4. Achlýsphóbos

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The cold voices I don't wanna listen anymore
Even if I close my ears
It's no use, the staring eyes are blocking my way
I can't see a thing”

«Jungkook hai fumato?» lo rimproverò Taehyung in tono dolce. Il ragazzo più piccolo mantenne la testa bassa non azzardandosi a rispondere, ché tanto le prove erano anche evidenti e non aveva alcun senso provare a difendersi.

«Farò finta di non aver sentito nulla per questa volta» sospirò pesantemente sentendosi soffocare da quella puzza. Non aveva mai sopportato l'odore del fumo e quella stanza sembrava una ciminiera.

«Aprirò la finestra per far togliere questa puzza se mi prometti di non muoverti dal letto» continuò il medico mordicchiandosi il labbro inferiore posando il vassoio sul letto, ai piedi del ragazzo.

Jungkook sollevò di poco lo sguardo sul grande oggetto osservando il cibo posato su esso. Commestibile.

«Jungkook, se qualcun altro dovesse entrare in questa stanza sentendo la puzza di fumo ti punirà, lo sai» provò a convincerlo Taehyung notando che non aveva ricevuto nessun cenno da parte del ragazzo.

Il paziente alzò gli occhi al cielo e scrollò le spalle. Sentì la pancia brontolare e allora lentamente iniziò a mangiare. Taehyung accennò un piccolo sorriso ed aprì le finestre per far cambiare aria. Successivamente si sedette sulla stessa sedia di quella mattina e guardò Jungkook. «Ti sono mancato?» scherzò avvicinandosi al letto.

Come un brufolo sul sedere. Jungkook fece un sorrisetto divertito e non si mise alcun problema a scuotere la testa mentre addentava il pezzo di carne nel piatto.

Taehyung spalancò gli occhi sorpreso: non si aspettava di certo una risposta positiva ma a dire il vero non si aspettava che muovesse neanche la testa. Le gote si colorarono gradualmente di un rosa più acceso e tossì in imbarazzo. «Ti piace la carne?» cambiò argomento accavallando le gambe elegantemente.

Jungkook fece spallucce continuando a mangiare e a bere con estrema tranquillità. Sperava solo che quel medico irritante non avrebbe iniziato a parlare a raffica altrimenti lo avrebbe buttato sul serio dalla finestra.

«Bene» sussurrò il maggiore guardandosi intorno come se fosse cambiato qualcosa in quella stanza. Avrebbe tanto voluto riempirla con qualcosa se solo non avesse rischiato di essere licenziato. Il dottor Jung, proprietario di quell'ospedale, era un uomo crudele e senza scrupoli. Tutto il contrario di suo figlio che sprizzava bontà e gioia da tutti i pori della pelle.

«A me non piace molto il manzo, sai? In realtà non mi piace la carne in generale. Sono vegetariano! Ho iniziato questo percorso anni fa: sono stato traumatizzato nel vedere come quei poveri animali venivano portati al mattatoio. Ho anche vomitato quel giorno, sai? È stato veramente brutto. Ecco perché ho deciso di-» un rumore metallico di una forchetta che veniva malamente posata nel piatto lo interruppe.

Jungkook alzò la testa verso di lui lanciandogli un'occhiata truce che urlava: "Stai parlando troppo". Taehyung sorrise imbarazzato deglutendo a fatica.

«Hai ragione, hai ragione» si scusò annuendo. Quel ragazzino lo faceva sentire dannatamente a disagio e non gli era mai capitato con tutti i suoi pazienti.

Si voltò verso la finestra notando il sole tramontare lentamente dietro le colline. Un leggero vento gli scompigliò i capelli facendo smuovere anche le tende ai lati della finestra. Respirò a fondo l'odore di pioggia che ancora era rimasto nell'aria e sorrise.

«Non è bella la sera a settembre? È ancora caldo però l'aria inizia ad essere più fresca. È quell'aria piacevole estiva che non ancora si tramuta in quella autunnale. Ah poi l'odore di pioggia estiva...non trovi che sia rilassante? Ti inebria i sensi» chiuse gli occhi con il volto ancora rivolto verso la finestra.

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