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"La principessa vuole accettare il passaggio al ritorno dal suo principe?" Mi chiede ridendo Luca dopo il suono della campanella che pone fine a questa giornata scolastica.
"Mio Dio, smettila, prenderò il bus." Gli rispondo scocciata.
"Non se farai tardi." Mi dice con aria di sfida.
"Non farò tardi."
Mi affretto a mettere tutto nello zaino.
"Dici?" Afferra quest'ultimo e scappa fuori dalla classe.

"Dai, smettila di fare il coglione." Mi lamento raggiungendolo nel corridoio, mentre gli altri studenti si accalcano per uscire dall'istituto.
"Solo se mi acchiappi." Mi urla e continua a correre tra i ragazzi.

Ma vedi te questo.
Non ho nessuna voglia di correre dietro di lui, quindi mi limito ad uscire normalmente da scuola e raggiungo il parcheggio, probabilmente sarà lì.
Eccolo, appunto. Appoggiato alla sua macchina con il mio zainetto tra le mani.

"Lo rivuoi? Vieni a prenderlo." Dice con quel sorriso beffardo, entrando in macchina, ma non mi scompongo.
"Senti puoi anche tenertelo se tanto ci tieni, basta che mi dai le sigarette. Non ho voglia di scherzare con te."
"Oh Eva guarda, il tuo caro bus è appena partito, non ti resta altra scelta." Dice con un tono finto dispiaciuto.
"Andrò a piedi, non ho nessuna intenzione di venire in macchina con te, quindi dammi le sigarette e lasciami in pace.
"Non fare la difficile, sali e basta, puoi fumare dentro. Altrimenti sta sera tornerò a dormire nel tuo comodissimo e sofficissimo letto."
"Ma piantala e fottiti. Questa è l'ultima volta." Sbuffo ed entro in macchina.
"Io vinco sempre baby."
Accende la macchina e partiamo sulle note di qualche canzone che non conosco, ma credo che quasi sicuramente sia sua.

Nessuno dei due ha aperto bocca durante il tragitto e i cinque piani a piedi che conducono ai nostri appartamenti.

"Ciao a domani, ti aspetto alle 8 giù con il mio bolide eh, ci conto." Dice mentre armeggia con le chiavi.
"Non ci sarò. Comunque a parte gli scherzi, se avete bisogno, non fatevi problemi."
E lo guardo dritto negli occhi, che tutto d'un tratto diventano scuri, serra la mascella e il suo viso s'indurisce.
"Grazie." Mi rivolge un sorriso amaro ed entra in casa.

Mamma mi ha lasciato un po' di riso integrale e del pollo, li riscaldo, pranzo e vado a fare i compiti assegnati.

Poi mi alleno un po', ma non dopo aver messo una foto sul mio instagram.

Dopo l'allenamento mi rilasso con una doccia bollente, esco e vado a buttarmi sul letto

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Dopo l'allenamento mi rilasso con una doccia bollente, esco e vado a buttarmi sul letto.
Dannazione il mio cuscino ha il suo profumo, lo giro dall'altra parte. Ora va meglio.

Prendo il cellulare e controllo le notifiche di insta.

@capoplaza, @drefgold e altri 78 hanno iniziato a seguirti.

Ricambio il segui a Luca, gli amici, Marta e Camilla e infine a qualche altro compagno di classe che riesco a riconoscere.

"Amore sono a casa, dobbiamo cenare velocemente, devo fare il turno di notte da quella signora."
Piomba mamma nella mia camera.
"Si, ora vengo ad aiutarti."

Ceniamo in fretta e scappa via al lavoro, quindi mi cimento a lavare i piatti e fare qualche pulizia in casa.
Poi mi dedico solamente a lui, Netflix.
Fortunatamente qualche mese fa rinnovai l'abbonamento annuale.

Mi metto nel mio letto, intenta a finirmi le ultime puntate di 'Élite'.

"Vuoi un applauso per non essere tornato ubriaco oggi? Fottiti! Non sei mai stato e mai sarai un padre per me. Io me ne vado."
Sento le urla di Luca fin qui, seguite da una porta che sbatte.

Dovrei farmi gli affari miei, che poi non è che lo sopporti tanto quel ragazzo, ma non posso nemmeno immaginare la situazione difficile in cui è.
So solo che quando ho passato dei brutti momenti i miei amici erano sempre lì ad aiutarmi. Ho sempre avuto una spalla su cui confortarmi.

Mi alzo e vado ad aprire la porta d'ingresso, lo vedo seduto sulle scale con una canna in bocca e si volta verso di me.

"Se vuoi entra, puoi fumare anche dentro." Dico accennando mezzo sorriso, lui non se lo fa ripetere due volte e si rifugia in casa mia a testa bassa.

"I tuoi amici lo sanno?" Chiedo imbarazzata sedendomi accanto a lui sul divano.
"No, non devono saperlo, nessuno deve. Purtroppo tu sei l'unica che ne è al corrente ma solo perché abiti accanto a me."
"Ne vuoi parlare? Magari ti fa stare meglio."
"Sta volta sono io che non voglio parlare di me."

Faccio come lui, per sdrammatizzare alzo le mani in segno di resa e in questo momento sono io che gli strappo un sorriso.

"Ehm, vuoi stare solo? Vuoi vederti un film? Una serie? Che ne so, che vuoi fare? Sono ancora le 21." Chiedo imbarazzata.
Mio Dio, non è proprio cosa da me questa.

"Un film credo vada bene, però lo decido io."
"Uff, va bene dai, basta che non è horror, vieni."

E ci mettiamo sul mio letto col pc, ma rimango a distanza di sicurezza, infatti lui se ne accorge.
"Comunque ti potresti anche avvicinare, volevo dirti che non mordo."
"Che film vuoi vedere?" Svio la conversazione e lui ridacchia.
"Pulp Fiction, l'hai mai visto?" Mi chiede e io scuoto la testa.
"Buona visione allora, bambolina." Aggiunge e preme play.

Suona la sveglia delle 6:30, per un attimo mi perdo, com'è che mi sono addormentata? Ah si, stavo vedendo un film con Luca, mi giro e sono sola nel letto, noto il pc sulla scrivania e un biglietto sul comodino:

"Sembri quasi sopportabile quando dormi.
E grazie."

Cerco di trattenere un sorriso, metto il foglietto nel cassetto del comodino, mi alzo per la mia seduta mattutina di yoga e poi mi preparo velocemente per andare a scuola.

Dimmi di noi.||CapoplazaWhere stories live. Discover now