One: The new job

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Perché a me? Non gli bastava avermi comprato? Non gli bastava che fossi una puttana? Ora pure privata.

Mi alzai dal letto e mi preparai velocemente notando che ero già in ritardo. Presi un paio di jeans, una maglietta nera e la mia solita giacca di pelle.

Mi truccai come al solito: passai dell'ombretto nero ritoccato con una matita nera intorno all'occhio ed, infine, del rimmel.

Presi lo zaino con due quaderni ed uscii di casa.

Anche al college ero temuta: la gente mi evitava, non si sedeva mai al mio fianco e non mi parlava mai. Forse li intimidivo per il mio aspetto ed il mio comportamento, diciamo che non ero molto socievole.

Ma lo facevo solo per uno scopo: Non avere amici significava non farli partecipi della grande bugia che era la mia intera vita.

Arrivai nel corridoio e mi fermai alla macchinetta prima di andare nella mia aula.

Stavo scegliendo cosa prendere quando una voce mi fece distrarre:"Richard! Come stai bella?"

Potevo riconoscere quella voce tra mille. Era l'unica persona che nonostante tutti i miei sforzi non ero riuscita a tenere lontano da me. E quindi alla fine, decisi di arrendermi e lasciarlo essere il mio migliore amico.

"Liam, bello mio! " dissi per poi girarmi di scatto e saltargli al collo abbracciandolo.

"Sto bene e tu? Come è andata in trasferta?" Chiesi allontanandomi appena e sorridendogli.

"Bene bene, abbiamo vinto il campionato!". Esultò e così lo abbracciai di nuovo, mentre le persone ci guardavano male. 
In effetti anche io avrei fatto la stessa cosa se avessi visto insieme due come noi.

Liam: un ragazzo dolce, sportivo e simpatico. Capo della squadra di baseball e ragazzo più popolare e voluto dalle ragazze.

Io invece, beh io ero solo io.

Liam era l'unico a sapere del mio "lavoro", non sapeva di Sofia, né del perché lavorassi, sapeva solo che ero obbligata e mi aveva accettata senza mai giudicarmi.

"Wow che bello! E con Allyson?" Dissi sussurrando appena il nome.

"Tutto fantasticamente, stiamo insieme ora" sorrise. Oh il suo sorriso.

"Sono davvero felice per te" dissi iniziando a camminare guardando in basso.

In quel momento sentii qualcuno venirmi addosso che mi fece cadere a terra.

Che cazzo succede?

Mi rialzai velocemente, pronta per mandare a fanculo la persona che mi aveva fatta cadere e mi girai notando un ragazzo che non avevo mai visto prima.

Non ero riuscita a vedere la su faccia, dato che non si era nemmeno degnato di fermarsi per aiutarmi.

"Che cazzo fai? Sai che si chiede scusa se si investe qualcuno? Stronzo!"

Il ragazzo si fermò e poi si girò e solo in quel momento potei vedergli il viso. Aveva gli occhi scuri, contornati da dei ricci castani che cadevano morbidamente sulle sue tempie. Era molto più alto di me, almeno dieci centimetri in più.

"Senti ragazzina, non mi va proprio di assecondare i tuoi capricci, quindi vedi di stare zitta" disse lui.

Che cosa?

"Ma vaffanculo!" Dissi partendo per andargli contro.

Ma improvvisamente mi sentii sollevare da terra e portare via.

Liam.

"Cazzo fai Liam? Ti ci metti anche tu ora?"

"Quante parolacce per una piccola ragazza" sfotté il ragazzo riccio.

"Io lo ammazzo, Liam lasciami!"

"Lily, dobbiamo andare in classe, forza".

Sì forse aveva ragione, meglio non creare troppo scompiglio.

"Okay, ma non la passerà liscia".

"Ciao ragazzina" disse il riccio ricevendo da me una risposta con il dito medio.

Passarono tre ore da quello strano fatto quando finalmente trovai Liam.

"Liam, che è successo oggi?" Dissi mentre uscii dalla classe, dove ci fu l'ultima lezione del giorno.

"Mh quello era Harry, è un nuovo ragazzo e beh, in poco tempo si è fatto la nomea di quello pericoloso, quindi meglio non provocarlo" disse prendendomi per mano, camminando al mio fianco.

"Mh, secondo me è solo un cazzone che fa finta" dissi sbuffando appena e poi, quando vidi che ormai eravamo lontani da orecchie indiscrete, ripresi a parlare fermandomi: "Oh...Liam..ti devo dire una cosa" annunciai abbassando lo sguardo.

"Che succede piccola?" Mi chiese fermandosi insieme a me.

"Sai il mio lavoro no? Mi fa avere i soldi per vivere e poi sono obbligata ed ormai non lo odiavo più così tanto perché mi facevano lavorare sempre di meno perché stavo per finire il mio periodo, a diciotto anni, ti lasciano andare via..."

"Sì, sapevo che ti avevano messo a controllare le ragazze e ad addestrare quelle nuove e che tu ormai eri fuori pericolo...eri felice...che succede ora?"

Mi guardó, ma io non riuscii a reggere il suo sguardo. Lui era sempre stato così buono con me. Mi aveva sostenuto sempre. Quando tornavo a casa dopo ogni lavoro, io mi sfogavo piangendo e lui mi abbracciava tenendomi stretta senza dire nulla.

Non mi ha mai giudicato, anche perché sapeva che o facevo questo, o venivo picchiata.

"Non finirà più..mi hanno assegnato ad una persona sarà finita solo quando quella mi darà la libertà" la mia voce si stava facendo debole, le lacrime stavano minacciando i miei occhi.

"Piccola" sospiró portando le sue braccia attorno a me stringendomi forte.

"Io non riesco più a fare finta che questo non mi distrugga. Sono quattro anni che sopporto questa tortura. Sai cosa significa che ogni sera per quattro anni, qualcuno mi faceva soffrire? Sai cosa vuol dire svegliarsi nel letto o nella macchina di qualcuno che non conosci per quattro anni? Stava tutto per finire e finalmente ero felice e ora...ora è anche peggio. Ora non ho nessuno che mi protegge, nessuno" le lacrime stavano inondando il mio viso e stavo singhiozzando sulla maglia di Liam.

"Aiutami, non ce la faccio più" e sia per la stanchezza sia per la tristezza, mi lasciai sollevare da Liam che mi portó a casa.

"Aiutami" sussurrai prima di addormentarmi tra le sue braccia.

Princess ||Harry Styles #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora