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Rachele

Il sig. Hill ha avuto un infarto mentre era in vacanza con sua mogli ed è stato trasportato d'urgenza in elicottero, qui a New York.

Ora lo stanno operando, e tutti noi stiamo aspettando con ansia delle buone notizie.

<<Starà bene. Non l'ho mai visto arrendersi. Non si arrenderà neanche ora.>> Sussurro alla signora Hill.

<<Dov'è!? Dov'è mio padre?>> Sento urlare, e non serve che io mi volti per capire di chi si tratti.

Joshua avanza preoccupato verso sua madre e l'abbraccia di scatto. Così io mi allontano e lascio il posto a lui.

Liam ha portato Noah dai suoi genitori, a breve dovrebbe arrivare anche lui.

Infatti....

<<Ei, come sta?>> Mi appoggia una mano sulla spalla. Io lo guardo e gli occhi iniziano a riempirsi di lacrime.
Lui mi abbraccia e io lo stringo forte a me.

<<Non piangere.>> Mi accarezza i capelli e mi calmo. Liam è la mia medicina.

Quando ci stacchiamo di poco e mi giro verso gli altri trovo Joshua fissarci.
Non dico niente, evito semplicemente il suo sguardo.
Non mi sembra proprio il caso di discutere con lui, non ora che sua padre si trova a lottare tra la vita e la morte.

<<Rachele portò mia suocera a prendere un pò d'aria. Puoi restare tu qui?>> Chiede Cecilia. In tutta risposta annuisco.

Liam nel frattempo decide di accompagnarle ed io resto qui con i due fratelli.

Mi metto a sedere in un piccolo angolino e abbasso la testa. Quando sento qualcuno sedersi al mio fianco, la rialzò.

<<Noah?>> Chiede.

<<Dai genitori di Liam. Non mi sembrava una buona idea portarlo con me.>> Ammetto.

<<Resterò qui fin quando mio padre non si dimetterà, se vuoi posso tenerlo io per un pò.>>

<<Noah va a scuola, non mi sembra il caso. Potevi tenerlo con te qualche settimana fa, invece non ti sei presentato perché Hunter aveva un pò di raffreddore.>>

<<Come stai?>>

<<Benissimo. Lavoro, ho un figlio, una casa, e presto avrò un marito. Ho la vita che volevo e questo mi basta per stare bene.>>

<<Ti sposi perché lo ami oppure perché ti vuoi vendicare?>>

<<Sei serio? Davvero pensi questo? Non mi chiamo mica Joshua. Io non sono il tipo che promette e poi scappa, cambia numero, e si sposa all'ultimo minuto senza un motivo. Io mi sposo perché lo voglio. Perché voglio un marito, e perché amo l'uomo che ho al mio fianco.>> Alzo di poco la voce.

<<È complicato da spiegare.>>

<<Non mi importa. E sua che c'è? C'è che ora tu prendi tutte le tue promesse, tutte le tue cazzate, tutte le tue lacrime inutili e te li fiocchi su per il culo.>> Concludo alzandomi.

Ti Stavo Aspettando Where stories live. Discover now