9.

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Luca's pov.

Non ci posso ancora credere che Eva sia quasi andata a letto con Mario.
Lui mi assicura che sia solo per la scommessa, ma ho visto come l'ha guardata sabato, non le staccava gli occhi di dosso.

Eva è bellissima, ma cazzo quanto è complicata.
Inoltre, perché con me non si scompone mai? Sempre fredda e acida, poi si bacia quello in una serata e quasi se lo scopa.
Come la faccio a farla impazzire se è lei che mi fa uscire pazzo.

Basta pensare a lei, che diavolo mi prende?

In ogni caso, ieri ho vinto un bel po' di soldi, sono magrolino, ma i combattimenti corpo a corpo li vinco quasi tutti, anche se mi è costato un occhio nero 'sta volta, perciò questo lunedì niente scuola, dovrei dare troppe spiegazioni, il che non mi va giù.

Già mia madre sospetta che io sia in mezzo a chissà quali affari loschi, perché capita che le faccio trovare qualche pezzo da 50€ nel suo portagioie. Lei crede che io spacci, ma quella merda me la fumo e basta.
Se venisse a scoprire che combatto illegalmente si renderebbe conto di non avere una sola bestia in casa, ma bensì due. Perché in fondo non sono così diverso dalla merda che è mio 'padre'.

Nel pomeriggio mi vedo con gli altri, anche se Mario non mi va tanto giù, non so perché mi abbia dato così fastidio il suo comportamento.

"Bella bró." Mi salutano gli altri col pugno e io ricambio.
"Abbiamo saputo e visto quello che ha fatto Mario, eh?" Dice ammiccando Elia.
"Ero vicino tanto così! È illegale quella ragazza. Lù, come cazzo fai ancora a tenertelo nelle mutande?" Ribatte ridendo Mario.
"Possiamo parlare di altro che non sia Eva?" Chiedo scocciato.
"Il nostro Luca si è innamorato? Hai perso la testa per questa ragazza?" Chiede Fra.
"Macchè innamorato raga, me la voglio solo fare, come tutte le altre. Magari più di una volta, questo si, ma innamorarmi io? Vi riprendete? Voglio solo arrivarci prima di voi e vincere la scommessa."
"Dai non ci pensare e fuma 'sta canna." E me la passano.

Innamorarmi io? Stanno veramente fatti.
Vorrei solo capire che c'è dietro quel muro che si è costruita e sembra innalzare sempre di più, soprattutto quando si tratta di me. Forse non mi sopporta e basta, questa è la verità.

Quando torno a casa, vedo mio padre ubriaco disteso sul divano, quasi privo di sensi, accanto a lui una bottiglia di whisky vuota.
Corro in camera di mia madre.

"Mà, dimmi che non ti ha toccato, sennò lo uccido. Cazzo, perchè non mi hai chiamato o mandato un fottuto messaggio." Le dico quasi urlando, lei sussulta e mi accarezza il volto, ha gli occhi gonfi dal pianto.
"Amore, è tutto finito adesso, ora sta dormendo e vai a dormire anche tu, domani a scuola ci vai eh."

Mi scende una lacrima sul viso e l'abbraccio, ma non la stringo, ho quasi paura di farle male, è tanto forte quanto fragile la mia donna.
Non sono stato qui a proteggerla. Questa volta lui ha vinto.
Perché deve essere tutto così fottutamente difficile?

L'indomani mattina, entro in classe e mi fissano tutti come se fossi un alieno, compresa Eva.

"Ho solo fatto a botte co' uno, smettetela di fissarmi." Borbotto e vado a sedermi al mio posto.

"Tuo padre?" Mi chiede sottovoce Eva. Sembra che le importi di me solo per questo, o forse prova semplicemente pena.
"No." Dico secco.

Poi fa qualcosa che mai mi sarei aspettato, mi abbraccia, ma è più una stretta materna, è stranamente confortante.

Rimaniamo così per qualche secondo interrotti dal professore che mette piede in aula.
"Ieri abbiamo sentito, mi dispiace, se vuoi..." inizia a dire ma la interrompo.
"Ne parliamo da un'altra parte."

Ora capisco il motivo dell'abbraccio: compassione.
La compassione e la pena sono due sentimenti che detesto. Fare pena o compassione a qualcuno per me, è una delle cose più umiliati che ci siano.

"Vieni con me." Mi dice lei appena la campanella della ricreazione comincia a suonare.
Mi porta nei sotterranei della scuola e mi accendo una canna.

"Parla, cosa volevi dirmi?" Chiedo e gliela passo.
"Ehm sì. Luca a me dispiace della vostra situazione, vorrei potervi aiutare, non potrei chiamare la polizia quando succede?" Fa due tiri e fissa un punto indefinito davanti a sè.
"Mia madre non vuole denunciarlo, ne abbiamo parlato già diverse volte, ma continua a difenderlo, dice che lo ama, che lui non è così." Sospiro.
"Mia madre inizialmente mi disse che venivate ogni tanto, ma ieri mi ha confessato che praticamente vivevate a casa. Luca, se avete bisogno, non esitate, per favore."

Mi si avvicina lentamente, poi mi prende la mano e mi guarda negli occhi, ma non riesco a reggere il suo sguardo.
Mio Dio gli occhi di questa ragazza, due zaffiri dove ti ci perdi dentro.

"Grazie Eva."
E la stringo tra le mie braccia. Inizialmente si irrigidisce, ma dopo qualche secondo ricambia anche lei.
Il suo profumo vanigliato mi inebria i sensi, rimarrei così a lungo, ma questo momento viene interrotto da Elia.

"Cazzo raga che spavento, pensavo non ci fosse nessuno." Dice portandosi una mano al petto.

Dimmi di noi.||CapoplazaTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon