"Smettila Sfregiato, non è divertente"

"È molto divertente"

Lo contraddisse Harry ridendo, mentre lo costringeva a indietreggiare per scacciare le sue mani.

"Si certo, se hai cinque anni."

"Oppure se devi infastidire un furetto"

Replicò prontamente, un attimo prima di essere spinto via e dover supporre che quell'apoteosi dell'infantilismo fosse giunta al termine, dal momento che il Serpeverde si stava lisciando il completo con fare scocciato.

"Ora basta, a stasera Potter."

Borbottò sbrigativo prima di superarlo senza aggiugere altro, uscire dal bagno e correre a nascondersi dietro a una colonna del corridoio che gli paresse il più vuoto dei dintorni, premendosi le mani sulla bocca per soffocare un gemito, stringere gli occhi e cacciare indietro le lacrime.

Al suo posto chiunque altro sarebbe stato felice, almeno un pochino, ma lui non era chiunque altro, lui era Draco Malfoy e tendeva a vedere sempre il lato negativo delle cose.

Quindi di quella mattinata non avrebbe ricordato il fatto che Harry l'avesse chiamato per nome per la prima volta da quando si conoscevano o che si fosse scusato nemmeno lui sapeva per cosa, bensì più il fatto che non avrebbe mai potuto esserci niente tra loro e che tutto il resto non aveva significato per nessun altro all'infuori di lui.

Solo quando si costrinse a smettere di pensarci, si accorse di averlo salutato in modo strano pochi minuti prima.
Si diede del pazzo per il modo in cui aveva pensato a James mentre si congedava senza guardarlo in faccia.

Chissà cosa avrebbe pensato, avrebbe creduto si riferisse alla cena di Halloween e non ci avrebbe dato peso.

Invece Harry era rimasto pietrificato, tanto da non ricambiare nemmeno il saluto del biondo.
Solo quando il panico lasciò riemergere un minimo di raziocinio, il Grifondoro si convinse che era stato un saluto inconsapevole, di cortesia.

Allora perchè non dirgli "a dopo" dal momento che si sarebbero probabilmente visti a pranzo prima che a cena.
Perchè tirare in ballo proprio "quella sera" quando entrambi sapevano che non avrebbero presenziato alla cena di Halloween?

Se avesse capito?

Quella possibilità continuò ad assillarlo per tutto il giorno fino a dargli la nausea.
Ripensava a come era corso fuori dal bagno, cercando di raggiungere il Serpeverde per chiedergli spiegazioni, ma non l'avesse trovato.

Se quella mattina era stato intrattabile, durante il giorno peggiorò e basta, asfissiato da quella che si stava trasformando nella certezza che Malfoy avesse capito o, quantomeno, sospettasse.

Penso più volte di parlarne a Ron ed Hermione, ma loro erano distanti, troppo impegnati a tenergli il broncio e Harry dovette ammettere almeno con se stesso di essersi comportato male con loro.
I suoi due amici dopotutto si stavano solo preoccupando, ma in quel momento rimanevano l'ultimo dei suoi problemi preso com'era dalla questione Malfoy.

Nel guardarlo al Weasley sembrava quasi che il suo amico fosse regredito al sesto anno e alle manie complottistiche.

"Va su e giù per la stanza da almeno venti minuti e inizia davvero a darmi sui nervi."

Sbottò Ron gettandosi di peso sul letto di Hermione non appena la ragazza si fu spostata di lato per lasciargliene lo spazio.

Aveva provato a studiacchiare in camera sua, ma poi l'andatura di Harry aveva iniziato a dargli il mal di testa e aveva trovato più conveniente spostarsi nel dormitorio delle ragazze.
Inoltre, quando dichiarava di aver provato a studiare, Hermione era sempre di umore migliore.
E di solito questo portava i suoi vantaggi.

Nightfall Whisper //DrarryWhere stories live. Discover now