8.

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Il resto della settimana scorre con una velocità incredibile.
Io e Luca continuiamo ad ignorarci, tutto nella norma.

Questo sabato, Camilla e Martina mi hanno invitata a uscire con il loro gruppo, niente di molto impegnativo, così mi hanno detto.
Passeranno a prendermi alle 21:30, guida un loro amico.

Dopo essermi finita 'Baby', vado a lavarmi e sono pronta per decidere il look di sta sera.

Dopo essermi finita 'Baby', vado a lavarmi e sono pronta per decidere il look di sta sera

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Quindi opto per lo sportivo ma con stile, in fondo hanno detto nulla di impegnativo.
Per il trucco, invece, decido di fare una base leggera, un po' di blush e illuminante, il mio
eye-liner e ciglia finte che il sabato non possono mancare ed infine a completare il tutto un rossetto nude.

Lo schermo del mio cellulare si illumina, sono arrivati.
Due spruzzi di profumo, borsa e scendo di corsa.
Saluto le due ragazze e mi presento al tizio.

"Piacere io sono Eva."
"Gianluca."
E guardo Marta rivolgendole un sorriso malizioso, che ricambia.
E' lui il famoso Gianluca di cui è pazza da mesi, parla sempre di lui e a quanto dice, lei non gli è indifferente.

Parcheggiamo e scendiamo dall'auto.
Siamo alla fine del lungomare, questo posto è pieno di ragazzi, locali e in più ci sono diversi muretti che danno sulla spiaggia.

"Eva, vieni che ti presento il gruppo." Dice Camilla prendendomi per mano.

Dai pure qui no.

"Loro sono Sara, Samuel, Leo, Elia, Mario, Francesco e vabbè, Luca."
Mi presento loro e saluto imbarazzata Luca e gli amici.
"Ah quindi tu già li conosci?" Mi chiede poi Gianluca.
"Sì, è capitato di andare a scuola in macchina di Luca e c'erano anche loro." Rispondo io indicando i ragazzi.
"Forza, tutti a bere raga!" Urla Marta, portandoci in un locale.

Dopo una Tennent's e qualche shottino mi sento la testa più leggera, così io e le ragazze iniziamo a ballare sulle note delle canzoni reggaeton.

Decisamente brilla e barcollante vado a sedermi sul muretto, accanto a Mario che non mi ha scollato gli occhi di dosso nemmeno per un secondo.

"Ehi, è tutta la serata che mi fissi." Dico ridacchiando.
"Come si fa a non guardarti, sei proprio criminale." Dice con un ghigno avvicinandosi al mio orecchio, una scarica di brividi attraversa la mia schiena.
Mi volto verso di Mario e vedo che alle sue spalle c'è Luca rivolto verso la nostra parte, mentre limona una, i suoi occhi, però, sono rivolti verso noi due, anche Mario se ne accorge e mi sussurra.

"Facciamolo impazzire." E decido di accettare la sfida. Faccio scivolare le mie dita sulla coscia di Mario che mi rivolge uno sguardo complice.
"Andiamo a bere." Dico ad alta voce, prendendo la sua mano e trascinandolo nel locale.

Dopo qualche altro shottino iniziamo a ballare avvinghiati, poi mi avvicino al suo viso e lo bacio con passione, lui non si tira indietro e ricambia con piacere intensificando il bacio e prendendomi per i fianchi.
"Mi accompagni a casa?" Gli chiedo staccandomi da lui.
Usciamo dal locale e resto aggrappata al suo braccio, viste le mie condizioni rovinose.

Raggiungiamo il suo motorino.
"Mi raccomando, tieniti stretta a me."
"Dove state andando?" Interviene Luca avvicinandosi a noi.
"L'accompagno a casa."
"No, ci penso io. Eva scendi, vieni con me. Sei un po' sporco di rossetto, zì, pulisciti cazzo."
"Io non credo, fatti gli affari tuoi e non ci rovinare la serata." Ribatto biascicando, puntandogli il dito contro, poi i due si sussurrano qualcosa all'orecchio che non riesco a sentire e subito dopo Luca se ne va.

"Vuoi salire? Sono sola in casa." Gli chiedo appena spegne il motorino.
"Sicura? Se vuoi ti accompagno fin sopra, ma sei ubriaca da fare schifo."
"Shh." E lo bacio di nuovo.

Salire questi cinque piani a piedi in queste condizioni sembra impossibile, così come aprire la porta, infatti Mario viene in mio soccorso.

Chiude la porta alle mie spalle e questa volta è lui che mi bacia con foga.
Senza staccarci, gli tolgo la giacca e lo spingo sul divano, mettendomi a cavalcioni su di lui.
Le sue mani vagano sul mio corpo, mentre io struscio il mio bacino contro il suo, i nostri baci sono sempre più roventi, più appassionati.
Ma per un momento ritorno quasi lucida e mi allontano da lui.

"Che stiamo facendo?" Gli chiedo.
"Non lo so, ma a me piace." Mi risponde, avvicinandosi alla mia bocca, ma lo devio e mi rimetto in piedi.
"Non oggi, non in queste condizioni."
"Va bene, allora vado via, buonanotte." Dice schioccandomi un bacio sulla fronte e se ne va.

Ma che cazzo mi è preso?
L'alcool mi ha dato proprio alla testa.
Non me ne pento, sia chiaro, esteticamente Mario mi piace, c'è attrazione tra noi, ma avrei preferito fare una cosa del genere da sobria, anche se probabilmente non ci sarei riuscita.

Vado in camera e mi butto stremata sul letto, senza cambiarmi o struccarmi, mi gira tutto e ho lo stomaco in subbuglio.

"Eva, Luca ti vuole parlare. Ma stai ancora dormendo? È mezzogiorno! Sei ancora vestita! Ma che ore hai fatto ieri?"
Mia madre piomba in camera spalancando la porta.
"Fallo andare via, sto dormendo." Le rispondo mettendo la testa sotto il cuscino.
"Lo faccio entrare."

Sento i suoi passi entrare in stanza e chiudere la porta.
"Che cazzo hai fatto ieri?" Urla lui.
"Ho la testa che mi scoppia, parla piano, anzi non parlare proprio." Ribatto, mettendomi a sedere, mantenendomi la testa e massaggiando le tempie.
"Te lo chiedo di nuovo. Che cazzo hai fatto con Mario ieri? Ti ricordi che a stento ti mantenevi in piedi?
"Ma che te ne frega, sono cazzi miei, chiedilo a lui se tanto ci tieni a saperlo. Ora vattene."
"Voglio sapere perché solo con me fai la stronza acida."
"Ma che ne so, mi esce naturale con te. Che razza di domande mi fai a prima mattina?"
"Mi mandi in tilt il cervello tu. Me ne vado, ti accontento, ciao." Dice sospirando ed esce fuori dalla mia stanza.

Dimmi di noi.||CapoplazaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora