contro il ramo dell'albero e a volgere i suoi occhi verdi verso di lui.

Draco si morse un labbro, imbarazzato e ritrasse, suo malgrado, la mano, tornando ad appoggiarla sulla copertina rigida del libro che teneva in grembo, non gli sfuggì il sorrisetto che balenò sulle labbra di Potter: no, non avrebbe fatto finta di niente quell'idiota.

"Non mi stavi sgridando, Malfoy? Dov'è finita tutta la tua freddezza?"

Insinuò la canaglia, girandosi quanto bastasse per appoggiare un gomito sul ramo e invadere un po' troppo lo spazio vitale del biondo, che arrossì vagamente.

"Avevi i capelli in faccia, Potter e hai urtato il mio senso estetico."

Lo vide ridacchiare e alzare gli occhi al cielo, ma senza darsi per vinto, il moro gli si spostò di fronte, appoggiando i palmi delle mani ai lati opposti della sua figura, impedendogli di scendere dal ramo o almeno di farlo senza tirargli una ginocchiata in faccia.

"Perchè di solito non lo urto?"

"Certo che sì"

Replicò Draco, simulando compostezza quando questa era l'ultima cosa a passargli per la testa.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora