"Beh hai pensato che magari non voglia parlarvi?"

Il Weasley iniziava a scaldarsi, inclinò la testa di lato appoggiando gli avambracci sul tavolo.

"Certo che no! Parli solo con Malfoy giusto? Il tuo Dracuccio tesoruccio."

"ZITTO"

Harry, che aveva zittito il rosso per evitare che la conversazione potesse incastrarlo, era piuttosto riuscito attirare su di sè l'attenzione di buona parte della tavolata dei Grifoni, alzandosi in piedi e sbattendoci le mani sopra, procurando un rumoroso tintinnio di posate.
Ron taceva, con gli occhi che mandavano lampi, Hermione aveva il viso arrossato per la tensione e non trovava un modo per calmare quei bollenti spiriti, arrabbiata con Harry tanto quanto Ron.

Potter strinse i pugni sul tavolo passando lo sguardo dall'uno all'altro, innervosito dal loro silenzio e ancora di più perchè era stato lui a pretenderlo.
Lasciò la Sala Grande a passo di marcia con le tempie che ancora pulsavano di rabbia, ma senza riuscire a comprendere uno solo dei pensieri che gli affollavano la testa.

Aveva bisogno di darsi una rinfrescata, andò in bagno a sciacquarsi il viso, perse qualche istante appoggiato al bordo del lavandino a fissare la propria immagine riflessa nello specchio.

Forse Ron ed Hermione avevano ragione... nessuno faceva niente di male, era lui che non riusciva più a relazionarsi con nessuno.
Perchè, che gli stava succedendo?
Non gli fu concesso di rifletterci oltre, un movimento alle sue spalle lo fece voltare di scatto.

"Potter"

Draco era in piedi davanti alla porta del bagno, a testa alta, con i soliti occhi freddi e indecifrabili, una mano elegantemente infilata nella tasca e l'altra, quella con l'anello di famiglia, cadeva lungo il suo fianco.

"Ho un dejavù"

Sul viso pallido del biondo si dipinse una curvatura divertita.
Solo in quel momento Harry si rese conto di aver vissuto una scena molto simile, ma con i ruoli invertiti, si ricordava di come non fosse finita particolarmente bene.

Rimase in silenzio mentre si dimenticava di essere arrabbiato con Ron ed Hermione e si preoccupava piuttosto di cosa avrebbe fatto innervosire Malfoy.

"Io non sto piangendo"

Lo stuzzicò, dopotutto le abitudini sono dure a morire.
Di fronte all'esitazione del Serpeverde però Harry si sentì in colpa, detestandosi per come non fosse stato in grado di dire l'unica cosa che avesse veramente pensato: mi dispiace.

"E io non sto provando a dissanguarti, non ancora"

Replicò a tono il biondo, facendo un passo avanti mentre il suo interlocutore abbassava lo sguardo.

"Che c'è Potter, te ne eri dimenticato? Io no"

Insistette Draco, continuando ad avanzare, sembrando non accorgersi di come il Grifondoro tremasse e si stesse aggrappando con tutte le sue forze al bordo del lavandino alle sue spalle.

Invece lo aveva notato, ma non aveva rivangato il passato per farlo soffrire, ma per delle spiegazioni che avevano rimandato per troppo tempo.

"Ma continuo a chiedermi, Sfregiato... non sarebbe stato più facile darsela a gambe e scampare la punizione?"

Nemmeno per un momento il Serpeverde aveva creduto che quell'incantesimo fosse stato intenzionale.
Una persona normale non lancerebbe un incantesimo del genere con tanta leggerezza e comunque non Harry Potter, famoso per aver sconfitto il Signore Oscuro cercando di disarmarlo.
Inoltre ricordava come si fosse precipitato al suo capezzale, preso dal panico gli avesse fatto appoggiare la testa sulle proprie ginocchia, cercando di tranquillizzarlo, mentre affilate lame invisibili squarciavano il suo corpo e allagavano il pavimento di sangue.

Nightfall Whisper //DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora